venerdì 30 ottobre 2020

Volley A3: positività al Covid tra i giocatori sandonatesi (tutti asintomatici). Rinviato il match di domenica con Unitrento

A seguito di alcuni casi di positività al Coronavirus di alcuni giocatori, tutti asintomatici, viene rinviata la partita con UniTrento

San Donà di Piave, 30 ottobre 2020 – Con il continuo peggiorare dell’emergenza sanitaria generalizzata, purtroppo, a seguito dell’ultima serie di tamponi effettuati in questi giorni al gruppo del Volley Team Club, anche tra le fila sandonatesi sono state rilevate più di tre positività.Scattano quindi per la società di A3 i previsti protocolli atti a limitare il contagio. Per questo motivo la partita di domenica 1° novembre 2020 non potrà essere disputata e verrà rinviata a data da definirsi.
Il gruppo squadra effettuerà un altro giro di tamponi nei prossimi giorni per poter monitorare l’evolversi della situazione. Nel frattempo, comunque, il direttore generale Dario Sanna rassicura «tutti i ragazzi positivi sono al momento asintomatici e godono di buona salute. La società è sempre vicina a tutti loro e la salute è sempre la prima priorità da considerare».
Già nella giornata di giovedì, tuttavia, coach Rossano Bertocco aveva sospeso gli allenamenti in via cautelare per il gruppo, una volta appreso che nella formazione del Bolzano (con il quale i sandonatesi si erano scontrati sabato) erano emersi numerosi casi di positività.
«Nella squadra non avevamo avuto avvisaglie di sintomi, ma avevamo comunque voluto essere prudenti e sospendere gli allenamenti in attesa dell’esito dei tamponi, arrivati oggi.Sono tutte situazioni nuove e dobbiamo affrontarle di volta in volta, perché cambiano di settimana in settimana. La situazione pesa più a livello organizzativo che di squadra, perché i ragazzi sono tranquilli, non vengono mai lasciati soli ma sono sempre sostenuti dall’intero gruppo. L’unità aiuta sicuramente ad affrontare al meglio le difficoltà che possono nascere, e questo è anche uno degli aspetti più belli di questa società».

XXXV Festival del Cinema Latino Americano di Trieste

XXXV Festival del Cinema Latino Americano di Trieste
Online e aperto anche ai Paesi UE e al continente americano

 Un centinaio di film, tra opere prime, anteprime mondiali ed europee, costituiscono il nucleo del XXXV Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, nella sua edizione più atipica e innovativa. Dal 7 al 15 novembre 2020, infatti, in seguito alle ultime disposizioni del Governo Italiano per contenere il contagio da covid-19, si terrà onlinesulla piattaforma digitale Mowies.com, all’indirizzo cinelatinotrieste.mowies.com. Fa eccezione la sezione, Shalom, il sentiero ebraico in America Latina, i cui film saranno proiettati l’8 novembre 2020 al Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”.

La scelta di una sezione online era già stata ampiamente prevista, ancora prima del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che impone la chiusura dei cinema fino al 24 novembre 2020. È stata una scelta dettata dall’emergenza covid-19, ma che ha rivelato immediatamente le sue potenzialità: in base agli accordi raggiunti con i registi e i produttori, infatti, i film, sottotitolati in italiano e in inglese, potranno in larga parte essere visti non solo in tutto il territorio italiano, ma anche anche negli altri Paesi dell’Unione Europea e nell’intero continente americano.

Il pubblico potrà scegliere i film che vorrà vedere cliccando sulle loro schede, quindi acquisterà il biglietto online e potrà accedere alla loro visione. È la prima volta che viene data questa grande occasione di visibilità agli autori latinoamericani e siamo felici di aver trasformato quella che poteva essere una pesante limitazione in una bella opportunità per il cinema del subcontinente. Il Festival ha previsto anche un piano B, appoggiandosi ad una seconda piattaforma, per permettere ai giurati di visionare i film online“, dice il direttore del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste Rodrigo Díaz.

La sezione Contemporanea Malvinas, invece, seguirà la programmazione prevista all’interno delle attività di Alternanza Scuola-Lavoro dell’Istituto Statale Marco Belli di Portogruaro, dove è costituita una giuria studentesca che, scegliendo il film vincitore tra quelli di questa sezione che tratta tematiche legate alla convivenza pacifica tra i popoli e l’osservanza del diritto internazionale, conferirà il Premio Malvinas. Si ringrazia la sensibilità di dirigenti e insegnanti che non hanno voluto mancare all’appuntamento con questa attività formativa consolidata negli anni, rendendo compatibile il progetto con le normali attività didattiche.

Rimandata all’edizione 2021 del Festival, invece, la consegna del Premio Salvador Allende a Joan Garcés, il giurista spagnolo che fu stretto collaboratore del Presidente cileno ed è uno dei suoi pochi amici personali ancora in vita. Grazie alla querela da lui presentata contro il dittatore nel 1996, il giudice spagnolo Baltasar Garzón potè richiedere il suo arresto, a Londra, nel 1998.

Amores ilicitos

La Retrospettiva è dedicata al regista, produttore e sceneggiatore argentino Alberto Lecchi, e presenterà sei sue opere: Perdido por perdido (con un giovanissimo Ricardo Darín, poco prima dell’esplosione internazionale con Nove regine); Sola contigoEl juego de ArcibelEl frascoNueces para el amor (con Ariadna Gil, Gastón Pauls e Rodrigo de la Serna); Una estrella y dos cafés (di nuovo con Ariadna Gil e Gastón Pauls). Il regista, appena avuta notizia del DPCM entrato in vigore in Italia, ha voluto manifestare il suo supporto al Festival autorizzando la diffusione delle sue opere tramite la piattaforma Mowies in tutti i continenti.

Il Festival renderà omaggio ai grandi cineasti scomparsi nel 2020. In anteprima mondiale proietterà, in Concorso Ufficiale, Identidad tomada, ultima opera del grande cineasta messicano Gabriel Retes, terminata poco prima della sua scomparsa. L’argentino Marcelo Céspedes sarà ricordato con i film La ballena va llena, che firmò come regista, e Cuentas del Alma, di cui fu produttore; del messicano Jaime Humberto Hermosillo saranno proiettati i film De noche vienes Esmeralda, basato sull’opera di Elena Poniatowska, e María de mi corazón, con sceneggiatura di Gabriel Garcia Márquez. Per celebrare i cento anni dalla nascita del documentarista cubano Santiago Alvarez, il Festival presenterà il documentario Santiago de las Américas o el ojo del Tercer Mundo del cineasta brasiliano Silvio Tendler.

Gli Eventi Speciali sono tre: El tren de la cultura di Carolina Espinoza Cartes; El despertar de un sueño di Luis Ernesto Doñas; Fidel de cerca di Eduardo Flores, Gabriel Beristain e Roberto Chile.

Sezioni in concorso

Quindici i film del Concorso Ufficiale, appartenenti alle cinematografie più affermate e interessanti del continente. Da segnalare, oltre all’anteprima mondiale di Identidad tomada un regalo di Gabriel Retes al Festival -, anche l’esordio nell’horror di Augusto Tamayo, uno dei più apprezzati registi peruviani, sempre attento alla storia e alle leggende millenarie del suo Paese: Sebastiana, la maldición si muove tra passato coloniale e presente, con misteriose presenze come filo conduttore.  Dall’Argentina arrivano Emilia di César Sodero, ritratto di donna che fa i conti con il proprio passato, e la coproduzione con il Brasile La fiesta silenciosa di  Diego Fried e Federico Finkielstain, che racconta la svolta drammatica di una festa di matrimonio. Un’altra coproduzione, stavolta tra Cile, Argentina e Germania, ha un titolo che riprende un verso di Cesare Pavese, Vendrá la muerte y tendrá tus ojos e porta la firma di José Luis Torres Leiva, per parlare di un complicato rapporto tra donne. Fuego adentro di Jesús-Mario Lozano e Tritón di Arturo Villaseñor completano la presenza messicana nel Concorso Ufficiale. Due i film venezuelani, a rappresentare una cinematografia che non sempre ha occasione di uscire dai confini locali: Lunes o martes, nunca domingo di Maruvi Leonett Villaquirán e Javier Martintereso Calvo e Voy por ti di Carmen La Roche. Fuori concorso, il film messicano di Día Seis di Juan Pablo Arroyo Abraham, che ricostruisce la storia di Carmen, giovane attrice divisa tra due uomini e sorpresa dalla malattia. 

Nella Sezione Contemporanea Concorso, con 20 opere, tra lungometraggi e documentari, si racconta l’America Latina di ieri e di oggi, con un occhio speciale alle piccole storie locali. Un viaggio a 360° in un’America Latina raccontata ancora una volta, come vuole la tradizione del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, da molte registe, per fare i conti con le disuguaglianze, le ferite non ancora rimarginate, le difficoltà degli esclusi, i tesori delle culture millenarie isolate sugli altipiani o nelle antiche valli. E per raccontare anche la vivacità degli incontri culturali, la caparbietà delle donne, l’allegria delle tradizioni musicali, lo spirito inquieto e ribelle di chi rifiuta la sottomissione. Dalle difficoltà dell’immigrazione visti con gli occhi di una  

donna (Tanya di Agustina Massa) alla storia  del corso di Sociologia dell’Università di Buenos Aires, voluta dall’italiano Gino Germani e diventata centro del pensiero e del dibattito in Argentina (Los modernos di Guillermo De Carli); dall’intramontabile fascino de L’Avana, stavolta sfondo di sei storie d’amore (Habana selfies di  Arturo Daniel Santana) a una riflessione sulla nuova cinematografia cubana partendo da un ritratto di Julio García Espinosa (Retrato de un artista siempre adolescente di Manuel Herrera), fino alla denuncia dei danni ambientali causati dallo sfruttamento del Golfo del Messico (Nauhcampatépetl Copre de Perote di Gualberto Díaz González). 

I film del Concorso Ufficiale 

Emilia

(César Sodero, Argentina, 2020)

La botera 

(Sabrina Blanco, Argentina, 2019)

La fiesta silenciosa

(Diego Fried, Federico Finkielstain, Argentina | Brasile, 2019)

Ainda temos a Imensidão da noite 

(Gustavo Galvão, Brasile, 2019)

Mulher Oceano

(Djin Sganzerla, Brasile, 2020)

Vendrá la muerte y tendrá tus ojos

(José Luis Torres Leiva, Cile | Argentina | Germania, 2019)

Piola

(Luis Alejandro Pérez, Cile, 2020)

Las siete paradas

(Walter Rojas, Colombia, 2020)

Buscando a Casal

(Jorge Luis Sánchez, Cuba, 2019)

Fuego adentro

(Jesús-Mario Lozano, Messico, 2020)

Identidad tomada

(Gabriel Retes, Messico, 2020)

Tritón

(Arturo Villaseñor, Messico, 2018)

Sebastiana, la maldición

(Augusto Tamayo, Perù, 2019)

Lunes o martes, nunca domingo

(Maruvi Leonett Villaquirán, Javier Martintereso Calvo, Venezuela, 2020)

Voy por ti

(Carmen La Roche, Venezuela, 2019)

Concorso Ufficiale (Fuori Concorso)

Día Seis

(Juan Pablo Arroyo Abraham, Messico, 2016)

I film della Sezione Contemporanea Concorso

Los modernos

(Guillermo De Carli, Argentina, 2019)

Pueblo chico, invierno grande

(Gabriel Otero, Argentina, 2020)

Quién mató a mi hermano

(Ana Fraile, Lucas Scavino, Argentina, 2019)

Tanya

(Agustina Massa, Argentina, 2019)

Implosión

(Javier Van de Couter, Argentina | Cile, 2020)

El fin de la eternidad

(Pablo Radice, Argentina | Perù, 2019) 

Cumbia que te vas de ronda

(Pablo Ignacio Coronel, Bolivia | Argentina, 2020)

A nossa bandeira jamais será vermelha

(Pablo Guelli, Brasile, 2019)

Tres pisos

(Manuela Blandón Restrepo, Colombia, 2019)

Dos Fridas

(Ishtar Yasin, Costa Rica | Messico | Cile, 2018)

Brouwer, el origen de la sombra

(Katherine T. Gavilán, Lisandra López Fabé, Cuba, 2019)

Frágil

(Sheyla Pool, Cuba, 2018)

Habana selfies

(Arturo Daniel Santana, Cuba, 2019)

Retrato de un artista siempre adolescente

(Manuel Herrera, Cuba, 2019)

Nauhcampatépetl, Cofre de Perote

(Gualberto Díaz González, Messico, 2019)

Todos somos marineros

(Miguel Angel Moulet, Perù | Repubblica Dominicana, 2018)

Construyendo la luz

(Eliseo De Pablos, Spagna, 2020)

Espíritu inquieto

(Matías Guerreros, Eli-u Pena, Uruguay, 2019)

La intención del colibrí

(Sergio de León, Uruguay, 2019)

giovedì 29 ottobre 2020

Cividale del Friuli - 31 ottobre Trekking Urbano - il programma

Il 31 ottobre si cammina in tutta Italia con la XVIIa Giornata Nazionale del Trekking Urbano

Anche a Cividale del Friuli ritorna l’atteso appuntamento che coniuga movimento, visite guidate, cultura, percorsi tematici, accoglienza esclusiva

Cividale del Friuli aderisce anche quest’anno alla XVIIa Giornata Nazionale del Trekking Urbano proponendo una visita guidata lungo un percorso dedicato al “verde”, che si sviluppa attraversando la natura, l’arte e la storia. “Cividale è stata una delle prime città in Friuli che hanno aderito a questo importante circuito nazionale” spiega l’assessore Giuseppe Ruolo.

