GLI ULTIMI A NEW YORK
AL CIMA, CENTER FOR ITALIAN MODERN ART, IL FILM DI VITO PANDOLFI E DAVID MARIA TUROLDO SUL FRIULI CONTADINO DEGLI ANNI TRENTA
GLI ULTIMI È STATO SCELTO PER LA RASSEGNA ABBINATA ALLA MOSTRA “STAGING INJUSTICE: ITALIAN ART 1880-1917” CON OPERE PROVENIENTI DAI MAGGIORI MUSEI ITALIANI
Gli ultimi (1963) di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo, ambientato nel Friuli contadino degli anni Trenta del Novecento e oggi riconosciuto capostipite del cinema friulano, sarà presentato giovedì 7 aprile, nella versione restaurata pubblicata in dvd in occasione del cinquantenario del film da Cineteca del Friuli, Centro Espressioni Cinematografiche e Cinemazero, al Center for Italian Modern Art (CIMA) di New York, fondazione pubblica no profit nata nel 2013 per promuovere l’arte italiana moderna e contemporanea presso il pubblico internazionale.Insieme a titoli come Novecento di Bertolucci, L’albero degli zoccoli di Olmi, Riso amaro di De Santis, I compagni di Monicelli, Sacco e Vanzetti di Montaldo, Gli ultimi fa parte della rassegna cinematografica organizzata a margine della mostra “Staging Injustice: Italian Art 1880-1917”,curata da Giovanna Ginex e allestita al CIMA dal 25 gennaio al 18 giugno 2022. I dipinti e le sculture in esposizione, accompagnati da fotografie, manifesti e illustrazioni da giornali d’epoca, sono firmati, tra gli altri, da Medardo Rosso, Giacomo Balla, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, artisti che a cavallo fra Ottocento e Novecento presero coscienza della questione sociale e prestarono la loro voce per denunciare l’oppressione. Le opere, spaziando fra stili e soluzioni formali eterogenei che riflettono il differente background degli autori, mettono in scena lo sfruttamento, il lavoro minorile, la condizione delle donne, le proteste di inizio secolo e l’epopea dell’emigrazione italiana verso le Americhe.
Collocato in un periodo di poco posteriore rispetto ai confini temporali della mostra ma perfettamente inserito nel suo contesto, Gli ultimi tocca i temi della povertà, dell’emarginazione, dell’infanzia rubata, dell’emigrazione e della possibilità di riscatto. Grazie all’impianto realista il mondo contadino friulano è rappresentato senza retorica mentre la vicenda narrata di Checo e della sua famiglia, pur essendo un piccolo vissuto locale, si apre a una dimensione simbolica, elegiaca, poetica, dando al film un respiro e un significato universali.
Oltre alla rassegna, il programma del CIMA legato alla mostra prevede conferenze e lezioni, momenti d’incontro volti ad approfondire tematiche come l’ingiustizia sociale, la protesta, l’emigrazione, tornati di attualità in questi ultimi anni segnati dall’inasprirsi delle disuguaglianze e delle tensioni in molte società, incluse quella italiana e americana.
“Staging Injustice” ha il patrocinio del MiC, dell’Ambasciata d’Italia a Washington e degli Istituti Italiani di Cultura di New York e di Washington, il primo anche sponsor dell’evento. Le opere in mostra provengono per la maggior parte da musei italiani tra cui gli Uffizi, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Ca’ Pesaro a Venezia, la Galleria d’Arte Moderna a Milano.
In foto di copertina : Adelfo Galli (Checo) e Lino Turoldo (il padre) in GLI ULTIMI (1963) di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo. Fotografia di Elio Ciol.
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