PRESENTATO STAMANE IL PROGRAMMA, DA COVACICH A MAZZUCCO, DA CRISTICCHI AD ALTAN, DALLA MARAINI A TOFFOLO, CAPUOZZO, BALZANO. OLTRE 150 PROTAGONISTI E OLTRE 50 EVENTI, ECCO IL CARTELLONE!
In allegato il programma degli Incontri e il comunicato stampa esteso, qui sotto una sintesi con dichiarazioni di Nicola Lagioia, Tiziana Gibelli, Sergio Emidio Bini.
È il Friuli Venezia Giulia la regione ospite d’onore alla XXXIV edizione del Salone del Libro di Torino: un territorio che rappresenta la porta verso l’Europa dell’Est, e nel tempo ha fatto della sua peculiarità geografica un valore aggiunto, anche in rapporto al suo patrimonio culturale e letterario. Dello straordinario florilegio di autori del Friuli Venezia Giulia e della “bibliodiversità” che ne è derivata, darà testimonianza il cartellone di incontri e dialoghi promosso al Salone del Libro dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge.it, presentato nella mattinata di oggi – venerdì 29 aprile – dagli Assessori regionali del Friuli Venezia Giulia alla Cultura Tiziana Gibelli e alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, e con il direttore editoriale del Salone Nicola Lagioia (in collegamento video) e il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta. Complessivamente, dal 19 al 23 maggio 2022 oltre 150 protagonisti e ben 57 eventi dislocati fra le Sale istituzionali del Lingotto e lo stand Friuli Venezia Giulia, la regione italiana nella quale si legge di più: lo dimostrano le 250 biblioteche sparse su tutto il territorio, alcune storiche come la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, e che contano oltre un milione di prestiti annuali. Nelle Sale istituzionali del Salone, da giovedì 19 a domenica 22 maggio la Regione Friuli Venezia Giulia proporrà protagonisti e temi di grande rilevanza: l’autore triestino Mauro Covacich si cimenterà in un “corpo a corpo” con Joyce, nel centenario della prima edizione di “Ulisse”. La scrittrice Melania Mazzucco, vincitrice del Premio letterario Friuli Venezia Giulia 2021, rileggerà le trame del racconto dedicato al Tiepolo e alla città di Udine, mentre del centenario di Pier Paolo Pasolini parleranno la scrittrice Dacia Maraini, Premio Hemingway 2021 e il fumettista e cantautore Davide Toffolo, autore del graphic novel di culto “Pasolini” (Rizzoli Lizard). Ci saranno anche tre campionesse sportive- Katia Aere, Sara Gama e Mara Navarria – intervistate dal giornalista Paolo Condò, mentre l’autore pordenonese Enrico Galiano dialogherà con un gruppo di studenti e nel segno della poesia faranno tappa il vincitore del Premio Umberto Saba Milo De Angelis con la nuova traduzione del “De rerum natura” di Lucrezio (Mondadori), Giampiero Neri con l’ Antologia personale in uscita per Garzanti e Valerio Magrellir con la nuova raccolta “Exfanzia” (Einaudi). Nello Stand Friuli Venezia Giulia si alterneranno una quarantina di incontri ed eventi, fra i protagonisti anche Nicoletta Costa, Marino Sinibaldi, Andrea Maggi, Francesco Tullio Altan, Toni Capuozzo, Simone Cristicchi, Emilio Rigatti, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Marco Balzano.
«Per il Salone Internazionale del Libro di Torino – ha osservato il Direttore editoriale Nicola Lagioia – è molto importante che il Friuli Venezia Giulia sia la regione ospite della XXXIV edizione, nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Lavoriamo da anni con il Friuli Venezia Giulia, di cui apprezziamo la forza culturale, la storia ricchissima, la capacità di dialogo e la pluralità di voci: prerogative, queste ultime, delle terre di confine», ha sottolineato Lagioia. In quest’ottica si colloca la prima Capitale Europea della Cultura transfrontaliera che nel 2025 sarà a Nova Gorica e Gorizia: se ne parlerà venerdì 20 maggio alle 13 nello Stand FVG, con i sindaci di Nova Gorica Klemen Miklavic e di Gorizia Rodolfo Ziberna e il Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, nel dialogo condotto dal direttore dei quotidiani Messaggero Veneto e Il Piccolo Omar Monestier. L’Assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli ha sottolineato l’impegno del Friuli Venezia Giulia per progetti che pongono la Regione ai vertici in Italia, quali ad esempio la qualità delle manifestazioni culturali esistenti e per numero di lettori. In particolare è stato evidenziato lo sforzo che l’Amministrazione sta compiendo con il progetto LeggiAmo 0-18, che getta le basi già a partire dalle scuole dell’infanzia per promuovere la lettura». Per l’assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, «il Salone del libro rappresenta un’importante vetrina di promozione capace di dare grande visibilità. L’edizione 2022 sarà una grande occasione per la Regione Friuli Venezia Giulia, utile per promuovere non solo la produzione culturale ma anche le bellezze artistiche e il ricco panorama enogastronomico al pubblico del Salone».
22/30 aprile 2022 – Udine, Italy, Teatro Nuovo e Visionario
Il programma di sabato 30 aprile
Due crime di segno opposto per il gran finale!
L’esilarante Too Cool to Kill e il nerissimo Confession chiudono ufficialmente il Far East Film Festival 24.
Nel pomeriggio, Costantino della Gheradesca ospite di Sotto lo stesso cielo. Verso mezzanotte, la proclamazione di tutti i vincitori dell’edizione 2022.
UDINE – Verso mezzanotte, come tradizione, si scopriranno tutti i vincitori del Far East Film Festival 24. Ma anche il nono e ultimo giorno, sabato 30 aprile, comincerà fin dal mattino a proporre grande cinema: 6 imperdibili titoli in programma, per salutare tutti i Fareaster che affollano il Teatro Nuovo, tra cui gli attesissimi The First Girl I Loveddi Candy Ng e Yeung Chiu-hoi (intenso dramma sentimentale hongkonghese) e One Day, You Will Reach the Sea di Nakagawa Ryutaro(delicata riflessione giapponese sulla perdita) e, ovviamente, la coppia d’oro cui è affidata la Closing Night. Due crime di segno opposto che volano entrambi altissimi nel proprio genere: l’esilarante Too Cool to Kill del regista cinese Xing Wenxiong e il nerissimo Confession del regista sudcoreano Yoon Jong-seok.
Too Cool to Kill racconta le irresistibili disavventure di Wei, un attore da strapazzo che viene ingaggiato come protagonista di un gangster movie e viene coinvolto, senza capirlo, in una messinscena per ingannare un vero clan malavitoso. Riuscirà il nostro eroe a sopravvivere grazie alle sue, piuttosto discutibili, capacita recitative? Una fresca, splendida e delirante parodia di qualsiasi cosa da Cantando sotto la pioggia a tutti i film di gangster che John Woo abbia mai realizzato!
Confessionè, invece, il remake del mystery spagnolo Contrattempo, del 2016, ma prima della Corea del Sud la sceneggiatura ha trafitto anche l’Italia (Il testimone invisibiledi Stefano Mordini, con Scamarcio, Bentivoglio e Miriam Leone) e l’India. Una preziosa serie di connessioni artistiche e geografiche per un festival, il FEFF, che di connessioni vive e si nutre. Senza fare spoiler, possiamo anticipare solo qualche frammento della trama… Yoo Min-ho, un uomo d’affari, viene accusato dell’omicidio della sua amante e Yang Shin-ae, un’avvocatessa di successo, accetta di difenderlo, anche se tutte le prove sembrano schiacciarlo. Qual è la verità? Confession, prima di essere un grandissimo noir, è un incredibile gioco di specchi dove niente è quello che sembra. Un incredibile meccanismo che moltiplica i sentieri narrativi come un labirinto.
Se, come sempre, sarà il pubblico e solo il pubblico a stabilire i tre film che saliranno sul podio del Far East Film Festival 24, sarà invece compito di due giurie specializzate assegnare il Gelso Bianco per la miglior opera prima e il Gelso per la miglior sceneggiatura (novità assoluta di quest’anno): si tratta, rispettivamente, dei mitici Manetti Bros con la direttrice del Festival di Rotterdam Vanja Kaludjercic e di alcuni giurati del Premio Premio internazionale alla miglior sceneggiatura “Sergio Amidei” di Gorizia, cioè Massimo Gaudioso, firma storica del cinema di Garrone, Doriana Leondeff, firma storica del cinema di Soldini e Mazzacurati, Francesco Munzi (suo il pluridecorato Anime nere) e la produttrice Silvia D’Amico.
E adesso… buio in sala: comincia l’ultimo tratto di strada del FEFF 24!
Japanese New Cinema: approfondimento a più voci condotto da Mark Schilling.
Ore 11.00
NICE VIEW
Regia di WEN Muye
(Cina, 2022)
Ore 11.15
INCONTRI/TALK
Korean Cinema: incontro a più voci condotto da Darcy Paquet.
Ore 14.45
THE FIRST GIRL I LOVED
Regia di Candy NG, YEUNG Chiu-hoi
(Hong Kong, 2021)
Ore 16.50
ONE DAY YOU WILL REACH THE SEA
Regia di NAKAGAWA Ryutaro
(Giappone, 2022)
Ore 17.30
SOTTO LO STESSO CIELO
Conversazione tra Giulia Pompili e Costantino della Gherardesca su L’arte e l’identità dell’Asia viste attraverso lo sguardo occidentale.
Ore 19.30
TOO COOL TO KILL
Regia di XING Wenxiong
(Cina, 2022)
Le irresistibili disavventure di Wei, un attore da strapazzo che viene ingaggiato come protagonista di un gangster movie e viene coinvolto, senza capirlo, in una messinscena per ingannare un vero clan malavitoso. Riuscirà il nostro eroe a sopravvivere grazie alle sue, piuttosto discutibili, capacita recitative? Una fresca, splendida e delirante parodia di qualsiasi cosa da Cantando sotto la pioggia a tutti i film di gangster che John Woo abbia mai realizzato!