Il tragitto di quest’anno, che si ispira al tema annuale “com’è green la mia città”, “si snoderà attraverso i parchi e gli spazi verdi aperti del centro storico cividalese – illustra Ruolo – i trekkers faranno tappa al Parco Italia, alla zona dei Mulinuss, costeggeranno il fiume per raggiungere il Ponte Nuovo e, proseguendo verso l’area delle antiche mura di Via San Lazzaro, raggiungeranno la zona del Belvedere sul Natisone”.

Tuffandosi metaforicamente nelle tonalità smeraldine delle acque del fiume Natisone che attraversa la città, “i partecipanti potranno immergersi nelle cromie che caratterizzano la vegetazione del territorio e in quelle che pennellano diffusamente l’architettura urbana”.

“Parteciperò anche io per la prima volta come assessore al turismo – commenta Giuseppe Ruolo – perché sono convinto delle grandi potenzialità del trekking urbano come nuova forma di turismo lento e sano, adatto a tutti; il percorso di quest’anno, immerso nel verde, è quanto mai attuale in questo momento in cui è opportuno, e bello, fare i turisti nella propria città”.

Ad accompagnare i visitatori alla scoperta delle bellezze naturali (e non solo) della città due guide d’eccezione: Gianpaolo Bragagnini, guida naturalistica e Giovanna Tosetto, guida turistica FVG.

 Per partecipare è necessario prenotarsi presso lo Sportello Informacittà di Cividale del Friuli, tel. +39 0432 710460 informacitta@cividale.net) – i posti sono limitati. La passeggiata durerà circa 2 ore e mezza e si effettuerà anche in caso di maltempo. Durante tutta la passeggiata è fatto obbligo ai partecipanti l’uso della mascherina e il rispetto delle distanze interpersonali.

Il ritrovo sarà presso lo Sportello Informacittà, Piazza Duomo 5, mezz’ora prima dell’inizio della visita.

domenica 25 ottobre 2020

Covid: donate dalla Brigata Alpina Julia le donazioni della Regione FVG in Afghanistan

Trieste, 25 ott – La Brigata Alpina Julia, nel contesto della

Multinational Land Force, ha consegnato al 207° Corpo d’armata

dell’esercito afghano, i materiali donati dalla Regione Friuli

Venezia Giulia per combattere la diffusione del Coronavirus, che

saranno destinati all’ospedale da campo “Role 3”, il quale è

fortemente impegnato ad aiutare la popolazione afghana.

Il trasferimento dei beni e delle scorte alimentari donati dalla Regione FVG

Inoltre, i generi alimentari donati dalla Regione Friuli Venezia

Giulia saranno consegnati alla popolazione delle province di

Badghis, Ghor e Farah. Un totale di 24 tonnellate di provviste

non deperibili verranno dati a 540 famiglie bisognose. In un

momento segnato dalle estreme difficoltà poste dalla pandemia

causata dal Covid-19, dal conflitto tra le forze afghane ed i

talebani e dall’avvicinarsi della stagione invernale, il sostegno

tangibile fornito dalla Regione Friuli Venezia Giulia, con

l’aiuto dei soldati della Multinational Land Force e la

collaborazione dell’Esercito afghano, è per la popolazione e le

Il trasferimento dei beni e delle scorte alimentari donati dalla Regione FVG

istituzioni di quel Paese di imprescindibile importanza. La

Regione Friuli Venezia Giulia ha quindi voluto dimostrare come la

distanza e gli ostacoli non impediscano di fornire un aiuto e

sostegno a popolazioni meno fortunate.

La missione Nato “Resolute Support” è composta da militari di 39

Paesi, con l’obiettivo di contribuire all’addestramento,

all’assistenza e alla consulenza in favore delle istituzioni e

delle forze di sicurezza afgane, al fine di renderle

autosufficienti e in grado di provvedere autonomamente alla

salvaguardia del paese e dei propri cittadini. Il contributo

italiano, espresso con personale e mezzi di Esercito,

Aeronautica, Marina e Carabinieri, ha consentito finora alla

regione ovest dell’Afghanistan di raggiungere standard di

sicurezza e sviluppo tra i più elevati del Paese.

ARC/COM/ma

sabato 24 ottobre 2020

Volley A3: Trasferta amara per il Volley Team Club che a Bolzano mette in mostra buone qualità, ma poco cinismo. 0-3 il risultato sul campo

Bolzano, 24 ottobre 2020 – Anticipo di campionato con aspetti negativi, ma anche positivi, in questa seconda giornata di serie A3 Credem Banca.

Il Volley Team Club San Donà, in trasferta a Bolzano, ha mostrato di saper affrontare degnamente gli avversari, mettendoli in difficoltà in varie occasioni, ma non riuscendo a sfruttare al meglio le occasioni avute.

Per i biancoazzurri la classifica segna ancora 0 punti, ma questa gara ha messo in luce buone prospettive di crescita che fanno ben sperare.

Esordio di partita equilibrato, giocato quasi punto su punto fino all’ 11-12. Ma è sul finale che Bolzano ha ingranato una marcia in più, piazzando un break di 7-1, che li ha portati sul 23-16 e facendogli mantenere un vantaggio importante fino alla fine: 25-19.

«Nel primo set, purtroppo, ci siamo arenati in P4 – analizza il primo parziale coach Rossano Bertocco –, l’abbiamo veramente subita e ne siamo usciti solo con un doppio cambio. A quel punto, però, con un handicap di 4-5 punti è stato difficile andare a recuperare il set. Peccato, perché l’avevamo giocato in equilibrio fino al nostro vantaggio sull’11-12».

È nel secondo set, però, che il VTC ha dato il meglio di sé in questo incontro, battagliando lungamente con Bolzano, trascinando il parziale per ben 41 minuti e chiudendolo con un punteggio sfavorevole di 35-33.

Fino all’11-11 le due compagini si sono sfidate restando perfettamente appaiate, poi Mosca Bruno ha allungato per prima portandosi sul 18-15. Il vantaggio è stato effimero però, perché San Donà non solo ha recuperato già sul 22-22, ma ha passato i rivali tenendosi avanti per buona parte della lunghissima durata del parziale. Dal 23-24 i ragazzi del Volley Team hanno sprecato ben quattro set point, occasioni poco sfruttate e colte invece da Bolzano, che dopo il 33-33 è andato a chiudere definitivamente i conti 35-33.

«Nel secondo set abbiamo sbagliato troppo – Ammette Rossano –. Con una battuta sbagliata e 2 invasioni abbiamo bruciato delle ottime opportunità per chiudere il set in vantaggio. Eravamo riusciti a costruire un gioco di livello importante, con grande lavoro di tutti i fondamentali. Sono molto rammaricato, perché un set che poteva portare la svolta nella partita l’abbiamo buttato via con errori che non sono accettabili».

L’ottima prestazione del secondo set, al di là del risultato finale, ha portato anche una buona inerzia nel terzo che, dopo i primi scambi in equilibrio, ha visto San Donà avanti per buona parte del parziale, con il massimo vantaggio sul 7-11.

Come in precedenza, però, Bolzano dimostra più energie da giocarsi sul finale e dopo il 18-18 non lascia più vantaggi ai sandonatesi, portando a casa anche il terzo e ultimo set dell’incontro: 25-21.

«Anche nel terzo set siamo stati a lungo avanti, ma di nuovo una sequenza di situazioni un po’ difficili da gestire ch’anno giocato a sfavore. Avrei potuto fare qualche cambio – conclude Rossano –, ma alla fine, sono situazioni dove vorrei anche che alcuni giocatori imparassero ad uscirne».

Il tabellino:

MOSCA BRUNO BOLZANO  3

VOLLEY TEAM SAN DONÀ 0

(25-19, 35-33, 25-21)

MOSCA BRUNO BOLZANO: Bressan 6, Maccabruni, Grassi 2, Brillo, Polacco 3, Anastasios 23, Dalmonte 18, Gasperi 6. N.e. Senoner, Marotta, Ostuzzi. Allenatore: Pa-lano.

VOLLEY TEAM SAN DONÀ: Palmisano 8, Bomben 1, Tassan 8, Cherin 1, Lorenzon 2, Busato, Mignano, Dietre 8, De Santis 20, Bassanello, Santi. N.e. Zonta. Allenatore: Ber-tocco.

Arbitri: Pasin e Nava.

Note: durata set 28’, 41’, 26’ per totali 95’ di gioco. Bolzano: errori battuta 15, ace 4, ricezione positiva 50% (perfetta 33%), attacco 53%, muri 8. San Donà: errori battuta 16, ace 2, ricezione positiva 48% (perfetta 32%), attacco 38%, muri 6.

venerdì 23 ottobre 2020

Volley A3, dopo la prima di campionato il Volley Team Club cerca il riscatto a Bolzano

Coach Bertocco: «dobbiamo andare in campo non per dover vincere, ma per voler vincere!»

San Donà di Piave, 23 ottobre 2020 – Si prepara la seconda di campionato in casa Volley Team Club, per la Serie A3 maschile. Sabato 24 ottobre i sandonatesi guidati da coach Rossano Bertocco saranno in trasferta a Bolzano, dove cercheranno il riscatto dopo la prima sconfitta casalinga contro l’esperto Motta di Livenza.

«Dopo la prima partita ufficiale i ragazzi hanno capito bene il livello delle squadre che abbiamo davanti – spiega Bertocco –, ed è importante perché prima c’era una grossa incognita, ora c’è la consapevolezza sul lavoro che dobbiamo fare. La squadra poi l’ha presa con lo spirito giusto: quello di essere motivata a migliorare e impegnarsi sempre di più».

L’appuntamento di sabato è dunque contro Mosca Bruno Bolzano, squadra ancora ferma ai box. La loro partita inaugurale contro Prata di Pordenone, infatti, era stata rinviata a causa di alcuni casi di contagio da Covid nella compagine pordenonese. Bertocco ha già comunque le idee chiare sulla sfida alla quale la squadra va in contro. «Bolzano arriva da tre allenamenti congiunti con Trento, dove ha portato a casa 2 pareggi e una vittoria per 5-0. È una squadra con attaccanti e palleggiatori di buona levatura. Non sottovaluteremo nessuno e daremo il 100%».

In vista della seconda sfida di campionato, la squadra ha lavorato ancora più intensamente sui punti critici emersi domenica contro Motta: «le due situazioni dove sappiamo essere più carenti sono la ricezione e l’attacco. Dobbiamo abituarci velocemente a quello che è il sistema di battuta dei giocatori di A3, che è di alto livello. Di conseguenza il nostro attaccare contro un muro decisamente superiore a quello della media dei nostri allenamenti, fa sì che anche i nostri allenamenti stessi siano momenti di esperienza importante per i nostri attaccanti.

Per sabato vorrei senz’altro che dicessimo la nostra. Anche nella fatica dobbiamo lottare per il risultato e non solo lottare per la crescita. In ambito competitivo, e a questi livelli soprattutto, dobbiamo andare in campo con il desiderio e la volontà di vincere. Poi sicuramente troveremo di fronte squadre che ci metteranno in difficoltà o che si meriteranno la vittoria.

Ai ragazzi, però, dico sempre che ci sono squadre che sulla carta devono vincere. Per l’esperienza, per la formazione. Noi invece dobbiamo andare in campo non con l’atteggiamento di dover vincere, ma di voler vincere. È una differenza importantissima, perché da una parte ci dà lo spirito corretto per affrontare le difficoltà, e dall’altra innescare quella voglia che deve essere dentro ciascun componente».

L’appuntamento come sempre è alle ore 18.00 con la live streaming nel portale legavolley.tv

martedì 20 ottobre 2020

JESOLO - Nuovo pontile, punto di interscambio per il turismo lento

NUOVO PONTILE, PUNTO DI INTERSCAMBIO PER IL TURISMO LENTO

Nel centro storico di Jesolo inaugurato il nuovo pontile per l’attracco delle imbarcazioni fluviali e un’area di sosta con kit di riparazione dedicata alle biciclette. Due servizi per incentivare il turismo lento e l’interconnessione tra percorsi fluviali e ciclopedonali della località.

