martedì 5 aprile 2022

GLI ULTIMI a New York: il film di Pandolfi e Turoldo sarà presentato nella versione restaurata il 7 aprile al CIMA, Center for Italian Modern Art

GLI ULTIMI A NEW YORK

AL CIMA, CENTER FOR ITALIAN MODERN ART, IL FILM DI VITO PANDOLFI E DAVID MARIA TUROLDO SUL FRIULI CONTADINO DEGLI ANNI TRENTA

GLI ULTIMI È STATO SCELTO PER LA RASSEGNA ABBINATA ALLA MOSTRA “STAGING INJUSTICE: ITALIAN ART 1880-1917” CON OPERE PROVENIENTI DAI MAGGIORI MUSEI ITALIANI

Gli ultimi (1963) di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo, ambientato nel Friuli contadino degli anni Trenta del Novecento e oggi riconosciuto capostipite del cinema friulano, sarà presentato giovedì 7 aprile, nella versione restaurata pubblicata in dvd in occasione del cinquantenario del film da Cineteca del Friuli, Centro Espressioni Cinematografiche e Cinemazero, al Center for Italian Modern Art (CIMA) di New York, fondazione pubblica no profit nata nel 2013 per promuovere l’arte italiana moderna e contemporanea presso il pubblico internazionale.Insieme a titoli come Novecento di Bertolucci, L’albero degli zoccoli di Olmi, Riso amaro di De Santis, I compagni di Monicelli, Sacco e Vanzetti di Montaldo, Gli ultimi fa parte della rassegna cinematografica organizzata a margine della mostra “Staging Injustice: Italian Art 1880-1917”,curata da Giovanna Ginex e allestita al CIMA dal 25 gennaio al 18 giugno 2022. I dipinti e le sculture in esposizione, accompagnati da fotografie, manifesti e illustrazioni da giornali d’epoca, sono firmati, tra gli altri, da Medardo Rosso, Giacomo Balla, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, artisti che a cavallo fra Ottocento e Novecento presero coscienza della questione sociale e prestarono la loro voce per denunciare l’oppressione. Le opere, spaziando fra stili e soluzioni formali eterogenei che riflettono il differente background degli autori, mettono in scena lo sfruttamento, il lavoro minorile, la condizione delle donne, le proteste di inizio secolo e l’epopea dell’emigrazione italiana verso le Americhe.

Polittico dei viventi (Il contadino), 1902, di Giacomo Balla, una delle opere in mostra al CIMA di NY fino al 18 giugno.

Collocato in un periodo di poco posteriore rispetto ai confini temporali della mostra ma perfettamente inserito nel suo contesto, Gli ultimi tocca i temi della povertà, dell’emarginazione, dell’infanzia rubata, dell’emigrazione e della possibilità di riscatto. Grazie all’impianto realista il mondo contadino friulano è rappresentato senza retorica mentre la vicenda narrata di Checo e della sua famiglia, pur essendo un piccolo vissuto locale, si apre a una dimensione simbolica, elegiaca, poetica, dando al film un respiro e un significato universali.

Oltre alla rassegna, il programma del CIMA legato alla mostra prevede conferenze e lezioni, momenti d’incontro volti ad approfondire tematiche come l’ingiustizia sociale, la protesta, l’emigrazione, tornati di attualità in questi ultimi anni segnati dall’inasprirsi delle disuguaglianze e delle tensioni in molte società, incluse quella italiana e americana.

 “Staging Injustice” ha il patrocinio del MiC, dell’Ambasciata d’Italia a Washington e degli Istituti Italiani di Cultura di New York e di Washington, il primo anche sponsor dell’evento. Le opere in mostra provengono per la maggior parte da musei italiani tra cui gli Uffizi, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Ca’ Pesaro a Venezia, la Galleria d’Arte Moderna a Milano.

In foto di copertina : Adelfo Galli (Checo) e Lino Turoldo (il padre) in GLI ULTIMI (1963) di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo. Fotografia di Elio Ciol.

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