Ore 21.40
CONFESSION
YOON Jong-seok
(Corea del Sud, 2022)
Yoo Min-ho, un uomo d’affari, viene accusato dell’omicidio della sua amante e Yang Shin-ae, un’avvocatessa di successo, accetta di difenderlo, anche se tutte le prove sembrano schiacciarlo. Qual è la verità? Confession, prima di essere un grandissimo noir, è un incredibile gioco di specchi dove niente è quello che sembra. Un incredibile meccanismo che moltiplica i sentieri narrativi come un labirinto.
La cooperazione è pronta a presidiare un comparto che ha un ruolo strategico nell’economia regionale
È Maurizio Era, di Trieste, il nuovo presidente di Confcooperative – Lavoro e Servizi Fvg. Lo ha eletto all’unanimità l’Assemblea delle cooperative associate alla Federazione di settore, riunitasi a Udine, che rappresenta le cooperative del Fvg, associate alla centrale Confcooperative, e operanti in settori quali la logistica, i trasporti, il facility management, i servizi alle imprese, impiantistica, edilizia nonché cooperative industriali e artigiane. Un comparto rappresentato da 112 imprese che producono un fatturato complessivo di oltre 133 milioni di euro, con 3.221 soci e 3.320 addetti. Costante, nel quadriennio, la crescita del fatturato (+14 per cento dal 2017) e degli addetti.
Era, 59 anni, è il presidente di Intermodale Trieste, una importante cooperativa che opera all’interno dell’area portuale del capoluogo regionale. È, inoltre, vicepresidente di Sia, società di servizi del movimento cooperativo di Trieste, Gorizia, Udine. Per il prossimo triennio, dunque, coordinerà i lavori della Federazione regionale.
«Il comparto delle cooperative di lavoro e servizi rappresenta uno dei principali pilastri del movimento cooperativo del Fvg. La crescita dei fenomeni dell’outsourcing, la sempre maggiore rilevanza della logistica e dei trasporti, contribuisce a evidenziare la posizione strategica che il nostro comparto assume nell’economia regionale. La sfida per i prossimi anni è sviluppare una strategia di rete e di collaborazione fra le imprese cooperative di questi settori dove, oggi, nell’ambito di portualità e logistica operano prevalentemente grandi gruppi internazionali. È questa la strada per tutelare professionalità e capacità delle imprese cooperative regionali e la loro competitività in tale scenario», ha detto il neo presidente, in occasione della sua elezione.
Era succede a Patrizia Fantin che ha guidato la Federazione per tre mandati, dal 2010, alla quale è andato il ringraziamento dell’Assemblea. «La cooperazione di lavoro e servizi sta dimostrando, in questi anni, di avere un ruolo fondamentale e di fornire un apporto significativo all’occupazione, sia non delocalizzando, sia contribuendo a includere nel mondo del lavoro ogni fascia sociale, una capacità che rivendichiamo e che rappresenta il valore del movimento cooperativo», ha sottolineato Fantin nella sua relazione di fine mandato.
«Dopo aver superato la crisi del Covid, con livelli di ripresa economica in Fvg fino al primo trimestre di quest’anno da primato in Italia, la Regione si trova adesso davanti alle pesanti incertezze legate alla guerra in Ucraina e per la quale serve un’azione diplomatica che fermi le armi». È stata la riflessione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, intervenuto all’Assemblea. «Costo delle materie prime e inflazione rappresentano delle criticità che la guerra rischia di aggravare e, per questo, c’è bisogno di un’azione politica capace di sospendere il conflitto riaprendo il tavolo della diplomazia», ha concluso Bini.
Ai lavori assembleari, erano presenti anche il presidente nazionale della Federazione Confcooperative – Lavoro e Sevizi, Massimo Stronati e il presidente di Confcooperative Fvg, Daniele Castagnaviz.
Le strabilianti sfere fischianti della famiglia Furlan
Si presenta il libro di Francesca Gregoricchio venerdì 29 aprile alle ore 18.00 in biblioteca civica
Le strabilianti sfere fischianti della famiglia Furlan è il titolo del libro per ragazzi e adulti di Francesca Gregoricchio, edito da L’Orto della Cultura, che verrà presentato venerdì 29 aprile, nella Biblioteca Civica di Cividale del Friuli, alle ore 18.
Il racconto è ambientato sulle colline del Friuli Venezia Giulia e narra le vicende della famiglia Furlan. Un giornalista in pensione riscopre la storia di oltre mezzo secolo ascoltando i racconti di un anziano signore, considerato il matto del paese. I personaggi sono trascinati nelle più straordinarie avventure da dieci strabilianti sfere che forse provengono dai primi istanti dell’Universo. Grazie al CERN la famiglia cercherà delle risposte a questi straordinari fenomeni. Le varie tappe si arricchiscono di incontri e amicizie, di vicissitudini comiche e drammatiche, in un intreccio di vite. Il libro è impreziosito dai disegni realizzati da Maddalena Bathish.
Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autrice Francesca Gregoricchio e l’illustratrice Maddalena Bathish, la responsabile editoriale Maura Pontoni. Nel corso della presentazione verrà proiettato un video di Federico Pedrocchi, consulente scientifico, che ha collaborato con l’autrice in modo tale che la connotazione favolistica del libro si intersecasse con il mondo scientifico, per incentivare i giovani ad avvicinarsi al mondo della scienza.
Cooperativa Bonawentura / CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Euritmica
con il sostegno di
Regione Friuli Venezia Giulia / Comune di Cervignano del Friuli / Fondazione Friuli
FLK+LINO STRAULINO&FALE CURTE
“Un’atre Storie Di Contâ”
Tributo alla cultura friulana
Teatro Pasolini di Cervignano
Sabato 30 aprile 2022 ore 20.45
Cervignano del Friuli, 26 aprile 2022 – La marilenghe e la cultura friulana saranno le protagoniste dell’ultimo appuntamento della stagione musicale 2021-2022 del Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli, a cura di Euritmica. In scena, sabato 30 aprile alle 20.45, “Un’atre storie di contâ”, progetto congiunto degli FLK e Lino Straulino con i Fale Curte, insieme per raccontare nuove ed antiche storie musicali tra carnico e friulano della Bassa. (biglietti online su Vivaticket e alla biglietteria del Teatro tel: 0431370273 – info www.euritmica.it ).
Trattandosi di un recupero, gli abbonati e i possessori di biglietti già acquistati possono accedere con i titoli in loro possesso.
Flk, Lino Straulino e i Fale Curte hanno ancora una storia da narrare. Gente di pianura e gente di montagna che, dagli anni novanta in poi, ha scritto pagine di musica friulana che sono nel cuore di tanti. E sono ancora qui, a imbracciare chitarre e tamburi per una nuova avventura.
I Fale Curte, formazione guidata dal cantautore, chitarrista e polistrumentista carnico Lino Straulino, considerato uno dei più importanti rappresentanti di quella che viene definita “nuova musica friulana”, hanno una storia singolare. «Fanno un po’ come il fiume Tagliamento – racconta Straulino su YouTube – che ad un certo punto scompare e poi riappare vicino al mare. Noi abbiamo fatto una cosa abbastanza simile nel senso che nei primi anni Novanta eravamo molto attivi e poi c’è stato un lasso di tempo abbastanza importante in cui ci siamo un po’ sommersi per riemergere in questa fase in cui ci troviamo ora».
I Fale Curte sono: Lino Straulino, voce, chitarra; Lorenzo Bianchi Quota, basso elettrico, voce; Franco Stocco, batteria; Alessandra Cella, violino; Bruno Cimenti, chitarra elettrica, chitarra acustica
Gli FLK (Cristina Mauro, voce; Loris Luise, percussioni, voce; Stefano Montello, chitarra acustica, voce; Flavio Zanier, basso, pianoforte, contrabbasso, voce; Alessandro Montello, fisarmonica, pianoforte, voce) attraversano da oltre trent’anni la scena musicale e teatrale con un approccio artistico multidisciplinare.
Il Comune partecipa a bandi europei col progetto ZEB4ZEN
“Così anche chi vive dentro le mura,
potrà beneficiare dei vantaggi del fotovoltaico”
Impianti fotovoltaici fuori dalle mura, senza consumo di ulteriore suolo, che vanno a fornire energia elettrica sostenibile ad abitazioni e palazzi in centro storico. Questo è ciò che prevede di sperimentare e realizzare, nei prossimi 24 mesi, a Palmanova il progetto ZEB4ZEN (Zero Energy Buildings for Zero Energy Neighbourhoods). Coinvolte anche le città di Karlovac in Croazia, di Quedlinburg in Sassonia e di Zamość in Polonia. Nei giorni scorsi, la presentazione della richiesta di contributo sui bandi Interreg Central Europe: per Palmanova è previsto un finanziamento di 188.000, sui 2 milioni totali del progetto da fondi FESR e ministeriali. Il progetto, unico in Italia, potrà valere anche come caso studio ed esempio a livello europeo.
Nel caso di Palmanova si è deciso di puntare sulla costruzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, definita nella forma diun’Insula cittadina, in cui i partecipanti possono essere residenti del centro storico ma usufruire dell’energia verde prodotta fuori dalle mura cittadine. Questo è possibile sfruttando la rete di distribuzione MT/BT esistente, installando per ogni consumatore un contatore intelligente a fianco di quello esistente, che permetta di creare una rete virtuale in cui i flussi di energia prodotta e consumata sono bilanciati su base oraria. Anche nelle comunità energetiche possono essere richiesti gli incentivi statali.
Il Comune ha messo a disposizione un lotto di circa 11.000 mq, esterno alla città stellata e adiacente alla zona industriale, un terreno pianeggiante privo di vincoli, improduttivo, adatto a una riconversione di questo tipo.
“È una questione cara a molti cittadini. Per i vincoli generali di tutela presenti in città, non è possibile installare pannelli fotovoltaici sui tetti del centro storico. Con questo progetto, se andrà in porto e sarà approvato, studiamo una soluzione per coloro che desiderano dotare le proprie abitazioni di sistemi di produzione energetica verde da fonte solare, rispettando i vincoli storico architettonici del Monumento Nazionale. Così anche chi vive dentro le mura, potrà beneficiare dei vantaggi del fotovoltaico”, commenta il Sindaco assieme all’assessore a ambiente ed energia del Comune di Palmanova.