Sono stati inaugurati questa mattina il nuovo pontile e l’area di sosta per ciclisti costruiti lungo il corso del Sile in prossimità del Centro Storico nell’ambito del progetto “Giralagune”, che prevede la creazione di un insieme organico di percorsi ciclopedonali intercomunali per la valorizzazione delle peculiarità storico-culturali e naturalistiche dell’area litoranea tra la laguna di Venezia e la foce del Tagliamento. “Giralagune” si sviluppa da Punta Sabbioni a Bibione per una lunghezza di 107 chilometri, e collega tra loro le Lagune (Laguna di Venezia, Laguna del Mort e Laguna di Caorle) e le aree di pregio naturalistico ambientale (“Penisola del Cavallino”, pineta di Eraclea, Vallevecchia e foce del Tagliamento).

“La finalità del “GiraLagune” – dichiara il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia – è quella di caratterizzare una nuova offerta turistica e di completare quella esistente del turismo costiero, valorizzando contesti naturalistici, territori rurali e storico culturali. E’ un progetto in cui ha giocato un ruolo importante il VeGal, l’agenzia per lo sviluppo del Veneto Orientale, condiviso da tutti i cinque comuni della costa e conferma la volontà di promuovere tutto il territorio di comune accordo”.

L’intervento realizzato a Jesolo rappresenta un tassello di questo progetto che coinvolge i cinque comuni della costa e soprattutto costituisce un punto di connessione e interscambio tra itinerari ciclabile e fluviali: oltre al pontile con consente l’attracco alle imbarcazioni è stata realizzata anche una stazione dotata di un kit per la riparazione delle biciclette a servizio degli utenti del “Giralagune” e degli altri percorsi della zona. 

“La realizzazione di questo approdo – evidenzia Roberto Rugolotto, assessore ai Lavori Pubblici – facilita la sosta delle imbarcazioni che percorrono il Sile ed è un’opportunità importante per il Centro Storico, per la sua economia e i suoi servizi, nonché uno strumento eccezionale per la riscoperta del territorio, che potrà ricomprendere anche le visite al sito archeologico delle Antiche Mura. L’obiettivo di questo e di altri progetti è sviluppare il cicloturismo attraverso un rete di piste e percorsi tra loro collegati”.

Gli itinerari ciclopedonali di collegamento mirano ad incrementare la fruibilità dei tracciati principali e l’intermodalità alla Rete Escursionistica Veneta, tra cui spicca la navigabilità costiera della Litoranea Veneta, favorendo l’interconnessione tra percorsi ciclopedonali e navigabili, il collegamento con i centri cittadini, balneari e storici presenti nell’area, i musei ed i centri di educazione ambientale e i relativi tracciati ciclopedonali.

Al taglio del nastro è seguito poi il varo di una canoa polinesiana, dono del Centro Servizi Volontariato di Mestre all’Associazione Forza Rosa – Donna 2000, che si occupa della sensibilizzazione nella lotta al tumore della mammella. L’imbarcazione permetterà di effettuare attività riabilitativa post-chirurgica con effetti benefici e di prevenzione di alcuni possibili effetti collaterali legati agli interventi.

lunedì 19 ottobre 2020

Settimana della cultura friulana: il 21/10 la Cineteca del Friuli presenta al Sociale di Gemona IL FRIULI PERDUTO NEI DOCUMENTARI DI GIORGIO TRENTIN

SETTIMANA DELLA CULTURA FRIULANA 

LA CINETECA DEL FRIULI PRESENTA AL CINEMA TEATRO SOCIALE IL FRIULI PERDUTO NEI DOCUMENTARI DI GIORGIO TRENTIN

Mercoledì 21 ottobre alle ore 21 al Cinema Sociale di Gemona, nell’ambito della Settimana della cultura friulana della Società Filologica Friulana, sarà presentato al pubblico il dvd Il Friuli perduto nei documentari di Giorgio Trentin 1955-1969, pubblicato dalla Cineteca del Friuli. Le proiezioni saranno introdotte dallo storico Carlo Gaberscek, autore del libretto che accompagna il dvd.

Dei sei documentari sopravvissuti fra quelli realizzati in Friuli negli anni ’50 e ’60 dal cineasta padovano Giorgio Trentin e inclusi nel dvd, se ne vedranno cinque, altrettante testimonianze di tradizioni e modi di vita che già all’epoca andavano scomparendo e di un paesaggio inevitabilmente soggetto alle trasformazioni del tempo ma soprattutto che in alcune parti sarebbe stato cancellato in pochi istanti dal terremoto del 1976.

Considerato perduto per decenni e recuperato nell’archivio dell’Istituto Luce grazie alle ricerche di Paolo Giordani, Claut,del 1955,illustra la tradizionale attività dei clautani ­durante i mesi di relativo isolamento invernale: la lavorazione artigianale, a domicilio, del legno per la realizzazione di utensili casalinghi che le donne, appena il clima lo permetteva, andavano a vendere in pianura. Girato alcuni anni dopo sempre nel pieno della stagione invernale ma di taglio turistico, Tarvisio, del 1963, va alla scoperta dei paesaggi e degli ambienti del Tarvisiano, mentre nel più noto Dongje il fogolâr, dello stesso anno, si rivedono monumenti, edifici e angoli caratteristici della Gemona pre-terremoto. Le bande di Orzano, del 1964, indaga il curioso fenomeno della musica bandistica praticata diffusamente nel piccolo centro del cividalese di soli 650 abitanti, essenzialmente contadini, che negli anni dell’immediato dopoguerra la elessero a svago e continuarono a esercitarla con impegno, animati anche dallo spirito di rivalità tra due diverse formazioni. Sullo sfondo il paese, le sue tradizioni, gli incontri amorosi, i lavori agricoli. Infine, in Architettura rustica in Carnia, del 1969, Giorgio Trentin mostra come l’architettura tradizionale sia un forte elemento di qualificazione del paesaggio carnico ma già all’epoca minacciata da degrado e abbandono.

Le pellicole originali sono state depositate dall’autore alla Cineteca del Friuli che, con il sostegno della Fondazione Friuli e della Regione Friuli Venezia Giulia, ne ha curato il restauro digitale.

Nel programma della serata al Sociale anche un documentario non friulano di Trentin, I viandanti del Brenta, del 1964, sugli operai che dalla riviera del Brenta andavano a lavorare in bicicletta nelle fabbriche di Marghera.

L’ingresso è libero ma per una visione in sicurezza, nel rispetto delle norme anti-Covid l’accesso sarà consentito fino a un massimo di 115 persone. Ogni spettatore dovrà fornire nome, cognome e recapito telefonico. È consigliata la prenotazione entro le ore 20 di martedì 20 ottobre.

I partecipanti riceveranno in omaggio una copia del dvd, che contiene un sesto documentario, Il Tiepolo a Udine (1965), incentrato sulle opere che il grande pittore veneziano Giambattista Tiepolo realizzò nel capoluogo friulano. La filmografia friulana di Trentin comprende anche Minatori del Predil e Un got di sgnape, che però ad oggi risultano perduti.

La serata segna la pre-apertura della programmazione cinematografica al Cinema Teatro Sociale che ripartirà ufficialmente venerdì 30 ottobre, esattamente a undici anni dalla riapertura della sala, il 30 ottobre 2009, con la gestione della Cineteca del Friuli.

Info e prenotazioni per la serata del 21 ottobre: tel/whatsapp 348 8525373 • e-mail: sociale@cinetecadelfriuli.org

domenica 18 ottobre 2020

Per il Volley Team Club la stagione parte con un 0-3 contro Motta, ma coach Rossano è positivo: “ci sono segnali che danno speranza”

San Donà di Piave, 18 ottobre 2020 – Che sarebbe stato un derby difficile lo si sapeva in partenza. La prima di campionato non è stata rosa e fiori per il Volley Team Club San Donà che questa sera ha affrontato l’HRK Motta di Livenza al Pala Fontebasso di Noventa di Piave.

«Era difficile pensare di portare a casa il risultato – ha detto coach Bertocco al termine dell’incontro –. Senza dubbio la qualità di Motta è stata superiore. Ma i miei ragazzi sono consapevoli che dobbiamo lavorare per raggiungere questi livelli. Mi aspettavo qualcosa di più dal nostro attacco, ma in difesa, in copertura e negli altri fondamentali ci siamo mossi bene».

L’analisi della gara:

PRIMO SET

Prima scambi all’insegna del punto su punto, fino al 5 pari. Poi Motta inizia a spingere e trova un break di 6-0, allungando fino all’11-6. Coach Bertocco nel frattempo ricorre al primo time-out della serata e rimescola le carte del sestetto, inserendo Busato e Bomben. San Donà si rifà sotto 9-11 con una gran murata di Tassan, costringendo anche Lorizio a fermare il gioco per ragionare con i suoi ragazzi. Motta riesce a mantenere il naso avanti di 2-3 punti, ma la diagonale di De Santis (14-16) tiene San Donà a stretto contatto. L’attacco vincente di Arienti consente ai trevigiani di tornare ad allungare. Sul 15-20 coach Bertocco spende il secondo time-out. Ma ormai l’inerzia del set è nelle mani di Motta, che va a chiudere 25-16

SECONDO SET

Il secondo parziale inizia in salita per San Donà, costretto subito a inseguire 0-5. Il Volley Team deve rinunciare anche al suo esperto opposto Danilo De Santis (5 punti fino a quel momento, nel primo set), che deve uscire per un problema al mignolo della mano sinistra. Al suo posto entra Cherin. Motta gestisce il vantaggio iniziale, tenendo a distanza i tentativi di ritorno di San Donà. Il gioco si fa molto frammentato per una serie di video check che impegnano a lungo gli arbitri nella loro decisione. Cherin mette giù il pallone del 9-13 e un attacco out di Motta vale il 10-13. Sempre Cherin sostiene l’attacco sandonatese, poi Palmisano firma il 13-16, ma alcune sbavature tengono sempre avanti Motta. Tassan firma un bell’ace sul 15-19. Motta però cresce sottorete e non basta Dietre (18-22) a impedire ai trevigiani di imporsi anche nel secondo set. Il punto decisivo del 25-19 è un attacco out sandonatese, che impegna gli arbitri nell’ennesimo video check del parziale, prima di assegnare il punto a trevigiani.

TERZO SET

Coach Bertocco conferma il sestetto con Cherin in campo. San Donà entra rientra con una spinta sicuramente diversa rispetto a quella delle battute iniziali del secondo set. E infatti si gioca punto a punto, con il poco pubblico consentito dalle norme che sugli spalti inizia a scaldarsi. Il primo break del parziale è di Motta, che si porta sul 12-9. Coach Lorizio inserisce l’ex sandonatese Riccardo Mian per forzare la battuta, ma il suo servizio è ben coperto dalla ricezione sandonatese, con il contrattacco del Volley Team che vale il 10-12. Motta riesce ad allungare 14-10 e allunga fino ad avere sei lunghezze di vantaggio. Il set sembra finito, ma il Volley Team ha la capacità di riaprirlo, riportandosi sotto 17-19. Motta fa valere la sua maggiore esperienza e riesce a piazzare l’ultimo decisivo allungo.

Punto debole della squadra al momento risulta l’attacco: «È un aspetto su cui dobbiamo stare più attenti – spiega Rossano –, dobbiamo lavorare meglio sul mani fuori e sulle diagonali strette. Ma non me la sento di colpevolizzare nessuno, perché contro la tipologia di muro e il livello di Motta la maggior parte dei nostri giocatori non aveva mai giocato. I ragazzi devono acquisire la categoria. Abbiamo dei giovani che l’anno scorso militavano nelle giovanili e quest’anno devono prendere confidenza con questa qualità di gioco e di muro che troveremo sempre».

Un lato positivo comunque c’è: «La difesa è andata molto bene, come anche la copertura. Segnali che danno speranza».

Il Tabellino:

VOLLEY TEAM CLUB SAN DONÀ 0

HRK MOTTA DI LIVENZA 3

(16-25, 19-25, 19-25)

VOLLEY TEAM SAN DONÀ: Palmisano 2, Bomben, Tassan 4, Cherin 10, Lorenzon, Busato, Zonta n.e., Mignano 6, Dietre 9, De Santis 5, Bassanello (l), Scita n.e., Santi (l). Allenatori: Bertocco – Febo.

HRK MOTTA: Saibene n.e., Alberini 3, Gamba 8, Scaltriti 13, Pinali 10, Basso 6, Mian 3, Luisetto n.e., Arienti 7, Tonello n.e., Battista (l), Nardo n.e.. Allenatori: Lorizio – Cornacchia.

Arbitri: Autuori di Salerno e Serafin di Treviso.

Note: durata set 24’, 35’, 29’ per totali 88’ gioco. Volley Team: errori battuta 13, ace 3, ricezione positiva 43% (perfetta 34%), attacco 31%, muri 7. HRK Motta: errori battuta 6, ace 4, ricezione positiva 58% (perfetta 35%), attacco 48%, muri. 9.

Al Visionario dal 19 al 21 ottobre MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI!

Un ritratto inedito dello storico capitano della Roma!

Al Visionario dal 19 al 21 ottobre

UDINE – Diretto da Alex Infascelli e tratto dal libro “Un Capitano” scritto da Francesco Totti con Paolo Condò, arriva al cinema solo per tre giorni Mi chiamo Francesco Totti, un documentario sullo storico capitano della Roma, che nelle ore che precedono il suo addio al mondo del calcio ripercorre tutta la sua vita come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori. È così che tra momenti calcistici importanti, ricordi e scene più intime, Francesco racconta se stesso come uomo e come calciatore, divenuto uno dei simboli iconici della sua squadra. Campionati, goal e momenti privati si mescolano, consegnando agli spettatori e ai tifosi un ritratto completo di Francesco Totticon le riflessioni che hanno portato il calciatore a compiere le sue scelte sul campo e nel privato.

Mi chiamo Francesco Totti sarà in programma al Visionario lunedì 19 ottobre alle ore 19.15, il 20 e 21 ottobre alle ore 21.30. Biglietto intero €10, ridotto €8. Per maggiori informazioni sulla programmazione consultare www.visionario.movie oppure facebook.com/VisionarioUdine.

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MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI

di Alex Infascelli, Italia 2020, 106′

VISIONARIO

19 ottobre ore 19.15

20/21 ottobre ore 21.30

Biglietto intero €10, ridotto €8

venerdì 16 ottobre 2020

Cividale del Friuli - Giro d'Italia - le chiusure al traffico

La città ducale si tinge di rosa per il doppio passaggio del Giro d’Italia previsto martedì 20 ottobre

Il percorso e le chiusure al traffico in città

Cividale del Friuli ospiterà per la quarta volta in pochi anni il Giro d’Italia (2014, 2016 e 2018 il Giro d’Italia donne); martedì 20 ottobre il Giro effettuerà un duplice passaggio in città in occasione della tappa Udine – San Daniele del Friuli.

Il percorso cittadino si snoderà lungo le seguenti strade: Via Gemona, Via Bottego, Via Libertà, Via Sanguarzo, Via Valli del Natisone (primo passaggio delle 11.40 circa); Via Castelmonte, Via Carraria, Viale Europa, Via Borgo di Ponte, Ponte del Diavolo, Largo Boiani, Via Pellico, Via Mons. Liva, Via Perusini, Via del Laterano, Via Moimacco (secondo passaggio delle 12.40 circa).

La chiusura delle strade sarà ininterrotta (considerato che su Cividale la gara passa due volte) dalle ore 09.30 alle ore 13.30 circa.

Volley A3, nella prima di campionato il derby tra Volley Team Club e Motta di Livenza

San Donà di Piave, 16 ottobre 2020 – Così come si era interrotto il primo campionato di serie A3 per il Volley Team Club, l’8 marzo 2020, allo stesso modo riparte la stagione 2020-2021: con la sfida-derby contro l’HRK Motta di Livenza.Allora, tra incertezze sanitarie globali e Dpcm restrittivi, l’incontro era andato in scena a porte chiuse, ma domenica 18 ottobre, alle ore 18.00, il Pala Fontebasso di Noventa di Piave potrà finalmente ritornare ad ospitare anche i tifosi delle due squadre.

«L’ingresso è stato contingentato per soddisfare le restrizioni dovute dalle disposizioni anti-Covid – spiega il direttore generale del Volley Team Club San Donà, Dario Sanna –, e tutti i biglietti che avevamo a disposizione per la prevendita sono andati rapidamente esauriti. Sintomo che non solo tra i giocatori, ma anche tra i tifosi che hanno imparato a seguirci e a dimostrarci tanto affetto, c’è voglia di ricominciare a seguire con grande entusiasmo questo sport».

«In questi 15 giorni ci siamo allenati duramente per prepararci al nuovo campionato – fa un’analisi dell’ultimo periodo Coach Rossano Bertocco –, anche con 4 allenamenti congiunti grazie alla disponibilità di Prata, Montecchio e Trento. È stato un grande sforzo per la squadra, dovendo rispettare tutte le misure anti-Covid. Sono stati 4 test importanti, utili anche per mettere alla prova la squadra, composta da pochi giocatori che hanno potuto partecipare al campionato di A3. Era quindi importante, sia per me che per loro, cominciare a misurarsi con la categoria.

L’impressione è stata buona, nonostante gli avversari abbiano manifestato un’esperienza superiore alla nostra. Sono molto soddisfatto, però, del lavoro che stiamo facendo e soprattutto della coesione che c’è nel gruppo».
Dopo i primi allenamenti congiunti, però, ora è tempo di fare sul serio con la prima sfida ufficiale.

E il match che inaugura la stagione non è certo tra i più facili per il Volley Team Club. «Motta è una squadra che ha decisamente una struttura adatta ad affrontare nel migliore dei modi la categoria, con un assetto già molto equilibrato avendo fatto pochi cambiamenti rispetto l’anno scorso. Il livello è decisamente alto, una squadra ben organizzata con una buona affinità tra palleggiatori e attaccanti. Per noi sarà un incontro molto impegnativo, dovremmo cercare di giocare al massimo in ogni istante».

Per le squadre, quest’anno, non ci sarà ad influire la pressione dovuta ai rischi di retrocessione, ma coach Bertocco avverte: «in qualche altro modo cercheremo di crearcela la pressione, perché nella crescita individuale di un atleta ci deve essere comunque la capacità di gestirla e dominarla».
Si prospetta dunque una prima avvincente, inedita certamente per le modalità, ma il campionato ha già insegnato ad aspettarsi di tutto, vivendo il momento incontro per incontro.

L’appuntamento come sempre è alle ore 18.00 e, per chi non potrà essere presente, sarà disponibile la live streaming nel portale legavolley.tv

mercoledì 14 ottobre 2020

GIORNATE FAI D'AUTUNNO - Eccezionale doppio appuntamento. Per la prima volta due fine settimana: sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020.

Eccezionale doppio appuntamento con

GIORNATE FAI D’AUTUNNO

Per la prima volta due fine settimana con mille aperture a contributo libero in 400 città di tutta Italia

L’edizione 2020 è dedicata a Giulia Maria Crespi sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020

IN VENETO

Con il Patrocinio di

Sogni? Sì sogni! A furia di sognare, si riesce a portare nel concreto ciò che si sogna.

Giulia Maria Crespi (6 giugno 1923 – 19 luglio 2020)

A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno: mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti. Ispirandosi a lei, i giovani del FAI – con la collaborazione delle Delegazioni e degli altri Gruppi di volontari della Fondazione – scenderanno in piazza per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni: un caleidoscopio di meraviglie nella proposta effervescente del FAI e dei suoi delegati che reagiscono con ancor più energia e impegno, positività ed entusiasmo al periodo difficile che l’Italia sta attraversando (prenotazione online consigliata su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. Nei due fine settimana apriranno luoghi diversi: consultare il sito per controllare il programma).

“Il FAI ha bisogno di tutti noi per continuare la sua importante missione di cura e tutela del nostro patrimonio – ha precisato Ines Lanfranchi Thomas, Presidente FAI Veneto – voglio ringraziare le delegazioni e i Gruppi FAI Giovani, tutti volontari, per lo straordinario lavoro che hanno svolto e che ha permesso di raddoppiare il consueto appuntamento delle Giornate. Il mio appello è che questo strenuo impegno dei volontari sia premiato dalla presenza di visitatori nei beni aperti per l’occasione. Siateci vicini e partecipate alle Giornate FAI d’Autunno”

Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato. Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e, più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione. In Veneto a Venezia Negozio Olivetti e Casa Bortoli (riservata agli iscritti) e a Torreglia Villa Vescovi.

L’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno è resa possibile grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate quali Ferrarelle, FinecoBank, Rekeep, Edison, Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, System Professional che confermano il loro sostegno all’evento in qualità di Sponsor.

Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, di Regione Veneto, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Si ringrazia per la collaborazione la Commissione europea in Italia, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale verranno proposte aperture speciali.

Grazie a Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, Istituzioni Pubbliche e Private, ai privati cittadini e a tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione.

Grazie di cuore alle 128 Delegazioni, ai 101 Gruppi FAI e ai 4 Gruppi FAI ponte tra culture che hanno collaborato in modo virtuoso con i 96 Gruppi FAI Giovani, tanto desiderati dalla Fondatrice Giulia Maria Crespi e storicamente protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno, per la realizzazione dell’evento. Nel 2020 la manifestazione vuole essere la festa di tutto il mondo FAI, vitale e attivo più che mai. Ad affiancare volontari giovani e non, ci saranno anche quest’anno gli Apprendisti Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto, autonomamente o con i loro docenti, di mettersi in gioco in prima persona per raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.

Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione alla Protezione Civile, da 13 anni vicina al FAI con i suoi volontari, che a ottobre promuove la campagna di comunicazione “Io non rischio” per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi naturali e antropici presenti nel nostro Paese, e all’Arma dei Carabinieri per il loro contributo alla sicurezza dell’evento. Un sentito ringraziamento anche ai volontari della Croce Rossa Italiana che per la prima volta affiancano il FAI, garantendo un prezioso supporto in questo particolare periodo di emergenza sanitaria.

Grazie alla Croce Rossa Italiana anche per aver concesso l’apertura del Parco di Villa Ceriana a Castagneto Po (TO) e del Treno ospedale “Centoporte” a Massa.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa, comprendendone l’importanza e il significato di ripartenza.


Per ulteriori informazioni e per prenotare: www.giornatefai.it

Le aperture in VENETO:

Belluno

Palazzo Comunale, detto “Palazzo Rosso” a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Belluno

Palazzo Rosso è uno dei simboli della storia di Belluno e caratterizza il prospetto della piazza in cui sorge. Passato e presente si incontrano: l’eredità della storia rinascimentale veneziana, il gusto neomedievale dell’epoca romantica, l’indipendenza dall’Austria e poi le vicissitudine storiche del Novecento fino all’attuale amministrazione locale. Il revival neogotico veneziano si riflette sugli esterni, mentre all’interno il ciclo pittorico di uomini bellunesi illustri, le immagini delle virtù comunali e le gloriose gesta della storia bellunese medievale (come la lotta contro il tiranno Ezzelino) sono eloquente testimonianza della vita di una piccola comunità di montagna immersa nelle dinamiche di una storia più grande.

Palazzo Piloni a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Belluno

Il palazzo cittadino della famiglia Piloni, costruito nel Cinquecento in pieno centro per celebrare il prestigio del casato, permetterà ai visitatori di riscoprire le personalità di Odorico e Giorgio Piloni, raffinati uomini di cultura del Rinascimento e collezionisti di arte e antichità; e ammirare le opere d’arte commissionate al pennello di Cesare Vecellio, cugino di Tiziano. Il pittore ha affrescato nel salone al piano terra le Quattro stagioni, che ci proiettano in un mondo ideale e reale insieme; ciascuna è tradotta in immagini personificandola o riproducendo le attività che la caratterizzano: preziosa testimonianza della cultura figurativa e materiale e della vita quotidiana dell’epoca. Nel salone al primo piano fanno bella mostra di sé i nobili Piloni con le loro mogli: una straordinaria galleria di ritratti, uno sfoggio di buone maniere, come si addiceva all’uomo di corte, nonché di grazia ed eleganza, tramite la puntuale descrizione degli abiti e degli accessori di moda.

Padova

Piazza Antenore a cura della delegazione FAI di Padova

Piazza Antenore prende il nome dalla tomba di Antenore, mitico fondatore della città di Padova, è ubicata tra palazzo Santo Stefano, sede della provincia di Padova, e altri edifici di età seicentesca e settecentesca. Si trova all’angolo di due arterie viarie, San Francesco e la Riviera dei Ponti Romani e Riviera Tito Livio. Entrambe queste vie fanno parte della memoria storica e hanno un valore topografico per la forma urbis di Padova. Durante il primo secolo Dopo Cristo, la città romana viene ad essere definita opulentissima per le opere di ristrutturazione e monumentalizzazione. Una grande città della decima regio Venetia et Istria con capitale in Aquileia. Al posto della Riviera dei Ponti Romani e Riviera Tito Livio passava un fiume che in età storica era chiamato medoacus, via d’acqua dolce navigabile e approdabile per motivi commerciali. La via era collegata da un ponte che porta il nome di San Lorenzo, come l’omonima chiesa.

Camposampiero (PD)

Camposampiero: la presenza di Antonio, tracce medievali e corsi d’acqua a cura della delegazione FAI di Padova

Da Villa Campello vi accompagneremo in un itinerario alla scoperta delle tracce nascoste ma ancora leggibili della ricca storia del territorio di Camposampiero, una racconto che ci porterà indietro sino al Medioevo.
Un percorso tra angoli di verde e scorci suggestivi, torri ed edifici storici testimoni silenziosi di epoche lontane, alla scoperta di particolari inediti, nascosti tra le pietre di antiche dimore. Vi faremo conoscere l’interessante sistema di corsi d’acqua e la complessa e antica opera idraulica di Porta Antonella. Concluderemo la visita al Santuario del Noce, luogo d’arte e di raccoglimento, eretto nel lontano 1432 dove cresceva il noce dal quale Sant’Antonio predicava.