Nell’area del centro storico di Palmanova, esistono norme giuridiche dello Stato che vincolano in via generale l’intera area e, in via diretta, alcuni edifici storici. La disciplina prevede che il proponente richieda un’autorizzazione paesaggistica al Comune e alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, quale un organo periferico del Ministero della Cultura. Già da molti anni le linee guida impartite dalla Soprintendenza hanno di fatto limitato fortemente l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle case costruite dentro le mura.
Nei giorni scorsi le capogruppo di maggioranza avevano presentato una mozione al Sindaco per chiedere lo stato dell’arte su questa importante tematica e di trovare soluzioni percorribili, assieme alla Soprintendenza regionale, per permettere ai cittadini del centro storico di Palmanova di beneficiare dei vantaggi degli impianti fotovoltaici.
ZEB4ZEN nasce da un’idea dell’Agenzia per l’energia croata (EIHP) che nella primavera del 2021 manifestava la volontà di coniugare la transizione energetica verso una società a basse emissioni di carbonio e la tutela del patrimonio architettonico storico, una sfida esemplificata idealmente dalle città stellate di Karlovac in Croazia e di Palmanova in Italia. Sulla base di una consolidata e decennale collaborazione transnazionale, EIHP contattava l’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia (APE FVG) a cui successivamente si aggiungevano l’Università di Magdeburgo in Germania, associata con la cittadina di Quedlinburg in Sassonia e l’Università di Lublino in Polonia, associata con la cittadina di Zamość. Al progetto parteciperanno anche, come partner tecnici, proprio la Soprintendenza del FVG e l’Enel, i due attori fondamentali per riuscire a completare il progetto coniugando la tutela monumentale e la transizione energetica.
L’approccio di progetto vuole superare l’attenzione sul singolo edificio per portarla a livello di quartiere o di centro storico, analizzando le opzioni a disposizione per ridurre l’utilizzo delle fonti fossili e, nei limiti dettati dalle esigenze di conservazione, per delineare i possibili scenari evolutivi dal punto di vista energetico.
A latere dell’intervento pilota e con il supporto dell’Università di Magdeburgo e del Fraunhofer Institute (la più grande rete di ricerca tedesca ed europea), si vuole applicare alle diverse città storiche un nuovo strumento di pianificazione per visualizzare in 3D la possibile evoluzione del territorio comunale nel processo di transizione verso una società a basse emissioni di carbonio. Nuove forme di mobilità, alternative e sostenibili, impianti alimentati a fonti rinnovabili di energia collocati in modo da non alterare l’orizzonte visibile, illuminazione pubblica efficiente sono alcune delle opzioni che i pianificatori dovranno considerare nel prossimo futuro.
Anteprima della rassegna “Grado 130”, l’esposizione valorizza l’importanza di Grado quale meta di piacevole incontro di nazionalità e culture differenti. Gli Asburgo decretarono la sua vocazione termale e, a tutt’oggi, è considerata un luogo speciale, dove si incontra il benessere a 360 gradi.
“Da 130 anni, Grado non è solo l’Isola del Sole, delle spiagge dorate e del mare, ma è anche un luogo dove si cura il benessere in tutte le sue componenti, compresa quella culturale”. Lo ha sottolineato il presidente del Consorzio Grado Turismo Thomas Soyer questa mattina nell’inaugurare la mostra “Biedermeier: lo spirito di un’epoca. Vetri boemi 1820-1895”aperta da oggi e fino al 15 maggio negli spazi espositivi del Cinema Cristallo a Grado. L’appuntamento espositivo è l’anteprima della rassegna “Grado130”, più di cinquanta iniziative e manifestazioni che i svolgeranno nei prossimi mesi per celebrare i 130 anni da quando l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe proclamò Grado come Stazione di cura e soggiorno, avviando una storia di successi che dura ancora oggi.
La rassegna, anche attraverso questa mostra, vuole valorizzare l’importanza di Grado quale meta di piacevole incontro di nazionalità e culture differenti: grazie alla sua storia e alle svariate personalità di valenza mitteleuropea che qui soggiornarono e si stabilirono – i coniugi Auchentaller, ad esempio – l’isola divenne infatti una meta molto popolare tra austriaci, ungheresi, boemi, cechi e tedeschi. Tra le istituzioni locali presenti all’inaugurazione, il vicesindaco e assessore al turismo di Grado Roberto Borsatti, l’assessore alla cultura Raffaella Marin e il neoeletto presidente della GIT Roberto Marin, hanno voluto evidenziare l’importanza della rassegna Grado 130 proprio perché l’Isola del Sole ha raggiunto un traguardo che poche località turistiche possono vantare, traguardo che fa parte di una storia millenaria. La mostra è curata da Antonio Voltolina, appassionato collezionista dei preziosi oggetti. In esposizione i vetri più belli della sua collezione, che rappresenta una puntuale ricerca di oggetti artistici in vetro boemo di stile Biedermeier provenienti da diversi paesi dell’Europa dell’est. “Una passione – ha detto Voltolina all’inaugurazione – frutto di oltre quarant’anni di ricerche e viaggi alla scoperta del mondo boemo”. Il pezzo più prezioso in esposizione al Cinema Cristallo proviene da Vienna, reca la data 1841 e è stato creato da un incisore della prestigiosa scuola Pfeiffer. La mostra è una vera esclusiva nel panorama espositivo italiano poiché le ultime rassegne dedicate all’arte Biedermeier risalgono a parecchi decenni fa. Ancora più significativo che sia collocata a Grado, proprio per suggellare l’incontro tra la spiaggia imperiale e il mondo austro-ungarico che verrà enfatizzato nelle numerose iniziative in programma per i prossimi mesi per la rassegna “Grado 130”.
Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia oggi la caserma Durli di Palmanova ha nuovamente ospitato la cerimonia solenne per commemorare il 226° anniversario della battaglia del Bricchetto che vide protagonista il Reggimento Genova Cavalleria, dal 1947 insediato nella città stellata.
Per la Regione, presente l’assessore alla Difesa dell’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile, si è trattato di un’occasione per celebrare il valore delle forze armate e delle loro altissime competenze. Famiglie e scolaresche hanno potuto onorare non solo un fatto storico rilevante, cogliendo una volta di più l’importanza della conoscenza della storia, ma anche farsi partecipi del sostegno all’impegno che gli uomini e le donne del Genova Cavalleria stanno profondendo nelle diverse missioni in Italia e all’estero.
La Regione guarda con orgoglio a un esercito di professionisti di altissimo livello di cui i Dragoni del Genova rappresentano uno degli emblemi anche a livello regionale.
La cerimonia commemora i fatti accaduti il 21 aprile 1796 quando durante la calata di Napoleone verso Torino, settemila piemontesi del regio esercito resisterono fino ad essere costretti a un ripiegamento verso Mondovì. Il primo e il terzo squadrone dei Dragoni del Re, incaricati di proteggere la ritirata della fanteria piemontese, sul colle del Bricchetto caricarono i reggimenti francesi con la sola forza di 200 cavalieri riuscendo a mettere in fuga dragoni e ussari nemici, seppure questi fossero in numero maggiore.
Gli eventi sono stati ripercorsi dal comandante del Genova Cavalleria 4° Colonnello Alessio Bacco, davanti alle autorità civili e militari. Bacco ha citato anche la documentazione custodita nell’archivio di stato di Torino che dà conto degli avvenimenti che premiarono il Reggimento con due medaglie d’oro al valor militare, riconoscimento ancora unico nella storia delle forze armate.
La cerimonia si è chiusa con il passaggio di un cavallo scosso sulle note della preghiera del cavaliere a memoria dei tanti soldati a cavallo caduti in battaglia. ARC/SSA/ma
Dardust è il nuovo nome annunciato da RAI per la 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest. Produttore artistico tra i più richiesti del momento, il musicista si esibirà nel corso della prima semifinale del 10 maggio, accompagnato dal dj-producer Benny Benassi e da Sophie and The Giants, e con la partecipazione della direttrice d’orchestra Sylvia Catasta.
Sul palco dell’Eurovision si scatenerà così la “Dance of beauty” e il Pala Olimpico di Torino si trasformerà in una grande discoteca, con i più grandi successi della dance italiana. Un vero e proprio viaggio che – da Giorgio Moroder fino ai nostri giorni – ripercorrerà le hit degli artisti più innovativi e influenti di un genere musicale, che tanto successo ha avuto nel mondo.
Lo spettatore della 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest – in onda su Rai 1 il 10 e il 12 Maggio (con le due semifinali) e il 14 Maggio, con la gran finale – sarà immerso in un teatro delle meraviglie. Organizzata dall’EBU (European Broadcasting Union), la principale alleanza mondiale dei Media di Servizio Pubblico – con Rai quale Host Broadcaster (Emittente Ospite) – e con la conduzione internazionale dello show affidata a Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, questa edizione vedrà partecipare 40 Paesi: l’Italia sarà in gara con la coppia Mahmood & Blanco e il brano “Brividi”, che ha trionfato alla 72ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Oltre che su Rai 1 con il commento di Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio, con la partecipazione di Carolina Di Domenico, la diretta dell’Eurovision Song Contest 2022 sarà trasmessa anche da Rai Radio 2 e disponibile su RaiPlay.
I biglietti sono disponibili al link: https://www.ticketone.it/artist/eurovision-song-contest/.
Dardust è Dario Faini, pianista italiano tra i più ascoltati al mondo della nuova generazione. La sua musica ha accompagnato eventi di richiamo internazionale come il Superbowl, l’NBA All Star Game e i Giochi Olimpici. Autore e produttore d’eccezione ha firmato numerosi grandi successi italiani, vantando un palmarés di oltre 60 dischi di Platino. Come compositore, ha realizzato il primo progetto italiano di musica strumentale capace di unire il mondo pianistico minimalista all’attuale immaginario elettronico di matrice Nord Europea. Una trilogia discografica terminata con “S.A.D. Storm and Drugs”, pubblicato sul mercato internazionale a gennaio 2020. In questi mesi sta lavorando al suo nuovo progetto discografico, che verrà pubblicato nel corso di quest’anno, in cui ha deciso di scindere nettamente le sue due anime musicali: quella del piano acustico e quella elettronica.