Al suo interno gli affreschi di Girolamo Dal Santo (1535), illustrano alcuni miracoli del Santo.

Camposampiero affonda le sue origini nella romanità, per approfondire questo aspetto vi suggeriamo di visitare il vicino Museo della Centuriazione di Borgoricco, visitabile durante le Giornate FAI d’Autunno.

Vigonza (PD) a cura della delegazione FAI di Padova

Il percorso prevede un approfondimento multidisciplinare che parte dalla visita agli edifici ideati e progettati dall’arch. Quirino De Giorgio del Borgo rurale recentemente restaurato al funzionamento di un impianto di fitodepurazione, alla visita dei recenti scavi archeologici. Vicino al Borgo rurale recentemente riqualificato esiste un impianto di fitodepurazione, esemplare caso studio che ha aspetti particolari nella sua funzione di trattamento e mantenimento della qualità dell’acqua.

L’impianto sarà descritto da esperti del settore che hanno contribuito alla sua realizzazione.

Recenti scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologia, hanno portato in evidenza i resti di un sacello, di un edificio sacro, e di un pozzo relativo alla ritualità di cui non c’è evidenza in alzato. Una Vigonza che non si vede, ma determinante per i percorsi di collegamento tra Patavium e territorio verso est, anticamente Altino e la laguna, prossima ai fiumi Tergola e Brenta.

Due Carrare (PD)

Il Borgo Pontemanco a cura della delegazione FAI di Padova

Il borgo di Pontemanco rappresenta forse, nel territorio padovano, l’unico esempio integro di un centro cinque-settecentesco di cui si conserva l’impianto urbanistico e la quasi totalità dell’edificato. Posto in posizione strategica nel sistema di navigazione interna tra Venezia e Padova, deve la sua lunghissima vita alle attività molitorie (presenti da prima del 1338) che sfruttavano il canale Biancolino, fonte di vita e di lavoro. Il suo nome ricorda (probabilmente) l’originaria mancanza di un ponte che ne collegasse le rive.
L’Oratorio della Beata Vergine Annunciata, fulcro del borgo e piccolo scrigno barocco (già presente nella prima metà del XVI sec.) conserva nel suo interno affreschi, decorazioni, opere d’arte, arredi fissi e mobili, tutti originali e risalenti alla fine del Seicento.

Cadoneghe (PD)

Villa da Ponte a cura del gruppo FAI Giovani di Padova

Salvata dalla rovina alla quale sembrava destinata dopo anni di incuria e di abbandono, villa Da Ponte (oggi Vergerio) si presenta ai nostri occhi come un piccolo scrigno affrescato. Commissionata nel Settecento dal nobile veneziano Nicolò da Ponte come casa in cui ospitare la famiglia durante la villeggiatura estiva, la villa non si allontana dall’idea palladiana di edificio che mantiene uno stretto rapporto con il territorio circostante anche in virtù del fatto che venne edificata ampliando alcune costruzioni preesistenti situate alla fine di un ampio parco. Visibile dalla strada è la facciata principale a due piani dietro la quale si nasconde la sala della musica, una sala a doppia altezza decorata con affreschi attribuiti al pittore veneziano Giovanni Battista Crosato che celebra la nobile famiglia veneziana ponendo al centro del soffitto la Fama e ai suoi piedi Nicolò da Ponte vestito come un guerriero antico. Del complesso fa parte anche un piccolo oratorio. Luogo normalmente chiuso al pubblico. Villa privata.

Sono previste anche alcune visite particolari riservate agli iscritti, che sveleranno i Misteri di Villa da Ponte

Rovigo

Badia Polesine (RO)

Villa Valente Crocco – Casa della Cultura e della Legalità – Badia Polesine a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Già esistente nel XVIII secolo, Villa Valente Crocco si presenta con un’architettura caratterizzata da un gusto lineare, raffinato e nel contempo razionale. La sagoma è perfettamente simmetrica, guidata dai due elementi verticali dei camini, e dal frontone superiore triangolare. Annessi alla villa ci sono una barchessa e un terreno agricolo di circa 3.000 metri quadrati. Dal 2016 l’edificio ospita la Casa della Cultura e della Legalità: dopo essere stata confiscata alla mafia, Villa Valente Crocco è oggi un centro di aggregazione sociale aperto alla cittadinanza. Tra le sue attività laboratori didattici sull’agricoltura sostenibile e incontri tematici sulla legalità organizzati da un’aggregazione di sette associazioni, con capofila il Centro di Documentazione Polesano che ne detengono anche la gestione.

Abbazia della Vangadizza a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Apertura in collaborazione con la Commissione Europea Le origini dell’Abbazia della Vangadizza a Badia Polesine risalgono al periodo in cui i monaci benedettini – IX secolo – si stabilirono sull’ansa della sponda destra dell’Adige, ricca di boschi e canneti. Fin da subito la Vangadizza e le parrocchie ad essa soggetta godettero del privilegio “nullius diocesis” e l’abate che la governava rispondeva direttamente al Papa. Con le soppressioni napoleoniche degli ordini monastici l’Abbazia venne demolita, e oggi, del grande complesso monastico, restano il chiostro, a pianta trapezoidale, che risale al 1200 e il portico, coperto a vele sostenute da pilastri in cotto. Nel 1400 il chiostro venne restaurato e la loggia superiore abbellita con colonnette in marmo di Verona. Dal chiostro, attraverso un elegante portale in marmo rosso si accede al refettorio e attraversata la porta frontale ci si immerge nel giardino dell’Abate, così definito nella vecchia cartografia, dal quale si giunge nella piazza della Vangadizza, un ampio spazio davanti all’ex chiesa dell’Abbazia della Vangadizza.

Luogo fresco di restauri ed in fase di ultimazione per la futura apertura della Biblioteca Comunale, mai aperto al pubblico.

Villa Pellegrini Lorenzoni e Chiesa di Sant’Antonio Martire a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

  • Ingresso riservato agli Iscritti FAI.

Villa Pellegrini Lorenzoni sarà eccezionalmente aperta per i soli iscritti FAI in questa speciale occasione, sarà possibile ammirare alcuni dei preziosi affreschi custoditi al suo interno, conoscerete la storia delle famiglie che hanno abitato e fatto edificare la villa e l’adiacente Chiesa di Sant’Antonino dove noterete le molte “presenze” del Lorenzoni in vari luoghi della chiesa e dove sono di notevole importanza gli affreschi di Anselmo Baldissara.

Collezione Balzan a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Le opere della Collezione Balzan vennero esposte, per la prima volta, a Zurigo nel 1944 in una mostra curata dall’amico di Eugenio Balzan e storico dell’arte, prof. Giuseppe De Logu. Dopo l’improvvisa scomparsa di Eugenio, il 15 luglio 1953, la pregevole Collezione passa in proprietà alla figlia Angela Lina. Con l’importante istituzione della Fondazione Internazionale Balzan, voluta dall’unica erede del cospicuo patrimonio del padre, anche la Collezione diventa proprietà della stessa Fondazione. Nel gennaio 2007 le opere vengono portate presso il Centro Culturale Svizzero di Milano dove il 25 gennaio viene inaugurata la mostra “Una collezione d’arte tra Ottocento e Novecento”.

Nei primi mesi del 2014 il Comune di Badia Polesine ottiene, in comodato d’uso a tempo indeterminato, l’intera collezione che viene esposta presso il Ridotto del prezioso Teatro Sociale, anch’esso intitolato a Eugenio Balzan.

Teatro Sociale Eugenio Balzan a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Fu costruito nel 1812 per volontà e a spese del badiese Bartolomeo Dente; recenti ricerche storiche hanno portato alla luce un atto notarile datato 17 dicembre 1812 nel quale si fa riferimento al disegno del teatro realizzato dall’architetto Sante Baseggio (1749-1822) di Rovigo. Nel 1836 passa in proprietà di una Società di Palchisti o Palchettisti e assume il nome di Teatro Sociale.

Nel 1855 il teatro viene restaurato e ampliato: si aggiungono i palchi di proscenio e il paliotto con le Muse. Per la profusione di fregi in rilievo e a foglia d’oro, da sempre è definito “scatola d’oro” o “la piccola Fenice” per la somiglianza con il grande teatro veneziano. La decorazione pittorica è del ferrarese Francesco Saraceni e del veneto Giovanni Abriani; i fregi intagliati sono del lendinarese Luigi Voltolini. Nel maggio 2011 viene inaugurato dopo i restauri e intitolato al concittadino Eugenio Balzan.

Treviso

Cappella dei SS. Cirillo e Metodio ai margini del roseto a cura della delegazione FAI di Treviso

Di solito chiusa per mancanza di guardiania, la cappella progettata dall’architetto Mario Botta (1943) si colloca all’interno di un vasto complesso commerciale, direzionale e residenziale interamente progettato dall’architetto fra il 1994 e il 2012: una cittadella contemporanea ispirata ai borghi medievali. L’entrata è protetta da un ampio portico sorretto da un possente pilastro sull’asse, la copertura è piana e ribassata, secondo un effetto di compressione dello spazio che segnala il passaggio dalla dimensione urbana a quella del raccoglimento dell’ambiente sacro. L’unica porta centrale è arretrata come all’interno di un profondo portale strombato. Oltre la soglia, il tetto sale con inclinazione costante fino al lucernario che convoglia la luce zenitale sulla terminazione curvilinea dell’abside. Vi è una manifesta dicotomia tra il nitore del rivestimento lucido di grassello di calce e il tono scurissimo della pavimentazione di resina nera, su cui si stagliano gli arredi liturgici in legno massello di rovere.

Fondazione Feder Piazza a cura della delegazione FAI di Treviso

Casa studio del pittore Francesco Piazza

La Fondazione nasce con lo scopo di mantenere vivo il ricordo di Anna e Francesco Piazza per le loro qualità intellettuali, morali e per gli interventi e le azioni concrete messe in atto nella loro vita nei campi nei quali hanno operato con la loro viva e fattiva presenza. In questa ottica, la casa di Anna e Francesco acquisisce il valore di un patrimonio autentico di memoria, nel quale si sono intessuti rapporti di arti e scienze educative che hanno caratterizzato il luogo e le presenze umane attratte dal fascino di un certo tipo di casa aperta.E’ di Francesco, ma anche di Anna, la scelta di un equilibrio tra la conservazione del luogo e il senso del futuro quando nominò la Fondazione sua erede universale con il fine, non celato, di fare della sua casa e del suo giardino un posto sempre vivo e non statico e immoto.

La casa rimane vitale e dinamica, infatti in essa si animano contatti tra persone con attività culturali, artistiche e mantenendo un legame educante con i giovani. Questa era la caratteristica basilare dell’accoglienza di Anna e Checco, che la Fondazione intende continuare ospitando attività che si estrinsecano principalmente in incontri con gli amici sostenitori della Fondazione stessa, con manifestazioni di altre istituzioni culturali e benefiche e accogliendo iniziative educative nell’ambito dello scautismo e della gioventù in fase scolastica. La casa contiene gli strumenti e le testimonianze dell’attività di pittore e incisore di Francesco e si inserisce in un giardino che ne è il naturale corollario.

Conegliano (Tv) a cura del gruppo FAI Giovani di Treviso

Alla scoperta del mondo delle Api all’Azienda Agricola Biodinamica San Michele

Visita guidata al giardino botanico dell’Azienda Agricola Biodinamica San Michele con un particolare occhio al mondo delle API. Viaggio alla scoperta delle API e delle piante presenti in loco, con racconti sull’apicoltura ed il processo di mielificazione.

Un percorso verde, accessibile a tutti e ideale anche per i bambini.

Giardino botanico biodinamico dell’Azienda Agricola biodinamica San Michele. a cura del gruppo FAI Giovani di Treviso

Visita speciale al giardino botanico biodinamico dell’Azienda Agricola Biodinamica San Michele con l’eccezionale guida dell’agrotecnico biodinamico Paolo Pistis, ideatore del giardino.

Venezia

Palazzo Corner Mocenigo a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia

Il Palazzo, oggi sede della caserma “Piave” della Guardia di Finanza, è una delle residenze patrizie più monumentali e sfarzose della Venezia del Rinascimento, un capolavoro ancora non sufficientemente noto. Acquistata nel 1530 dalla famiglia Cornaro di “San Polo in Campo” e riedificata dopo un grave incendio dal 1550-51 su progetto dell’architetto veronese Michele Sanmicheli, la dimora ha ospitato una collezione straordinaria – tra gli artisti maggiori, Antonello da Messina, Bellini e Pietro da Cortona – e nel Settecento è stata decorata da Gianbattista Tiepolo. Le collezioni sono state disperse soprattutto dal XIX secolo: la dispersione della ricca quadreria, avviata nel 1799 con la divisione dell’asse ereditario fra le sorelle Elisabetta Corner Grimani e Laura Corner Mocenigo, è ripresa dopo la morte di quest’ultima nel 1827 ed è proseguita fino al1842, quando è stata documentata l’avvenuta spoliazione. Durante le Giornate FAI d’Autunno il personale della Guardia di Finanza racconterà le proprie attività per la prevenzione e la repressione dei reati contro il patrimonio nel contesto del mercato dell’arte; si potrà visitare, inoltre, la mostra temporanea, da poco aperta, incentrata sulle opere sequestrate dalla Guardia di Finanza perché oggetto di vendita illegale, in attesa di essere restituite ai legittimi proprietari.