LO HA ANNUNCIATO OGGI LA PRESIDENTE UNICEF CARMELA PACE. PREMIAZIONE A LINK FESTIVAL VENERDI’ 6 MAGGIO
Va alla Federazione Nazionale Stampa Italiana la 6^ edizione del Premio UNICEF “I Nostri Angeli”, promosso dall’UNICEF Italia in collaborazione con il Festival Link. Il riconoscimento giornalistico, riservato a chi si è distinto per la grande attenzione rivolta alle grandi questioni internazionali e umanitarie che vedono protagoniste le nuove generazioni, è stato assegnato nelle scorse edizioni al Direttore di Avvenire Marco Tarquinio e ad Enrico Mentana, Agenzia ANSA, Rai Radio1 e al periodico Famiglia Cristiana. Il riconoscimento esprime la vocazione di Link Festival, da sempre in prima linea sulle grandi questioni del nostro tempo: lo scambio di idee e informazioni permette di superare l’indifferenza per le emergenze di un mondo sempre più interconnesso.
«Raccontare l’infanzia non è mai facile, richiede attenzione, accortezza, il senso giusto della misura. Di fronte alle tragedie che colpiscono i bambini è sempre difficile rimanere imparziali e fare informazione in modo corretto. Penso in particolare agli oltre 7 milioni di bambini e bambine dell’Ucraina colpiti da un conflitto che non hanno voluto” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “È per questo che con grande orgoglio destiniamo il premio “I nostri Angeli” alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in nome dei giornalisti e delle giornaliste si sono impegnati a raccontare il terribile conflitto che si sta consumando in Ucraina e per aver dato voce alle storie e alle condizioni dei bambini e delle famiglie in fuga e che sono rimasti nel Paese».
Sarà il Vice Presidentedell’UNICEF Alberto Baban, a consegnare il premio al Presidente FNSI Giuseppe Giulietti in occasione di Link Festival del Giornalismo, venerdì 6 maggio a Trieste alle 18. Seguirà una conversazione sul tema delle emergenze globali con focus sull’emergenza Ucraina, condotta dalla giornalista Liliana Faccioli Pintozzi, caporedattore esteri Sky TG24, a cui parteciperà anche il Portavoce dell’UNICEF Italia, Andrea Iacomini. «A Trieste – ha dichiarato il presidente FNSI Giuseppe Giulietti – sarò solo il tramite per ritirare il Premio Unicef – I nostri Angeli a nome delle croniste e dei cronisti che ogni giorno rischiano la vita per raccontare il conflitto in Ucraina, molti di questi precari. A tutti loro va questo riconoscimento per un impegno coraggiosamente portato avanti anche dai contesti più critici, per garantire il diritto all’informazione».
Giuseppe Giulietti è presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana dal 2015. Classe 1953, iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto dal 1982, è stato vicesegretario nazionale della Fnsi, segretario dell’Usigrai, parlamentare, portavoce dell’associazione Articolo21. La 9^ edizione di Link Festival è a cura di Francesca Fresa per la direzione editoriale di Giovanni Marzini e per l’organizzazione di Prandicom in sinergia con Fincantieri, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste, con il contributo di Crédit Agricole Friuladria e sotto l’egida della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti. Mediapartner sono la RAI e il quotidiano Il Piccolo.
I terreni sabbiosi dei luoghi che circondano l’Isola del Sole sono ideali per la crescita di questo ortaggio che qui viene raccolto dalla fine di aprile a inizio giugno e a cui viene dedicata una Festa che li esalta in tutte le preparazioni possibili. Al via il 23 aprile, la 34esima festa degli Asparagi di Fossalon proseguirà fino a domenica 8 maggio. Non è necessaria alcuna prenotazione
Riprende dopo due anni di stop forzato una delle manifestazioni più tipiche e attese della gastronomia regionale, la Festa degli Asparagi di Fossalon, dove l’asparago bianco è protagonista assoluto di gustosi piatti e del ricco programma di iniziative a corollario. Sarà possibile degustare il pregiato ortaggio, che recentemente ha anche ricevuto il marchio di Denominazione Comunale (Deco) per certificare i prodotti che provengono dalle frazioni di Fossalon e Boscat, sia all’interno dei chioschi eno-gastronomici della manifestazione, sia nei migliori ristoranti di Grado, in tutte le varianti possibili, a partire dal risotto e dall’abbinamento con il prosciutto di San Daniele per arrivare a sperimentazioni più ardite con carni e pesci.
I migliori produttori di asparago bianco si contenderanno la “sgorbia d’argento”, dal nome dell’arnese utilizzato tradizionalmente per raccogliere l’ortaggio. A essere giudicate da una giuria di esperti saranno una serie di caratteristiche tecniche, tra cui il profumo e la forma, particolarità uniche degli asparagi che beneficiano dei suoli sabbiosi di Fossalon e Boscat, luogo ideale di crescita per i turioni che vengono raccolti dalla fine di aprile ai primi giorni di giugno. Ad arricchire le giornate ci saranno numerose iniziative come spettacoli, live show, gare di dolci molto altro, con un’attenzione particolare alle iniziative dedicate ai più piccoli che potranno incontrare dal vivo i supereroi dei cartoni e liberare energia e creatività in balli e animazioni guidate.
La 34esima edizione della Festa degli Asparagi dispone di numerosi spazi al coperto e, pertanto, si svolge ugualmente anche in caso di pioggia; si terrà nelle giornate del 23, 24 e 25 aprile; 30 aprile e il 1 maggio con conclusione il 7 e 8 maggio.
100 giorni da oggi – 21 aprile – per partecipare alla 9^ edizione del Premio Percoto, che ci porta a riflettere sui temi della più stretta attualità: Caterina Percoto “cronista” di guerra e il suo auspicio di una “santa alleanza fra tutte le nazioni della terra” aprono uno sguardo di speranza sugli scenari del nostro tempo.
Il 1° agosto (ore 12) scade la consegna degli elaborati per autori adulti e ragazzi, il 25 novembre la cerimonia di Premiazione a Manzano.
Nel frattempo molte iniziative collaterali, a cominciare dall’evento nel cartellone di vicino/lontano 2022, in programma giovedì 12 maggio a Udine, sul tema “La guerra non ha un volto di donna: la sfida al racconto da Percoto a Aleksievic”, con Sergia Adamo, ordinario di Letterature comparate all’Università di Trieste. L’evento nasce dallo speciale partenariato che il Premio Percoto inaugura nel 2022 con il festival vicino/lontano.
MANZANO – Si apre nei 210 anni dalla nascita di una scrittrice di riferimento del Risorgimento italiano – una delle pochissime ‘penne’ al femminile dell’Ottocento letterario – la 9^ edizione del Premio Letterario Caterina Percoto, il contest biennale promosso dal Comune di Manzano – Assessorato alla Cultura, rivolto ad autori adulti e ai giovani attraverso due diverse sezioni. Ideato per onorare la scrittrice friulana nativa di S. Lorenzo di Soleschiano sul Natisone (nei pressi di Manzano), il Premio Percoto, ha adottato la forma racconto, una delle cifre stilistiche care a Caterina Percoto. I racconti di Caterina Percoto offrono infatti una documentazione culturale e antropologica dell’Italia fra Risorgimento e unità nazionale.
Il Premio Percoto sarà quest’anno l’occasione per cimentarsi in un concorso letterario, ma anche e soprattutto per condividere una riflessione che nasce dall’opera di Caterina Percoto e diventa patrimonio comune di conoscenza ed esercizio di pensiero, prima ancora che di scrittura. Il tema 2022 è infatti di straordinaria attualità e raccoglie il grido di dolore dell’Europa in guerra, nelle settimane più convulse per i popoli del continente: si tratta di un excerpt dalla novella ‘La coltrice nuziale’, ispirata ai “Fatti di Jalmicco” del 1848, quando Udine e altri villaggi friulani si ribellarono al dominio asburgico. Caterina Percoto aveva assistito alla repressione austriaca, con interi villaggi friulani incendiati e saccheggiati: così affidò il suo pensiero all’epistola che chiude la novella, una sorta di ‘manifesto’ consegnato anche al nostro tempo. “Tra i figli di due Paesi egualmente liberi, egualmente potenti, bella è l’unione di sangue! Ella è preludio di quella santa alleanza, che nel cospetto di Dio stringerà un giorno, come altrettante sorelle, tutte le nazioni della terra”: così recita l’estratto che fungerà da traccia per gli autori dei racconti in gara all’edizione 2022 del Premio letterario Caterina Percoto. Un auspicio che schiude una pionieristica visione “internazionalista” di pacifica e solidale convivenza fra le nazioni: la stessa che oggi tutti ci auguriamo per l’evoluzione del drammatico conflitto in Ucraina.
PREMIO PERCOTO 2022
Ci sono 100 giorni di tempo dal lancio di oggi – 21 aprile – per partecipare alla 9^ edizione del Premio Percoto. Il Premio è articolato in due categorie indipendenti, la Categoria Adulti che propone la scrittura di racconti brevi in lingua italiana o friulana della lunghezza massima di 20mila caratteri (spazi inclusi), e la Categoria Ragazzi per studenti delle Scuole Primaria e Secondaria di primo grado e secondo grado: in questo caso il racconto breve in lingua italiana o friulana avrà lunghezza massima di 5mila caratteri (spazi inclusi). La Giuria tecnica,presieduta dall’autrice e giornalistaElisabetta Pozzetto, è composta inoltre dall’Assessore alla Cultura del Comune di ManzanoSilvia Parmiani e da William Cisilino, Elisabetta Feruglio, Valter Peruzzi, Walter Tomada. Verranno assegnati due premi per la categoria adulti, quattro premi per la categoria ragazzi ed una menzione speciale per la lingua friulana. Gli elaborati dovranno pervenire entro le ore 12 del primo agosto 2022, secondo le indicazioni del bando consultabile al link https://www.comune.manzano.ud.it/c030055/po/mostra_news.php?id=1414&area=H
«Il Premio Letterario Caterina Percoto – dichiara l’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – ancora una volta offrirà l’occasione per riscoprire l’opera di una delle autrici friulane più importanti ed innovative. Non a caso il tema scelto per l’edizione 2022 è incentrato sulla visione internazionale della scrittrice, tema molto popolare all’epoca in cui è vissuta Percoto, ma altrettanto attuale anche oggi, tanto più in una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia che, nel 2025 vedrà Gorizia affiancare Nova Gorica in quella che è la prima Capitale Europea della Cultura transfrontaliera. Una sfida che sarà fondamentale per tutta la nostra regione e che, ne sono convinta, potrà trovare molti spunti di riflessione anche negli elaborati che verranno presentati per il Premio. Ci tengo anche a fare un plauso alla collaborazione che è stata avviata con Vicino Lontano, uno dei soggetti di produzione culturale più importanti della regione e che contribuirà certamente a far crescere ulteriormente la manifestazione».
IL PREMIO PERCOTO E I PERCORSI DI TERRA E CULTURA.
«Ancora una volta siamo felici di testimoniare la sorprendente attualità dell’opera della concittadina Caterina Percoto – sottolineal’Assessore alla Cultura del Comune di Manzano,Silvia Parmiani – Il patrimonio letterario che il Premio si propone di preservare e tramandare rappresenta anche unprezioso tesoro culturale ereditato dalla comunità. Con la 9^ edizione del Premio Percoto vogliamo anche inaugurare un nuovo progetto che intreccia alla scoperta dei luoghi l’approfondimento culturale e storico: i “Percorsi di Terra e Cultura”, promossi dal Comune di Manzano, attraverso una prospettiva suggestiva consentiranno di scoprire e ‘sfogliare’ la letteratura nei luoghi dove è stata vissuta e raccontata. Perché i narratori sono capaci di condurre i lettori negli angoli più remoti della cultura locale: i loro romanzi, i loro racconti sono ‘intrisi’ degli aspetti caratterizzanti dei territori nei quali ogni storia è ambientata». Ciascun itinerario si potrà percorrere a piedi o su due ruote attraverso itinerari ciclopedonali: vere e proprie passeggiate culturali nel segno della movimentazione e del turismo sostenibile, attraversi i luoghi della concittadina più famosa di Manzano, Caterina Percoto. Un’occasione del tutto nuova per conoscere un suggestivo patrimonio culturale e paesaggistico, legato alla vita e alla storia della Percoto, nell’area compresa tra Soleschiano e San Lorenzo di Manzano. Saranno visitabili i luoghi che l’autrice descrive nei suoi racconti con un lessico fortemente ancorato al reale, dalla Casa Natale di una donna che fu scrittrice, imprenditrice, studiosa, responsabile della casa ed educatrice, ai prati della frazione di San Lorenzo di Soleschiano dove riecheggia l’amore di Caterina Percoto per la sua terra, alla Villa Martinengo che racconta la grande amicizia con Pietro Savorgnano Di Brazzà e la curiosità infinita della Percoto per le terre lontane e per i viaggi. Il Percorso di Terra e Cultura nei luoghi di Caterina Percoto prenderà il via nell’autunno 2022 e sarà fruibile in occasione della Premiazione, il prossimo novembre. Una segnaletica dedicata consentirà di approfondire i dettagli legati ad ogni luogo e attraverso una tecnologia interattiva con QR code si potrà successivamente accedere anche a letture di estratti scelti dall’opera di Caterina Percoto, legati alla ‘stazione’ nella quale ci si trova.
IL PREMIO PERCOTO INCONTRA IL FESTIVAL VICINO/LONTANO
Novità rilevante dell’edizione 2022 è l’inaugurazione di un partenariato speciale con il festival vicino/lontano, in programma a Udine dall’11 al 15 maggio 2022. E giovedì 12 maggio, alle 19.30 a Udine (Auditorium Sgorlon, ore 19.30), si parlerà del Premio Percoto in occasione dell’incontro sul tema “La guerra non ha un volto di donna: la sfida al racconto da Percoto a Aleksievic”, una conversazione affidata alla studiosa di letteratura comparata Sergia Adamo. Premio Nobel per la Letteratura 2015, Svetlana Aleksievic ha così descritto il peso e la solitudine di chi sfida la possibilità di racconto della guerra dichiarato: “sono stata definita scrittrice delle catastrofi, ma non è vero: io cerco continuamente parole d’amore. L’odio non ci salverà, solo l’amore”. «Anche Caterina Percoto ha affrontato in altri tempi questa sfida, per questo – spiega la presidente di Giuria del Premio Percoto, Elisabetta Pozzetto – l’esercizio di ripercorrere un filo che leghi queste due scrittrici dal Friuli dell’Ottocento ad oggi è meno ardito di quanto sembri. Sono entrambe dotate dell’ ”amoroso tocco”, in grado di cambiarci attraverso il racconto. Nelle pagine de “la Coltrice nuziale” Percoto affronta la crudeltà della guerra attraverso le lacerazioni che provoca ai vincoli più naturali, quelli di sangue. Le novelle in lingua italiana di Caterina Percoto – sottolinea ancora la Presidente di Giuria Elisabetta Pozzetto – hanno il potere di avvincere anche il lettore odierno perché sono finestre aperte su una realtà poco documentata in letteratura: il Friuli del medio Ottocento». Rileggere Caterina Percoto significa confrontarsi con una dei pochi autori del Risorgimento che ha testimoniato in presa diretta gli orrori della guerra sulla gente comune. Caterina Percoto non fu la letterata chiusa in una torre eburnea ma un’intellettuale per cui è irriducibile l’esigenza di farsi testimone, di dar voce a chi ha subito ingiustizia, di scuotere le coscienze dell’opinione pubblica. Di affrontare temi delicati con la vividezza e il coraggio richiesti per realizzare un reportage vero e lacerante. Testi come “La coltrice nuziale” e “La donna di Osopo” porteranno la censura austriaca a vietare la circolazione della sua opera, e per il suo schierarsi apertamente a fianco della causa unitaria l’autrice rischierà anche di farsi arrestare».
CATERINA PERCOTO
Caterina Percoto nasce il 12 febbraio del 1812 a San Lorenzo di Soleschiano, in provincia di Udine. Alla morte del suo amato padre, nel 1821, la famiglia si trasferisce a Udine e viene condotta nell’Educandato di Santa Chiara, oggi conosciuto con il nome di Educandato Uccellis. Nel 1829 Caterina lascia il convento. Tornata a casa, la giovane si dedica all’azienda di famiglia e all’educazione dei fratelli minori con la collaborazione di Don Pietro Comelli, sua guida spirituale e amico sincero. Tuttavia, Caterina continua a studiare da autodidatta, avvicinandosi alla lettura di classici italiani come Dante e Manzoni.
La giovane trascorre gran parte della propria esistenza in solitudine nella sua città natale, fino al trasferimento definitivo con sua madre nel 1836. La carriera letteraria dell’artista ha inizio nel 1839, quando Don Comelli invia segretamente alcuni suoi scritti, un commento alla traduzione di Andrea Maffei e alcuni brani della Messiade di Klopstock, alla «Favilla», un giornale culturale triestino. Inizia così il suo rapporto con l’editore Francesco Dall’Ongaro, che diventerà anche il suo mentore. L’editore oltre a ringraziarla per i “suoi eruditi articoli di critica letteraria” le consiglia di dedicarsi anche a “qualche scritto da donna” e di “descrivere i mille aspetti della natura, i costumi, le tradizioni, le vicende, gli affetti di quei campagnoli”. Caterina accetta il consiglio e a partire dal 1844 comincia a pubblicare regolarmente alcune opere dal tema rustico. Pubblica il suo primo volume di narrativa nel 1845 intitolandolo: Lis Cidulis. Scene carniche. Il libro viene consigliato da Pacifico Valussi, che diventerà un grande amico di Caterina tanto da chiamarla amichevolmente “contessina contadina”. Da questo momento altri giornali la pubblicano come «Il Giornale di Trieste» e la «Giunta domenicale del Friuli». Nell’agosto del 1847 pubblica anche per la milanese «Rivista europea» diretta da Carlo Tenca, una novella dal titolo L’album della suocera. Ma Caterina non vuole mettersi al centro della scena, desidera solo scrivere. Per questo collabora anche con riviste e periodici del Lombardo-Veneto e di Torino. A questo punto, Pacifico Valussi scrive cinque lettere intitolate La donna italiana, tra le colonne della «Ricamatrice» che la esortano pubblicamente ad occuparsi dell’educazione delle donne delle classi inferiori. Caterina accetta l’invito e comincia una corrispondenza di quattordici lettere pedagogiche intitolate Una pagina del giornale della zia – Corrispondenza di un’associata tra l’aprile e il luglio del 1858. Lettere in cui spiccano l’indottrinamento di Raffaello Lambruschini e le letture di Jean Jacques Rousseau. Nei suoi racconti di impostazione didattico-pedagogica Caterina, con vivacità, mostra una sua idea completamente nuova sull’educazione delle donne, un nuovo registro di formazione che faccia loro acquisire un registro linguistico nazionale. Nel 1848, con la Prima Guerra d’Indipendenza, Caterina si ritrova testimone oculare dei Fatti di Jalmicco. La vicenda la sconvolge al punto tale da rendere i suoi scritti politicamente più impegnati: scrive La donna di Osoppo e La coltrice nuziale, opere che riscuotono grande successo tra i patriottici. Il 30 gennaio del 1859 la Percoto viene nominata socia corrispondente dell’Accademia di Udine e ne diventa socia onoraria il 5 aprile del 1878. La scrittrice vive gli ultimi anni della sua vita in preda a precarie condizioni di salute accompagnati, tuttavia, a grandi successi. Nel 1866 viene insignita dell’Ordine del merito civile, un riconoscimento ottenuto per intercessione di Gino Capponi e Cesare Cantù. L’anno successivo incontra a Udine Giuseppe Garibaldi e a Firenze comincia a frequentare il salotto di Francesco Dall’Ongaro, riuscendo a incontrare politici e letterati dell’epoca. Nel 1868 rifiuta la nomina a direttrice dell’Educandato di Santa Chiara e nel 1871 accetta la nomina del ministro Cesare Correnti a ispettrice degli istituti femminili nelle province venete. Una vita piena che si spegne il 15 agosto del 1887. Caterina Percoto muore a San Lorenzo di Soleschiano, viene sepolta a Udine, accanto alla tomba del poeta Pietro Zorutti.