Palazzo Pisani, sede del Conservatorio di musica a cura della delegazione FAI di Venezia

Ingresso riservato agli iscritti FAI

Il Palazzo – tipica architettura influenzata dal classicismo romano, un linguaggio introdotto a Venezia da Sansovino e ispirato dalle lezioni di Giuliano da Sangallo, Bramante e Raffaello – è una delle costruzioni più grandiose della città, eretto nel Seicento per una delle più antiche famiglie di Venezia: i Pisani “dal banco”, chiamati così per avere fondato nel XV secolo una “banca di cambio” a Rialto. Ampliato e innalzato nel 1728 dall’architetto Girolamo Frigimelica (1653-1732), alla fine del XVIII secolo era il palazzo più grande di Venezia, con oltre duecento stanze. La rapida decadenza della famiglia, dall’inizio dell’Ottocento, ha portato alla lottizzazione dell’edificio. Acquisito tra 1897 e 1921 dal Comune di Venezia, il palazzo ha ospitato il Liceo Società Musicale “Benedetto Marcello” e nel 1940, in seguito all’acquisizione del Demanio e a una convenzione tra Stato e Comune, è diventato la sede del Conservatorio. Tra gli spazi in cui si potrà accedere durante le Giornate FAI d’Autunno, la sala da ballo, ora sala dei concerti, e il Museo della Musica, che esporrà una settantina di strumenti e cimeli delle glorie veneziane, come la bacchetta con cui Wagner diresse l’orchestra del Liceo musicale

Martellago (Ve)

Villa Priuli Grimani Morosini – CA’ DELLA NAVE a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia

Sulla via Castellana, in centro a Martellago sorge Villa Priuli Grimani Morosini , meglio conosciuta come Cà della Nave. Nel Cinquecento molte famiglie patrizie veneziane che fondavano la loro ricchezza sui commerci estesero i loro interessi anche alle attività agricole costruendo dimore che potessero ospitarli per controllare le nuove attività ma senza per questo rinunciare agli agi dei palazzi di città e ai divertimenti. Il corpo padronale della villa risale infatti al 1547 con i Priuli detti della Nave, nel corso degli anni seguenti fu oggetto di vari ampliamenti, con la costruzione di altri manufatti ma che non modificarono i caratteri cinquecenteschi. L’articolato insieme si inserisce nel pittoresco scenario dell’esteso parco e costituisce un interessante esempio di residenza nobile di campagna. Attualmente è sede di un bellissimo golf club.

Noale (Ve)

Noale città fortificata e il fiume Marzenego: un connubio indissolubile. Torre delle campane Chiesa dell’Assunta. A cura del gruppo FAI di Mirano

Il Medioevo nel Veneto è il tempo delle città murate. Noale risponde all’esigenza della Signoria dei Tempesta di colonizzare nuove terre e controllare economicamente e politicamente la popolazione rurale, difendendola, anche dalle incursioni delle soldataglie dei confinanti. Documento dell’urbanistica medioevale, Noale conserva leggibile il sistema difensivo e la tipologia a isola che associa il castello e il borgo, caratterizzato da strutture difensive di forza diversa basate sullo sfruttamento delle acque del fiume Marzenego. Sono evidenti le cerchie, prime rudimentali difese e il castello, protetto da fossati e spalti doppi, con due possenti torri, dell’orologio e delle campane, poste a protezione delle due porte d’accesso, l’una sulla strada per Camposampiero e l’altra verso Mestre. Isolata un tempo da ponti levatoi, la possente e inespugnabile macchina da guerra, sorge con le mura protette da alte torri esterne alla rocca.

Pianiga (Ve)

Chiesa di S.Martino e Villa Querini Calzavara Pinton a cura del gruppo FAI di Mirano

La Chiesa Parrocchiale è dedicata al Santo Vescovo Martino di Tours. I più antichi documenti che ne fanno menzione risalgono al XII secolo, ma si ritiene che l’edificio preesistesse almeno fin dall’Alto Medioevo e la struttura originaria fosse paleocristiana. La chiesa attuale è romanica, pur con notevoli influssi gotici, e conserva nelle sue linee fondamentali l’aspetto risalente al XIII secolo, pur dopo le numerose ristrutturazioni e ampliamenti condotti nel corso dei secoli. La facciata è molto semplice ed elegante, rivestita di mattonelle in cotto di Treviso e abbellita da un portico esterno sostenuto da due colonne di pietra; sotto il portico, la lunetta sovrastante il portale è ornata da un affresco rappresentante San Martino nell’atto di dividere il proprio mantello con il povero. All’interno, sulle pareti, si notano ancora lacerti di un affresco cinquecentesco che un tempo le decorava completamente; oggi ne rimane leggibile solo un’immagine di Santa Lucia.

Concordia Sagittaria (VE)

Villa Soranzo a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Portogruaro

La Delegazione FAI di Portogruaro con il Gruppo Giovani ha scelto di candidare Ca’Soranzo Luogo del Cuore 2020, un’antica villa del secolo XVII, che con orgogliosa e rustica baldanza ha attraversato il tempo, le mode, le trasformazioni sociali e politiche, ha conosciuto la cura e il rispetto di proprietari attenti e l’offesa di chi voleva “modernizzarla”. Passandole davanti, è impossibile ignorarla sia per la sua imponenza sia per il fascino agèe che appare diverso secondo la luce del giorno e delle stagioni; innumerevoli gli sguardi che ha raccolto, le fotografie a cui non ha potuto sottrarsi, i sogni di romantiche ragazze che hanno immaginato storie d’amore segrete dentro quelle stanze. Villa Soranzo ci appartiene, dobbiamo sostenerla, farla diventare un luogo di incontro, di studio, di ricreazione intellettuale, insomma un centro di vita vitale!

Portogruaro (Ve)

Parco della Pace a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Portogruaro

La Villa comunale di Portogruaro, già Villa Marzotto è un maestoso palazzo cinquecentesco affacciato ad una delle due vie centrali del comune di Porogruaro. Sul retro della Villa Comunale si apre un vasto parco, di circa tre ettari, che è in collegamento diretto con la stazione degli autobus e un ampio parcheggio. L’ingresso ufficiale del parco e da Via Seminario. Nel parco sono presenti 66 specie di piante, tra arboree, arbustive e rampicanti. Oggi il parco, denominato “Parco della pace”, è di uso pubblico. Per le giornate FAI d’Autunno, la delegazione di Portogruaro propone una apertura straordinaria collegata ad una virtuale caccia al tesoro in quanto nel parco saranno distribuiti i disegni dei ragazzi delle scuole elementari e medie di Portogruaro che hanno partecipato al progetto “giardini di “marzo”. Abbiamo pensato inoltre di accompagnarvi in un percorso storico-artistico all’interno delle mura cittadine.

Verona

Negrar (Vr)

Villa Mosconi Bertani a cura del gruppo FAI Giovani di Verona

Villa Mosconi Bertani è un luogo straordinario immerso in un ambiente verde, il visitatore sarà accompagnato a nelle stanze principali della villa, lungo il suo splendido parco e nelle cantine. La costruzione di tutto l’impianto, ossia il corpo centrale della villa, la cappella e le cantine, avvenne nella prima metà del Settecento. All’interno il salone delle Muse, splendidamente affrescato, un tempo anche dedicato a piccole rappresentazioni dell’Opera Buffa e successivamente dell’Opera Seria, dove si notano i due stemmi dei Mosconi, comprende in altezza i tre piani della villa, divisi dalla balaustra in legno dipinto.
Il Giardino ha presente il laghetto, alimentato dalle sorgenti presenti nella proprietà, l’isoletta al centro è, raggiungibile mediante un ponticello di legno e la casa per il caffè ispirata a simili costruzioni nord europee.
Non meno importante la cantina che vanta oltre mille anni di storia agricola ed è fortemente collegata alla storia della villa.

Vicenza

Ex Chiesa di San Bovo a cura della delegazione FAI di Vicenza

Della chiesa di San Bovo, oggi sede Studio dentistico Serblin, abbiamo testimonianza a partire dal XIII secolo, quando era in mano alla Fraglia dei Marangoni o dei Carpentieri. Faceva parte dell’Ospedale di San Bovo fino al 1772, anno della soppressione di tutti gli ospedali cittadini. Della vecchia costruzione rimane ben poco, ma sono notevoli dodici lunette affrescate, sei a destra, sei a sinistra, che raffigurano santi e apostoli, alcune attribuibili a Marcello Fogolino, pittore nato a Vicenza nel 1485, e che qualificano l’ex chiesa di San Bovo come una gemma della pittura cinquecentesca vicentina.

Santorso (Vi)

Santorso paesaggi dell’alto vicentino a cura della delegazione FAI di Vicenza

Sito-percorso ad anello partendo dalla visita dell’ex “Casa del custode” di Villa Rossi, attraversando le contrade storiche di Via Lesina, percorrendo in salita la strada dell’ex Convento dei Girolimini, attraversando l’antico arco gotico, inoltrandosi nel bosco fino al capitello di Santa Eurosia, ammirando il paesaggio raggiungendo il piazzale panoramico di Antonio Caregaro Negrin, vistando il prospiciente e imponete Santuario di Sant’Orso, scendendo sostando e visitando la Chiesa di San Dionigi, attraversando gli spazi prospicienti la Chiesa di Santa Maria Immacolata, di Villa Donà, di Villa Gibin-Gori, del Parco Rossi, di Villa Rossi e l’antico podere Rossi. In collaborazione con il “Gruppo di Lavoro” Alto vicentino dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Vicenza – progetto “Architetti.Paesaggio.Turismo”, Comune di Santorso.

Monteviale (Vi)

Parco storico di Villa Zileri a cura del gruppo FAI Giovani di Vicenza

Il parco monumentale che circonda la villa, definito a metà Ottocento sulla base di un progetto dell’architetto milanese Balzaretti, rispecchia i canoni del gusto romantico del giardino all’inglese. L’intervento ottocentesco si è spinto oltre le mura della villa andando ad interessare vaste porzioni di campagna con la piantumazione di alberi monumentali, per creare gradevoli coni ottici di visuale e per dare l’idea di una prosecuzione in lontananza del parco sino al fondale dei colli Berici.

Il sistema costituito dal parco e dalla campagna circostante mantenutasi pressoché integra sino ad oggi, presenta condizioni particolarmente favorevoli per il costituirsi di un’oasi di eccezionale ricchezza botanico naturalistica e faunistica, ancora di maggior interesse se consideriamo la vicinanza al centro abitato della città di Vicenza.

Bassano del Grappa (Vi)

Campese e Villa Damiani a cura della delegazione FAI di Bassano del Grappa

Campese in cimbro ‘Kan wisen’ o in latino ‘campus’ vuol dire ‘ai prati’. La sua caratteristica è di essere un luogo racchiuso, isolato e nello stesso tempo di facile accesso, un luogo ideale di sosta per chi vuole iniziare o finire il cammino verso i monti o lungo il fiume Brenta.

La sua storia è indelebilmente legata al Brenta, alla valle, ai monti che lo circondano, all’essere lungo quella importante via di transito che collega la pianura con i paesi del Nord.

Dal 1878 è una storica contrada di Bassano del Grappa mentre prima apparteneva al Comune di Campolongo sul Brenta e quindi facente parte della Federazione dei 7 Comuni come ‘contrada unita’ e godette dei privilegi concessi agli abitanti dell’Altopiano di Asiago. Uno di questi era il permesso di coltivare il tabacco.
Nel mezzo di questo territorio c’è Villa Damiani: La Filanda. Costruita nel 1711 era un importante edificio dell’archeologia industriale del Canal di Brenta.

Una affascinante storia tutta da scoprire!

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 12 al 18 ottobre, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva.

Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2020 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.