PORZÛS: DUE VOLTI DELLA RESISTENZA DI ENRICO MENGOTTI
CON IL COMMENTO IN SALA DEL REGISTA E DI GIANFRANCO ELLERO
Al Cinema Sociale di Gemona sabato 23 aprile alle ore 18. Ingresso libero.
Sabato 23 aprile alle ore 18 al Cinema Sociale di Gemona la Cineteca del Friuli presenta la versione completa di Porzûs: due volti della resistenza del cineasta veneto Enrico Mengotti, che nel 1983 raccolse una decina di interviste a testimoni e storici dell’eccidio del febbraio 1945, una delle pagine più amare della resistenza italiana, friulana in particolare. A presentare e commentare in sala la visione sarà, insieme a Enrico Mengotti, il prof. Gianfranco Ellero, appassionato conoscitore della storia regionale, di cui sarà distribuita anche la brochure A Porzus manca un nome, scritta per l’occasione. Ingresso libero, nel rispetto delle norme anti-Covid.
Realizzato con pochi mezzi, il documentario riprende il titolo dell’omonimo libro del 1975 di Marco Cesselli, che è anche il primo degli storici interpellati. Seguono le interviste a Don Redento Bello, cappellano militare della Osoppo e poi del comando unico Osoppo-Garibaldi; al partigiano osovano Giulio Emerati; a Massimo, l’uomo che trovò i corpi dei primi tre uccisi alle malghe di Porzûs, il comandante Francesco De Gregori (nome di battaglia Bolla; omonimo e zio del cantautore), Gastone Valente (Enea) e Elda Turchetti (Livia); a Italia Binutti, conoscente di Bolla e che ricordava la Turchetti; ai partigiani della Garibaldi Giovanni Padoan (Vanni) e Mario Lizzero (Andrea), quest’ultimo commissario politico e, nel dopoguerra, eletto deputato nelle file del PCI; al partigiano della Osoppo Libero Fattori e al presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo-Friuli Giorgio Zardi; al giornalista Sergio Gervasutti, storico direttore del Gazzettino e del Messaggero Veneto (oltre che del Giornale di Vicenza) e autore del libro La stagione della Osoppo.
Mengotti pone le stesse domande a ognuno degli intervistati: l’autore materiale del massacro, Mario Toffanin (Giacca) dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica), stava eseguendo un ordine partito dai dirigenti del PCI, com’egli afferma in una dichiarazione autografa rilasciata a Cesselli nel 1970, o fu la sua personalità rude e violenta a determinare la tragica successione degli eventi? Qual era in quel momento il rapporto fra la Garibaldi e la Osoppo, le due formazioni partigiane divise sia a livello ideologico che operativo? Soprattutto, chi era davvero Elda Turchetti, unica donna fra le vittime alla cui memoria Mengotti dedica il documentario, e perché il suo nome non compare nella lapide commemorativa alle malghe di Porzûs? Domande a cui ognuno dà una risposta e una versione, continuando ad alimentare il dibattito pur nella condanna unanime del tremendo fatto di sangue che lacerò la resistenza friulana e che contò fra i caduti anche il diciannovenne Guidalberto Pasolini (Ermes), l’amato fratello minore di Pier Paolo.
Nelle immagini di copertina : Don Redento Bello, Cappellano miliare della Osoppo
DIODATO È IL PRIMO OSPITE ANNUNCIATO DELLA 66ª EDIZIONE
L’ARTISTA SI ESIBIRÀ DURANTE LA PRIMA SEMIFINALE DEL 10 MAGGIO
È Diodato il primo ospite italiano annunciato da RAI per la 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest.
L’artista – che avrebbe dovuto partecipare allo show internazionale nel 2020, poi cancellato a causa della pandemia – si esibirà sul palco del Pala Olimpico di Torino nel corso della prima semifinale, il 10 maggio, interpretando “Fai Rumore”, brano vincitore del Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2020.
Lo spettatore della 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest – in onda su Rai 1 il 10 e il 12 Maggio (con le due semifinali) e il 14 Maggio, con la gran finale – sarà immerso in un teatro delle meraviglie. Organizzata dall’EBU (European Broadcasting Union), la principale alleanza mondiale dei Media di Servizio Pubblico – con Rai quale Host Broadcaster (Emittente Ospite) – e con la conduzione internazionale dello show affidata a Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, questa edizione vedrà partecipare 40 Paesi: l’Italia sarà in gara con la coppia Mahmood & Blanco e il brano “Brividi”, che ha trionfato alla 72ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Oltre che su Rai 1 con il commento di Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio, con la partecipazione di Carolina Di Domenico, la diretta dell’Eurovision Song Contest 2022 sarà trasmessa anche da Rai Radio 2 e disponibile su RaiPlay.
I biglietti sono disponibili al link: https://www.ticketone.it/artist/eurovision-song-contest/.
Diodato, cantautore intenso e ricercato tra i più apprezzati del nuovo pop italiano, fa il suo esordio discografico nel 2013. Ad oggi, con quattro album di inediti all’attivo e con il ruolo di Direttore Artistico dell’Unomaggio Taranto Libero e Pensante, è l’unico artista italiano ad aver vinto nello stesso anno il FESTIVAL DI SANREMO 2020 con “Fai Rumore” (triplo disco di Platino), il Premio della critica Mia Martini Sanremo 2020, il Premio Sala Stampa Radio Tv e Web Sanremo 2020, il Premio Lunezia, il premio DAVID DI DONATELLO 2020, i NASTRI D’ARGENTO 2020 e il CIAK D’ORO del pubblico 2020 con il brano “Che vita Meravigliosa” (disco d’oro) come “Migliore canzone originale”. Entrambi i brani sono contenuti nell’album di inediti “CHE VITA MERAVIGLIOSA” (Carosello Records), certificato disco di platino. A maggio 2020 Diodato rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest – Europe shine a light, esibendosi all’Arena di Verona con “Fai Rumore” in una versione inedita arrangiata per l’occasione. Il singolo “Un’altra estate” dà il nome ai live nuovi ed inediti “Concerti di un’altra estate”, appuntamenti fuori programma che hanno visto l’artista suonare dal vivo in posti straordinari. Come primo artista musicale nella storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Diodato ha aperto la Cerimonia di chiusura della 77^ edizione esibendosi live con Rodrigo D’Erasmo nel brano “Adesso”. Agli MTV EUROPE MUSIC AWARDS 2020 trionfa come “Best Italian Act”. Il nuovo singolo “Fino a farci scomparire” è entrato nella Top 20 di EarOne. Diodato è anche protagonista di “STORIE DI UN’ALTRA ESTATE”, una docu-serie, disponibile in esclusiva su RaiPlay, nata dalla volontà di raccogliere sensazioni, emozioni, pezzi di vissuto e narrazione di un’estate inaspettata che è diventata racconto, un viaggio speciale tra passato, presente e futuro, tra musica, luoghi, parole e incontri. A fine 2020 Diodato riceve il TELEGATTO (storico riconoscimento di Tv Sorrisi e Canzoni) come “Miglior musicista dell’anno”. Martedì 2 marzo 2021 l’artista è stato super-ospite della 71^ edizione del Festival di Sanremo aprendo la serata inaugurale con la sua “Fai Rumore”. Diodato firma L’UOMO DIETRO IL CAMPIONE, la main song del film Netflix Il Divin Codino, uscita il 14 maggio 2021 insieme al videoclip ufficiale che vede la partecipazione straordinaria di Roberto Baggio. Dopo i live estivi del 2020, Diodato ha girato l’Italia con la sua musica anche nell’estate 2021, concludendo il tour con un concerto all’Arena di Verona il 19 settembre (primo grande evento live annunciato dall’Arena nel 2021).
Postumano Metamorfico allude alla naturale tensione dell’uomo verso il futuro, tra possibili trasformazioni e nuove forme di esistenza e coesistenza. Sarà ospitato negli spazi rinascimentali di Palazzo Donà dalle Rose (Fondamenta Nove, Cannaregio 5038, Venezia), dal 23 aprile al 27 novembre 2022, il Padiglione della Repubblica di San Marino alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, supervisionato dal commissario Riccardo Varini, curato da Vincenzo Rotondo e organizzato da FR Istituto d’Arte Contemporanea in collaborazione con Cris Contini Contemporary.
La partecipazione alla Biennale Arte 2022 è stata fortemente voluta dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e la Ricerca Scientifica, le Politiche Giovanili della Repubblica di San Marino. A tal proposito, il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha dichiarato: «San Marino vuole presentarsi a questo importante appuntamento come un territorio ricco di fermento culturale, amico degli artisti e sostenitore delle diverse forme d’arte. Dopo due anni di emergenza sanitaria e di privazioni, è tempo di ridare spazio alla creatività e alla bellezza. La Repubblica di San Marino è pronta».
Otto gli artisti invitati ad esporre le loro opere all’interno del padiglione sammarinese: Elisa Cantarelli, Nicoletta Ceccoli, Endless, Michelangelo Galliani, Rosa Mundi, Roberto Paci Dalò, Anne-Cécile Surga, Michele Tombolini. La selezione è stata operata da un comitato scientifico composto da Alessandro Bianchini, Roberto Felicetti, Cristian Contini, Fulvio Granocchia, Pasquale Lettieri, James Putnam, Riccardo Varini, Angela Vettese.
«Il Padiglione – dichiara il commissario Riccardo Varini – ospiterà contributi di artisti sammarinesi, italiani, francesi e inglesi, per promuovere il Sistema Paese attraverso l’arte contemporanea, in un’ottica di confronto ed apertura internazionale. In risposta alle sollecitazioni della direttrice artistica della Biennale Arte 2022, Cecilia Alemani, si è scelto di approfondire il tema proposto (corpo e metamorfosi, rapporto individuo/tecnologia e individuo/natura) su diversi piani: dal linguaggio alla riflessione sul presente, sino all’opera d’arte nel suo farsi. Palazzo Donà dalle Rose, sede della mostra, è esemplificativo di questo concetto. Rappresenta esso stesso differenti dimensioni e anime, materiali e immateriali, che si tramandano dal passato e si fondono nel presente, coniugando la permanenza della città antica con la visione innovativa di quella moderna».
«Il progetto Postumano Metamorfico – spiega il curatore Vincenzo Rotondo (FR Istituto d’Arte Contemporanea) – nasce nell’agosto del 2021, a partire da studi condotti negli anni precedenti su Postumanesimo e Transumanesimo. Nasce dalla consapevolezza della fragilità umana, ma anche dal grande dono di cui disponiamo, ovvero il senso dell’orizzonte, della profondità, la capacità di guardare e andare oltre. Ci siamo sempre posti tante domande: come prolungare la nostra vita, come trasformarci per adattarci ai cambiamenti. Ora siamo arrivati ad un punto critico, in cui l’Uomo pensa di poter bastare a se stesso e di poter dominare il mondo. La tecnica, secondo il Transumanesimo, nasce per salvare la vita umana. Grazie alla scienza e alla medicina abbiamo avuto grandissimi vantaggi da questo punto di vista, ma far sopravanzare la scienza e la medicina a discapito del rapporto uomo/natura sottende un grande rischio. Così come è rischioso forzare e adattare l’ambiente ai propri bisogni: lo vediamo nell’inaridimento del globo terracqueo, nello scioglimento dei ghiacciai, nel cambiamento della Corrente del Golfo. In effetti, il problema vero siamo noi, che dovremmo muoverci verso la Natura e trovare soluzioni che ci consentano di entrare in sinergia con l’ambiente. Il Postumano Metamorfico che ci piace immaginare sarà in grado di interagire con il proprio Macrocosmo di riferimento, creando nuove forme di coesistenza e trasformazione».
«La rivoluzione telematica e il nuovo concetto di cultura – scrive Pasquale Lettieri, critico d’arte e membro del Comitato scientifico – richiedono una attenzione diversa al cambiamento. La velocità e la contaminazione non permettono, infatti, una risposta in tempi adeguati, rivoluzionando lo stesso senso comune, che rischia o di astenersi dalla competizione, condannandosi ad una nuova catastrofica forma di tradizionalismo, oppure essere coinvolti in maniera anonima e passiva. Entrambi questi due estremi devono essere scartati, in quanto non permettono la continua rimodulazione del metodo, perché un metodo ci vuole, a patto che non divenga un fortilizio dogmatico, come quello, mutatismutandis, che imprigionò le scoperte galileiane, perché spesso la verità sta proprio nell’errore che fa esplorare strade e contrade nuove, non segnate nelle mappe e dove mai si sarebbe andati, se non si fosse smarrita la diritta via».
Elisa Cantarelli presenta WRP WITHout esSENZA, con il contributo critico di Pasquale Lettieri. L’installazione fa tesoro dell’esperienza maturata dall’artista con il progetto We are Plastic, teso a sensibilizzare il pubblico sul tema della sostenibilità attraverso un’azione collettiva. Per Postumano Metamorfico, la bottiglia assume un nuovo significato, trasformandosi da oggetto contenitore a elemento ricco di contenuti. Una tenda di bottiglie invita, infatti, il fruitore ad entrare in uno spazio sospeso dove avviare la propria metamorfosi. Nata a Fidenza (PR) nel 1981, Elisa Cantarelli vive a Londra, lavorando con gallerie d’arte in Italia e in Giappone.
Nicoletta Ceccoli e Roberto Paci Dalò presentano il progetto Risvegli, con il contributo critico di Vincenzo Rotondo. Con le sue opere pittoriche, popolate da creature e simboli fantastici, Ceccoli racconta una nuova comunione con il non-umano, con l’animale e con la terra, esaltando un senso di affinità fra specie. Artista visivo e sonoro, Paci Dalò costruisce, invece, fiabe alchemiche capaci di evocare il mito presente nel nostro quotidiano. Una “plurifonia” in cui si ritrovano umano, vegetale, animale e minerale. Nicoletta Ceccoli nasce nel 1973 nella Repubblica di San Marino, dove tuttora vive e lavora. Numerose le esposizioni internazionali e le collaborazioni con il mondo dell’editoria. Nato a Rimini nel 1962, Roberto Paci Dalò è docente Unirsm, esperto della Commissione europea e membro del gruppo di progettazione New European Bauhaus.
Endless presenta The Endless Transfiguration, con il contributo critico di Pasquale Lettieri. Un’installazione monumentale che rivendica l’importanza e la resilienza della natura, coniugandola al processo tecnologico umano. Un viaggio imperfetto verso un futuro rispettoso e armonico, con possibilità fisiche illimitate e creatività innovativa in abbondanza. Endless è un artista londinese che fonde tecniche e pratiche di arte contemporanea e di strada. I suoi lavori, presenti in importanti collezioni di tutto il mondo, esplorano il rapporto dell’umanità con la moda, la pubblicità, il culto del marchio, il consumismo e la cultura delle celebrità.
Michelangelo Galliani presenta Un Giardino Imperfetto, con il contributo critico di Pasquale Lettieri. Nato da una riflessione su ciò che rappresenta l’umanità in rapporto all’ambiente in cui vive, il progetto prevede l’inserimento di alcuni frammenti di una grande scultura in marmo statuario – testimonianza di una civiltà perduta – all’interno di una vasca con un sottile velo d’acqua (elemento primigenio), da cui emerge un fitto intreccio di tronchi e rami dorati a foglia d’oro zecchino. Michelangelo Galliani nasce nel 1975 a Montecchio Emilia (RE), dove vive e lavora. Scultore e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, ha vinto il Franco Cuomo International Award.
Rosa Mundi presenta Posology Humanity’s Time, con il contributo critico di Angela Vettese. L’opera è accompagnata dai testi critici di Maria Abramenko, Guido Brivio, Gian Camillo Custoza, Andrea Guastella, James Putnam, Susanna Ravelli. Rosa Mundi, avvalendosi di materiali di recupero, sviluppa il tema del Postumano Metamorfico con un’articolata installazione che ripercorre l’evoluzione dell’uomo nel suo trapasso da animale mammifero erbivoro a Homo sapiens, sino a credere di trasformarsi in forza geologica in grado di modificare il normale corso evolutivo del pianeta. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private; ha altresì realizzato numerose scenografie teatrali.
Anne-Cécile Surga presenta Body Memories – Matter Memories, con il contributo critico di Pasquale Lettieri. Il progetto si focalizza sul tema del corpo, inteso come mezzo attraverso il quale sperimentare il mondo. I suoi corpi, scolpiti nel marmo, sono in grado di riattivare le emozioni e di essere da esse riattivati; corpi liberi dalle leggi e dalle aspettative legali, religiose e sociali. Nata nel 1987 a Lavelanet, in Francia, Anne-Cécile Surga si forma negli Stati Uniti e presso la Fundacion Pablo Atchugarry in Uruguay. Il suo lavoro, esposto a livello internazionale, fa parte delle collezioni del Museo MUST di Vimercate (MB) e della Fundación AMA (Santiago del Cile).
Michele Tombolini presenta Digital Humanity, con il contributo critico di Pasquale Lettieri. Il progetto propone, attraverso cinque opere su tela con inserti digitali, una riflessione sulla condizione dell’essere umano dopo l’avvento di una tecnologia tanto evoluta quanto alienante, in grado di mettere in dubbio il fondamento stesso della realtà. Pittore e scultore, non nuovo ad interventi di street art, Tombolini nasce a Venezia nel 1963. Dopo la partecipazione alla Biennale Arte 2013 e il trasferimento a Berlino, la sua ricerca assume un indirizzo maggiormente concettuale, tanto che l’idea e il messaggio sociale divengono capisaldi della sua produzione.
Maggiori informazioni relative alla partecipazione nazionale sammarinese alla Biennale Arte 2022 sono disponibili all’indirizzo www.biennaleveneziasanmarino.com, Facebook @biennaleveneziasanmarino, Instagram @biennalevenezia_sanmarino. Hashtag ufficiali: #biennaleveneziasanmarino – #postumanometamorfico.
Foto di copertina : Michele Tombolini – LADULTA 2022 – particolare
In finale VANDANA SHIVA (EMI), MARCO ARMIERO (EINAUDI) E ROBERTO CAVALLO (EDIZIONI AMBIENTE) l’annuncio per la giornata mondiale della terra, domani 22 APRILE 22
ROMA – In vista della Giornata mondiale della Terra, che si celebra domani venerdì 22 aprile, il Premio Vivere a #sprecozero proclama la terna dei finalisti della categoria Saggistica – Pagine di Sostenibilità, promossa dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero, diretta dall’agroeconomista Andrea Segrè, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, media partner Rai Radio2.