Elenco completo dei beni aperti in VENETO:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=VENETO

Per ulteriori informazioni: www.giornatefai.it – www.fondoambiente.it o 02/467615399

IMPORTANTE: Verificare sul sito i luoghi aperti nei due fine settimana

ed eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse

MIA 2020: torna il Mercato Internazionale Audiovisivo, più di 100 nuovi titoli presentati e 137 proiezioni in 5 giorni

TORNA L’APPUNTAMENTO 
MIA|MERCATO INTERNAZIONALE AUDIOVISIVO

IL PIÙ IMPORTANTE EVENTO DI SETTORE IN ITALIA

Image

PIÙ DI 137 PROIEZIONI IN 5 GIORNI,

OLTRE 100 PRODOTTI TRA FILM, SERIE TELEVISIVE E DOCUMENTARI

I NUOVI PROGETTI DI SERGIO CASTELLITTO, ALESSANDRO D’ALATRI,

EDOARDO DE ANGELIS, RICCARDO DONNA, PAOLO GENOVESE, MARCO GIALLINI, LINO GUANCIALE, EDOARDO LEO, GABRIELE MAINETTI, EDOARDO PESCE, ALESSANDRO PREZIOSI, MATTEO ROVERE E PAOLO TAVIANI

TRA I TANTISSIMI TITOLI DELL’EDIZIONE #6 

Dal 14 al 18 ottobre 2020, evento fondamentale dell’intero sistema cine-audiovisivo italiano per incrementare l’esportazione di prodotto, le co-produzioni e le relazioni di business a livello internazionale, torna il MIA – MERCATO INTERNAZIONALE AUDIOVISIVO. L’attività on-site in un ambiente protetto e Covid proof, grazie a protocolli che consentiranno la piena partecipazione nazionale e internazionale a tutti gli appuntamenti, sarà ulteriormente potenziata e integrata dall’attività online, grazie al MIA DIGITAL. Una piattaforma online chiara e di facile navigazione, che consentirà a tutti gli operatori l’accesso esclusivo e in diretta live, la fruizione digitale di tutte le attività e di tutti i servizi del Mercato e la possibilità di accedere ad un vasto catalogo di contenuti multimediali inediti.

L’edizione di quest’anno conta 1.400 partecipanti da 41 paesi: di questi 600 sono operatori internazionali, di cui 300 only digital. Almeno l’80% degli operatori italiani registrati parteciperà fisicamente all’evento.

Sergio Castellitto, Alessandro D’Alatri, Edoardo De Angelis, Riccardo Donna, Paolo Genovese, Marco Giallini, Lino Guanciale, Edoardo Leo, Gabriele Mainetti, Edoardo Pesce, Alessandro Preziosi, Matteo Rovere e Paolo Taviani: sono solo alcuni dei prestigiosi ospiti dell’edizione 2020, una “cinque giorni” ricca di appuntamenti in cui il MIA presenterà oltre 123 nuovi contenuti (in sviluppo e in produzione) nei Pitching Forum e Content Showcase, per un valore complessivo di circa 450 milioni di euro.

A questi dati si aggiunge un fitto calendario di screening e proiezioni, 137 di cui 72 on-site al Cinema Quattro Fontane e 65 sulla piattaforma MIA Digital.

In ossequio all’ottimo lavoro delle donne nel comparto audiovisivo e della tematica sempre più importante dell’inclusività e della valorizzazione del lavoro femminile, gran parte della selezione complessiva rappresenta il talento femminile e vede la partecipazione di registe donne.

Il MIA nasce dalla consolidata joint venture e dall’impegno congiunto tra ANICA e APA, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con l’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle imprese italiane e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che accompagnano la manifestazione sin dal primo anno. Tra i partner anche il Programma Europa Creativa – MEDIA, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Lazio.

Confermano la collaborazione anche Unicredit; Apulia Film Commission; Fondazione Cinema per Roma; Eurimages; per questa edizione, MIA si avvale ancora una volta del contributo del Comitato Editoriale – un tavolo di ragionamento, aperto a tutte le associazioni di categoria: Associazioni Audiovisive Italiane – 100autori, AGICI, ANICA, APA, Cartoon it, CNA, Italian Film Commission, Doc/it, LARA, UNEFA.

Il posizionamento e la credibilità del MIA e della sua squadra si dimostra anche nelle numerose partnership illustri, nazionali e internazionali, tra cui Sundance Institute, Hot Docs, Content London, Europa Distribution, EAVE, European Producers Club, Göteborg Film Festival – TV Drama Vision, TV France International, Unifrance, GZ Doc di Guangzhou, HAF Hong Kong Finance Market, Video Game Lab.

La sesta edizione del MIA si terrà dal 14 al 18 ottobre 2020, nella cornice dei palazzi storici del centro di Roma: Palazzo Barberini, la sede principale, è stata ulteriormente implementata e completamente attrezzata per ospitare spazi di incontro, stand brandizzati, sale per i meeting di coproduzione in totale sicurezza e nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. MIA infatti è uno dei pochissimi eventi audiovisivi in Europa che, già dalla precedente edizione, può fregiarsi della Certificazione ISO 20121.

CONTENT SHOWCASE

Appuntamenti fondamentali e attesissimi sono gli eventi speciali dedicati alle anticipazioni sul prodotto italiano, che verrà lanciato sul mercato dal 2020.

Tra gli appuntamenti più attesi nella proposta di MIA|Film, curata da Francesca Palleschi, torna l’iconico WHAT’S NEXT ITALY, il programma work-in-progress dedicato alla scoperta dei film italiani nuovissimi, presentati dai registi, produttori e distributori ai buyer internazionali accreditati. La selezione 2020 rispecchia il panorama variegato ed eclettico della capacità produttiva del cinema italiano attuale e punta a un’offerta sfaccettata e mai scontata, spaziando dalla commedia romantica, alla rivisitazione del film di Natale, del thriller e dell’horror, a spettacolari film in costume. Paolo Taviani torna dietro la macchina da presa con LEONORA ADDIO, il primo film senza il fratello Vittorio, mancato nel 2018. Ispirato nel titolo all’omonima novella di Pirandello, il film intreccia la storia dei tre surreali funerali di Pirandello con le vicende raccontate nel suo ultimo romanzo, Il Chiodo, sull’omicidio a Brooklyn di un giovane immigrato siciliano. Il tema della radicalizzazione islamica è invece al centro di BROTHERHOOD, secondo lungometraggio del premiato documentarista Francesco Montagner, il ritratto intimo di tre fratelli adolescenti che affrontano la condanna per terrorismo del loro padre, un predicatore salafita.  Sceneggiatore, produttore e regista, Emanuele Scaringi si conferma talento eclettico e originale della factory Fandango, con cui collabora da più di vent’anni. Per PANTAFA, il suo secondo lungometraggio dopo La profezia dell’armadillo, ispirato alla graphic novel di Zerocalcare, si cimenta con l’horror puro, ispirandosi alla leggenda della strega Pantafa. Dopo i successi televisivi, Stefano Lodovichi torna al cinema con La stanza, thriller psicologico ad alta tensione: una donna incontra un uomo sconosciuto che sembra sapere tutto della sua vita.  Sceneggiatore premiato dal pubblico e dalla critica, Edoardo Falcone firma IO SONO BABBO NATALE, una commedia natalizia con Marco Giallini nei panni di un ex galeotto e Gigi Proietti in quelli di un amabile signore che sostiene di essere Santa Claus. Sceneggiatore, attore e regista, al suo quinto lungometraggio, con LASCIARSI UN GIORNO A ROMA, Edoardo Leo dirige una commedia romantica, in co-produzione con la Spagna, su come sia complicato lasciarsi dopo tanti anni di convivenza. Anche Paolo Genovese, a quattro anni dal successo mondiale di Perfetti Sconosciuti, torna a scandagliare la vita di coppia con SUPEREROI, una commedia amara sui ‘superpoteri’ necessari a preservare l’amore dal tempo che passa. Infine, come evento speciale, torna eccezionalmente a What’s Next Italy con degli estratti di grande impatto visivo, il film più atteso della nuova stagione, lo spettacolare FREAKS OUT di Gabriele Mainetti: un circo e la curiosa sorte di quattro protagonisti sconvolti dall’improvvisa scomparsa del loro padre putativo in una Roma dilaniata dalla Seconda guerra mondiale. What’s Next Italy è un evento aperto esclusivamente ai buyer internazionali, si terrà il 15 ottobre alle 17,30 ed è moderato da Nick Vivarelli (Variety). Interverranno: Edoardo Leo, Paolo Genovese, Gabriele Mainetti, Stefano Lodovichi, Edoardo Falcone e Francesco Montagner.

In aggiunta al già ricco programma italiano, MIA|Film, dopo il successo delle prime edizioni, presenta la selezione del C EU SOON, dedicata al nuovo talento europeo. Sette titoli (cinque opere prime e due opere seconde, produzioni e co-produzioni europee) contraddistinte dall’approccio originale e dalla potenza delle storie. Con ATOMIC HOPE, il regista e produttore irlandese Frankie Fenton (It’s not yet dark, Sundance Film Festival 2017) racconta il movimento ambientalista da un insolito e controverso punto di vista: quello di chi vorrebbe combattere il cambiamento climatico con l’energia atomica e le centrali nucleari, tema al centro di un dibattito accesissimo e conflittuale. DARK HEART OF THE FOREST (Le coeur noir des forêts) è il primo lungometraggio del belga Serge Mirzabekiantz, che si era già fatto notare con il corto The Birds’ Blessing, selezionato in diversi festival internazionali. Produce la belga Hélicotronc in co-produzione con la francese Sacrebleu Productions. Dalla Georgia arriva Kote Kalandadze, regista, sceneggiatore, produttore e musicista alla sua opera prima con THE DRUMMER (Drameri). THE PENULTIMATE (Den Næstsidste) del danese Jonas Kærup Hjort è la storia di un anonimo ispettore dell’acqua che, durante una misurazione di routine in un condominio, resta intrappolato suo malgrado in una tela di ostacoli ed eventi dal sapore kafkiano. Il film, già selezionato in fase progettuale a MIA Film Coproduction Market nel 2018, segna l’esordio al lungometraggio del regista, che si era già fatto notare con il corto In A Month, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti. In Sea of Time (Zee van tijd), un terribile incidente durante un viaggio in barca a vela segna la vita di due giovani innamorati. Theu Boermans, premiato attore e regista noto soprattutto per il musical di grande successo Soldier of Orange, torna al cinema con una storia sulle seconde possibilità. Gli ucraini Khachatur Vasilian e Olexandr Bykov dirigono insieme l’opera prima SLIGHTLY OPEN DOORS. Ci porta in Ucraina anche STEPNE, film d’esordio di Maryna Vroda, premiata a Cannes nel 2011 con il corto Cross-country. I sette titoli sono stati selezionati da una giuria internazionale composta da Ana David, (film programmer), Bobby Allen (Senior Vice President a MUBI) e Alexis Hofmann (Head of Acquisitions a Bac Films). I finalisti saranno presentati a un pubblico di distributori, sales agent e festival programmer il 16 ottobre alle 10,30 nella sala Arancera a Palazzo Barberini e al termine della sessione i buyer avranno la possibilità di votare il titolo più promettente della selezione.

Torna anche quest’anno, l’appuntamento glossy della sezione MIA|DRAMA, che presenta in anteprima assoluta uno showcase riservato agli addetti ai lavori, dei titoli più attesi della prossima stagione. La selezione di GREENLit 2020, curata da Gaia Tridente, Head of Drama Division del MIA, presenta una line-up di titoli che offre un mash-up di generei televisivi che si mescolano in un composito affresco del prodotto scripted, che ben delinea la capacità produttiva italiana e che conferma – ancora una volta – che la nostra industria audiovisiva ha raggiunto ormai un livello qualitativo altissimo, che porta il prodotto scripted nell’Olimpo del mercato globale.

Sette i titoli presentati, a partire dall’attesissima serie crime-period-supernatural IL COMMISSARIO RICCIARDI, una co-produzione Rai Fiction-Clemart diretta da Alessandro D’Alatri e scritta da Maurizio De Giovanni (anche autore della serie di romanzi da cui è tratta), Salvatore Basile, Viola Rispoli Doriana Leondeff con Lino Guanciale nei panni di un commissario di polizia con un misterioso dono: vedere il fantasma delle persone che hanno perso la vita per morte violenta e ascoltarne le ultime parole; L’ALTRA TOSCA, prodotta da Endemol Shine Italy per Mediaset Italia, la prima serie italiana sul mondo dell’Opera, firmata da Michele Abatantuono Carla Giuliano; CUORI, serie hospital-period, una co-produzione Rai Fiction-Aurora TV diretta da Riccardo Donna, con Pilar Fogliati, Matteo Martari Daniele Pecci che interpretano un gruppo di medici coraggiosi, pionieri della cardiochirurgia italiana all’Ospedale Le Molinette di Torino negli anni ’60; la serie fantasy creata da Simona Ercolani I CAVALIERI DI CASTELCORVO, prodotta da Stand by me per The Walt Disney Company Italia che arriverà su Disney+ a novembre; CHRISTIAN, un supernatural-crime drama in 6 puntate, prodotto da Sky e Lucky Red, con il vincitore del David di Donatello Edoardo Pesce, diretto da Stefano Lodovichi, che firma il progetto anche come produttore creativo, e Roberto “Saku” Cinardi; l’attesissimo film per la televisione che riporterà sul piccolo schermo NATALE IN CASA CUPIELLO, diretto da Edoardo De Angelis, primo di una collezione di film per la TV tratti dalle commedie di De Filippo, per omaggiare il Maestro della drammaturgia italiana nell’anniversario dei 120 anni della sua nascita che ricorre proprio quest’anno. Il film è prodotto da Roberto Sessa (Picomedia) in collaborazione con Rai Fiction e ha per protagonisti Sergio Castellitto e Marina Confalone. Altro attesissimo titolo della stagione sarà la serie ROMULUS, sul mito fondativo di Roma, una produzione Sky, Cattleya e Groenlandia, creata da Matteo Rovere (Showrunner, regista e produttore). Firmano la regia con Rovere anche Michele Alhaique e Enrico Maria Artale. Protagonisti della serie sono Andrea Arcangeli, Francesco Di Napoli e Marianna Fontana.

L’appuntamento è per venerdì 16 Ottobre dalle 16 alle 18. Saranno presenti: Lino Guanciale (Il Commissario Ricciardi), Sergio Castellitto (Natale in Casa Cupiello), Alessandro D’Alatri (regista, Il Commissario Ricciardi)  Edoardo De Angelis (regista, Natale in Casa Cupiello), Matteo Rovere (Showrunner, regista e produttore, Romulus), Riccardo Donna (regista, Cuori), Stefano Lodovichi (Produttore creativo e co-regista, Christian) ; i produttori Riccardo Tozzi (Cattleya), Roberto Sessa (Picomedia), Gabriella Buontempo (Clemart), Benedetta Galbiati (Endemol Shine Italy), Giannandrea Pecorelli (Aurora TV), Simona Ercolani (Stand by me) e Andrea Occhipinti (Lucky Red). Per i broadcaster e piattaforme interverranno: Francesco Nardella (Vice Direttore, Rai Fiction), Ivan Carlei (Vice Direttore, Rai Fiction), Nils Hartmann (Senior Director Original Productions Sky Italia), Alessandro Saba (Director Original Production, The Walt Disney Company) e Daniele Cesarano (Head of Drama, Mediaset).

Per la sezione MIA|DOC, guidata da Marco Spagnoli, torna l’appuntamento con l’evento ITALIANS DOC IT BETTERprincipale e unico showcase del documentario italiano, che quest’anno presenterà il meglio di una produzione variegata e sorprendentemente moderna. Tra i titoli presentati ai professionisti internazionali del settore ricordiamo: 1+1=3, il docufilm, diretto da Romano Montesarchio che racconta l’uomo e il professionista Paolo Ascierto e il suo lavoro portato avanti durante la pandemia; A BLACK JESUS diretto da Luca Lucchesi e prodotto dalla Road Movies di Wim Wenders; BEHIND LOCKED DOORS di Gianni Vukaj; BODY TO BODY di Maria Iovine; CLIMBING IRAN di Francesca Borghetti, incentrato sulla storia di Nasim Eshqi, alpinista e climber iraniana capace di aprire vie su roccia e unica donna professionista che pratica all’aperto in Iran; ENTIERRO di Maura Bergmann Morales, docufilm che racconta la storia vera della famosa artista cilena Carmengloria Morales attraverso la sua arte e la sua relazione con la musica; FORT APACHE di Ilaria Galanti e Simone Spampinato, che segue le vicende della compagnia teatrale Fort Apache, composta interamente da ex detenuti;  FORTETO di Simone Manetti, docu-serie dedicata alle vittime de “Il Forteto”; IL MIO CORPO di Michele Pennetta; ISOLA racconto della quarantena di Elisa Fuksas; LE MILLE VITE DI BUD SPENCER per la regia di Alessandro Capone; è proprio Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud Spencer, a firmare la regia di THE TRUTH ABOUT LA DOLCE VITA; verranno mostrate le prime immagini di IO, UNA GIUDICE POPOLARE AL MAXI PROCESSO di Francesco Micciché; MOLECOLE, diretto da Andrea Segre, in cui la vicenda personale del regista si intreccia con il racconto di una Venezia metafisica svuotata dai turisti; NILDE IOTTI, IL TEMPO DELLE DONNE diretto da Peter Marcias, che vede protagonista Paola Cortellesi; ORWELL 2.0 – THE DARK SIDE OF THE PROGRESS di Sabina Bologna; OUR HOME di Matteo Parisini, che segue le vite e le aspirazioni di otto ragazze, testimoni esemplari di quel milione circa di giovani nati in altri paesi che hanno trovato la propria casa in Italia; lo stesso Parisi firma inoltre la regia di  THE ITALIAN JOURNALIST, documentario incentrato sulla vita e sulla carriera di Enzo Biagi; PAOLO CONTE. VIA CON ME (IT’S WONDERFUL) per la regia di Giorgio Verdelli; SISTERHOOD di Domiziana De Fulvio, la storia di tre squadre non professionistiche femminili di pallacanestro; STORIES FOR SANDRO di Giacomo Boeri; PAROLA D’ONORE di Sophia Luvarà, la storia vera di un giudice coraggioso che lotta contro la ‘ndrangheta allontanando i figli adolescenti dei boss dalle loro famiglie; IL CASO BRAIBANTI di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese; THE LAST MOVIE PAINTER di Walter Bencini, viaggio emozionante nel mondo di Renato Casaro, uno dei più importanti illustratori ancora viventi; LA LEGGE DEL TERREMOTO opera prima di Alessandro Preziosi; WHERE THE F**K IS MAX PAPESCHI? di Jacopo Rondinelli. L’appuntamento è per sabato 17 ottobre, dalle 17.30 a Palazzo Barberini. Tra i numerosi ospiti presenti interverranno: l’oncologo Paolo Ascierto, l’attore e regista Alessandro Preziosi, i registi Elisa Fuksas e Francesco Micciché.

MATCHMAKING

Sono quasi 30.000 gli incontri B2B previsti, online e onsite, durante la sesta edizione del MIA. Confermate, inoltre, le presenze di importanti gruppi e società internazionali, tra cui, a titolo solo esemplificativo e non esaustivo, Amazon Studios, AMC Networks, ARTE France, BAC Films, Bron Studios, Buendia Estudios, Charades, Celsius Entertainment, Creative Artists Agency, Curzon Artificial Eye, Elle Driver, Epix, France Télévision, Fremantle, Itv Studios, Liosngate, Media Res, Memento International, Mgm, Mubi, Netflix, Pathé, Playtime, Pulse Films, Pyramide, Skybound Ent., Starz, Studiocanal, The Match Factory, Trustnordisk, Viacomcbc, Wild Sheep Content, Zdf.

TALKS

Importanti occasioni di incontro, discussione e ragionamento sono 57 gli eventi frontali on-site e in streaming, tra panel, tavole rotonde e talks, che vedranno i protagonisti dell’industria globale confrontarsi sulle nuove sfide del mercato.

MIA|Film presenta Protecting the Independent Film Business: what prospects for the indie film scene?, un inedito duetto, in cui due leader della scena cinematografica indipendente come Thomas Benski (CEO, Pulse Films, UK) e Roeg Sutherland (Head of Media Finance, Creative Artists Agency, USA) si confronteranno su come dare spazio a una nuova generazione di film makers in un ecosistema in continua evoluzione. In Developing Original Films for Local Audiences with the Streaming Services, quattro pionieristici produttori italiani, insieme a Teresa Moneo, Director of International Original Film di Netflix per Spagna e Italia, condivideranno, invece, le proprie esperienze e best practice su cosa significa sviluppare film originali per le piattaforme streaming, l’impatto sullo storytelling, la riformulazione dei modelli di business e dei processi creativi. Interverranno: Carlotta Calori (Indigo Film); Stefano Massenzi (Lucky Red); Lorenzo Mieli (The Apartment); Teresa Moneo (Netflix); Matteo Rovere (Groenlandia). Modera Nick Vivarelli (Variety). Durante la tavola rotonda Future-proofing Europe: what is ahead for AV industries? In collaboration with Creative Europe Desk Italy MEDIA verrà affrontato, nel contesto della crisi senza precedenti innescata dallo scoppio della pandemia, l’approccio della Commissione europea nel ridisegnare il futuro panorama di incentivi e misure di ripresa per garantire la competitività di un settore chiave e incoraggiare il rinnovamento e il rafforzamento dell’ecosistema audiovisivo. Interverranno: Giuseppe Abbamonte (Direttore – Media Policy European Commission – DG for Communications Networks, Content and Technology), Nicola Borrelli (Direttore Generale, DG Cinema e Audiovisivo – MiBACT), Giancarlo Leone (Presidente di APA, Associazione Produttori Audiovisivi), Francesco Rutelli (Presidente di Anica – Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive).

Con Everything You Always Wanted To Know About Distribution But Were Afraid To Ask: The Survival Kit To Keep Bringing Films To Audiences In Time Of Crisis, organizzato in collaborazione con Europa Distribution, quattro distributori europei si confrontano sulle soluzioni possibili per ridurre l’impatto della crisi e permettere ai distributori e ai loro partner di far arrivare al pubblico i loro film. Intervengono Margherita Chiti (Teodora Film), Oscar Eriksson (Folkets Bio), Huub Roelvink (Cherry Pickers), Ira Von Gienanth (ProKino).

Tra i principali appuntamenti del MIA|DRAMA 2020 l’incontro Multimillion-Dollar Pack. Big-Budget Investments Outside Us, che esplorerà i motivi che stanno spingendo le grandi piattaforme di streaming ad investire in contenuti dal budget colossale anche al di fuori dell’America. Forse il Covid-19 ha solo accelerato un processo già in atto? Anche i produttori si stanno aprendo a nuovi paesi, lavorando su produzioni multimilionarie di show non americani? Interverranno in questa sessione: Erik Barmack, CEO & Founder, Wild Sheep Content; Thomas Benski, CEO & Founder, Pulse Films; Vince Gerardis, CEO & Founder, Startling, Inc.; Superna Kalle, EVP International Digital Networks, Starz. Moderatore: Michael Gordon, TV Packaging Agent, Creative Artist Agency (CAA). Si rinnova inoltre l’appuntamento con l’Alleanza tra i tre grandi broadcaster pubblici dell’Europa continentale – RAI (Italia), FRANCE TÉLÉVISIONS (Francia) e ZDF (Germania) – per l’annuncio di inizio riprese e la presentazione del cast del mistery-drama Sopravvissuti.

MIA DRAMA in collaborazione con DiversifyTV ospita, inoltre, un evento virtuale di grande attualità con professionisti del mercato seriale. Durante The Black Experience: Creating Community And Diversity In The Scripted Industry produttori, talenti, e personaggi di spicco dell’audiovisivo affronteranno una potente conversazione sull’importanza dei “Contenuti Black” messa in evidenza dal movimento “Black Lives Matter.”

Si discuterà dei più recenti contenuti scripted legati alla “Black Experience,” per capire come la comunità internazionale ha risposto a questo messaggio. Un cambiamento sistemico richiederà tempo, ma possiamo fare qualcosa per velocizzarlo, e assicurarci che sia sostenibile?

Interverranno: Mo Abudu, CEO, EbonyLife MEDIA; Erik Barmack, CEO & Founder, Wild Sheep Content; Nicholle Kobi, Founder & Artist, Maison Nicholle Kobi; Erica Motley, Creative Partner, Impact X Capital Partners. Moderatore: Bunmi Akintonwa, Exectutive Producer, writer, distributor, diversity activist.

In collaborazione tra MIA DRAMA e DOC, il panel Amazon Studios in Conversation, Italian Scripted and Unscripted Originals costituisce la prima presentazione pubblica di Amazon, che riconferma il MIA quale luogo di riflessione dell’industria internazionale. I due responsabili della produzione di Originals italiani di Amazon Studios, Nicole Morganti e Davide Nardini discuteranno inoltre del posizionamento di Amazon Studios nel panorama nazionale e riveleranno le nuove opportunità di collaborazione con l’industria italiana.

Nel programma avranno grande risalto il Panel BIO DOC – le biografie tra cinema del reale e docufiction, reduce dal successo della precedente edizione e all’incontro dedicato a Rai Documentari con DUILIO GIAMMARIA, Direttore di Rai Documentari che al MIA DOC illustrerà per la prima volta agli ospiti italiani e stranieri presenti della sua direzione nel supporto e nello sviluppo di produzioni originali RAI e di coproduzioni internazionali. Tra gli ospiti dell’edizione 2020 anche Giovanni Minoli, neo Commissario straordinario della Calabria Film Commission che illustrerà per la prima volta le linee guida della sua presidenza, cogliendo l’occasione per una riflessione a trecentosessanta gradi legata al racconto della realtà tramite il cinema e la televisione. A questi importanti appuntamenti, si aggiunge il panel The Online Challenge: New Business In Production And Distribution Models For Digital Platforms, nell’ambito del quale RaiPlay e numerose altre piattaforme VOD si incontreranno al MIA per discutere ulteriori opportunità di sviluppo aziendale per i documentari e per l’industria in generale. Interverranno: Silvia Cibien (General delegate Eurovod), Maurizio Imbriale (Deputy director RaiPlay) Giorgio Tacchia (CEO CHILI), Jaume Ripoll (Co-founder, Editor-in-chief Filmin). In The Archives’ Challenge Between Coproductions And Innovation, invece, Maria Pia Ammirati, Presidente dell’Istituto Luce – Cinecittà discuterà dell’importanza del patrimonio archivistico per le moderne produzioni.

Rai e Variety sono media partner ufficiali del MIA MARKET 2020.

Sito ufficiale: www.miamarket.it

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