Ed ecco la terna finalista 2022: si contenderanno il titolo innanzitutto l’ambientalista e attivista politica Vandana Shiva, autrice del saggio “Dall’avidità alla cura. La rivoluzione necessaria per un’economia sostenibile” (Emi): la sua riflessioneprefigura il cambiamento necessario del paradigma capitalista. Da un’economia estrattivista che concepisce il mondo come qualcosa da sfruttare in maniera assoluta, a un’economia della cura, basata sulla produzione di oggetti che abbiano un uso circolare per un maggior rispetto dell’ambiente. Secondo finalista è l’agronomo e saggista Roberto Cavallo, autore di “Le parole della transizione ecologica. Un lessico per l’economia circolare” (Edizioni Ambiente), scritto conla collaborazione diRoberto Della Seta, Maria Napoli, Emanuela Rosio. Da fossile a rinnovabile, da lineare a circolare, da rifiuti a materiali, da usa-e-getta a riutilizzo, da obsolescenza a riparazione, da responsabilità a corresponsabilità. Ogni vero cambio culturale parte sempre da una nuova comprensione delle parole e dei concetti che queste esprimono. I maggiori esperti ambientali italiani analizzano per la prima volta la transizione delle parole e dei verbi del passato verso il futuro, con riferimento alle prospettive indicate dalla Direttiva europea 851/2018 che stimola gli Stati membri a favorire modelli di produzione, aziendali e di consumo innovativi, per favorire l’estensione del ciclo di vita e il riutilizzo. Terzo finalista è lo storico dell’ambiente Marco Armiero, direttore dell’Environmental Humanities Lab del Royal Institute of Technology di Stoccolma e primo ricercatore presso l’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del CNR, per “L’era degli scarti. Cronache dal Wasteocene, la discarica globale” (Giulio Einaudi Editore).
La nuova era geologica, l’Antropocene, è segnata dal dominio degli umani sull’intero pianeta. Questo libro propone una lettura diversa della nostra crisi socio-ecologica: invece che di Antropocene, bisognerebbe parlare di Wasteocene (dall’inglese waste, scarto), ovvero di un’epoca segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. L’imposizione di relazioni socio-ecologiche che producono comunità umane e non umane di scarto implica la costruzione di ecologie tossiche fatte di sostanze e narrazioni contaminanti. In un viaggio tra Napoli e Agbogbloshie, in Ghana, tra fantascienza ed epidemie, Marco Armiero porta i lettori nelle viscere del Wasteocene, ma indica anche le esperienze di resistenza che lo stanno smantellando.
È questa la terza edizione del PremioVivere a Spreco Zero – Pagine di Sostenibilità, focalizzato sulla comunicazione capace di sensibilizzare i lettori per lo sviluppo sostenibile. Assegnato nel 2021 allo scienziato, botanico e divulgatore Stefano Mancuso e nel 2020 alla saggista e divulgatrice scientifica Eliana Liotta, il Premio sarà quest’anno consegnatoil prossimo novembrea Bologna, nel Palazzo Municipale in piazza Maggiore. Dettagli e aggiornamenti sul sito sprecozero.it
“PREVENZIONE AL TIARE”PROSEGUE IL PROGETTO PER PROMUOVERE IN FVG LA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA PREVENZIONE Martedì 26, venerdì 29 e sabato 30 aprile 2022
prevenzione dai danni da fotoesposizione e dei tumori correlati
Proseguono le iniziative gratuiteper promuovere la cultura della salute e della prevenzione mediante appuntamenti di screening del progetto “Prevenzione al Tiare”, ideato dal Meeting Place Tiare Shopping di Villesse (GO) per rispondere all’esigenza di informazione e rassicurazione in tema salute rilevata anche in Friuli Venezia Giulia in seguito alla pandemia da Covid19.
Con l’arrivo della bella stagione e della conseguente maggiore esposizione del nostro corpo ai raggi solari si è scelto di concentrarsi sulla prevenzione dai danni da fotoesposizione e dei tumori correlati.
Martedì 26, venerdì 29 e sabato 30 aprile 2022, al mattino dalle 9.30 alle 12.30 e al pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30, visite singole di venti minuti ciascuna con un dermatologo.Dopo il colloquio e la visita verrà rilasciato anche un breve report con eventuali consigli di approfondimento. Non sono contemplate visite dermatologiche specifiche per dermatiti agli arti, in quanto gli incontri sono finalizzati esclusivamente alla prevenzione dei tumori.
Per prenotare la visita è disponibile il portale web dedicato https://landto.me/tiareshopping/. Qualsiasi informazione che emergerà durante il colloquio sarà strettamente riservata e legata al rapporto paziente/medico, così come l’esito della visita.
Le visite si svolgeranno vicino al Tiare Chef Lab. Per l’accesso sarà richiesto di esibire il Green Pass base. In caso di mancata presenza degli utenti prenotati il personale presente potrà invitare i clienti di passaggio ad accedere al servizio.
Nel corso delle stesse giornate, saranno presenti anche i volontari della Croce Rossa Italiana con compiti di assistenza, accompagnamento e divulgazione.
Il progetto “Prevenzione al Tiare” risponde alla filosofia del Tiare Shopping di “dare valore alle persone, alle comunità e al nostro pianeta” e vuole contribuire all’adozione di uno stile di vita più sano e sostenibile, che si integra nel programma “Create meeting places that bring value to people, communities and planet”, iniziativa per la comunità che tratta della sostenibilità in maniera immediata e accessibile a tutti.
Il 23 aprile una giornata aperta alla cittadinanza per valorizzare il fiume con attività di pulizia e manutenzione degli accessi; il 22 all’opera gli studenti
Due giornate di sensibilizzazione ambientale e di pulizia delle sponde del fiume Natisone.
“È il progetto che coinvolgerà venerdì 22 aprile le scuole e sabato 23 tutta la cittadinanza – dichiara l’assessore all’Ambiente del Comune di Cividale del Friuli Rita Cozzi spiegando che – l’iniziativa ci è stata proposta dai pescatori cividalesi, rappresentati da Igor Toneatto, e dal referente cividalese del Comitato Pesca e Turismo FVG, Michele Selenscig, e ha subito trovato felice accoglimento da parte del Comune. Abbiamo infatti costituito un gruppo di lavoro con la Consigliera comunale Giorgia Carlig quale Presidente dell’Assemblea Contratto di Fiume, con il Consigliere comunale Stefano Coceano, con l’A.S.D. Manta Sub di Cividale e con l’Associazione Fare Verde Forum Iulii che ha assunto il ruolo di coordinatore dell’evento”. “L’obiettivo è quello di valorizzare dal punto di vista naturalistico un bene insostituibile, una risorsa anche turistica di tutta la regione” continua la Cozzi. Vediamo quindi nel dettaglio come si svolgeranno le due giornate. “Il 22 aprile le attività saranno riservate agli alunni delle Scuole Primarie dell’I.C. cividalese che parteciperanno ad alcune attività didattiche organizzate dal Gruppo di Pescatori e dall’A.S.D. Manta Sub di Cividale”. “Il giorno successivo – continua l’assessore – le attività sono invece rivolte alle associazioni e alla cittadinanza: abbiamo esteso l’invito a partecipare alle associazioni sportive, culturali e di volontariato ma qualsiasi cittadino voglia prenderne parte può farlo. Gli aderenti si cimenteranno nella pulizia e manutenzione dei sentieri di accesso al fiume (individuati in n. 8 accessi), nella pulizia di alcune zone limitrofe”. Gli interessanti possono contattare l’Associazione Fare Verde Forum Iulii (prof. Francesco Greco: mail: fvg.fareverde@gmail.com, cell: 347 7671827), che gestirà le adesioni e consegnerà il materiale utile per la raccolta (sacchi e guanti, gentilmente forniti da Net s.p.a., gestore del servizio di igiene urbana comunale).
In giuria: Carlo Verdone, Gianna Nannini e Asia Argento
Conduce Carlo Conti
SEDICI BAND IN GARA NELLA PRIMA PUNTATA: ECCO CHI SONO
Una nuova avventura e una nuova scommessa televisiva per Carlo Conti che, da venerdì 22 aprile, torna in prima serata su Rai 1 con ‘The Band’. Otto “Band”, otto gruppi musicali di diversa origine si sfideranno in nome del sound, dell’energia e della grinta dei grandi concerti dal vivo.
Ai provini si sono iscritti gruppi eterogenei: dalle tipiche rock-band a quelle che propongono pezzi italiani, da quelle dance a quelle rockabilly. E non ci sono stati limiti di età e genere: gruppi tutti al femminile, complessi di medici e infermieri che si divertono a fare musica, anche un gruppetto di ragazzini che suonano a scuola.
Il programma vuole anche rappresentare uno stimolo per far ripartire la musica dal vivo e la voglia di suonare: è per questo che non si svolgerà in uno studio televisivo, ma in un teatro – il “Verdi” di Montecatini Terme – per rendere al meglio il senso del live con pubblico vero. Un teatro dalla grande tradizione musicale, in cui da sempre i più grandi nomi della musica propongono i loro concerti, radunando una grande platea.
I gruppi in gara saranno otto e sarà possibile conoscere le loro storie e scoprire come si prepareranno. Ciascuna band sarà guidata da un tutor che la seguirà anche per tutto il percorso, dando consigli e preparando i brani che dovranno eseguire.
Ogni tutor sarà anche giudice e voterà le esecuzioni delle altre sette band (ovviamente non quella della Band che gli è stata affidata).
Gli otto tutor sono: Giusy Ferreri, Irene Grandi, Dolcenera, Federico Zampaglione, Marco Masini, Francesco Sarcina, Rocco Tanica, Enrico Nigiotti.
A giudicare le 8 band ci sarà anche una super giuria formata da Carlo Verdone, Gianna Nannini e Asia Argento.
La parte comica è affidata ai Boiler: Federico Basso e Davide Paniate.
‘The Band’ è un talent con il sapore del divertimento, della voglia di fare musica, di suonare: non si vincono contratti discografici, ma il titolo di ‘Band dell’Anno’.
LE SEDICI BAND IN GARA NELLA PRIMA PUNTATA
Emilia Romagna: RIFLESSO (Ferrara); JF BAND (Parma)
Lombardia: CHERRY BOMBS (Milano); XELA UNPLUGGED (Gallarate); DAN E I SUOI FRATELLI (Milano); SILENT PROJECT (Milano)
Marche: N’ICE CREAM (Venarotta, AP)
Piemonte: MONS (Collegno, TO); ANXIA LYTICS (Tortona, AL)
Puglia: LA CHIAMATA D’EMERGENZA (Bari)
Toscana: ROJABLORECK (Massa Carrara)
Veneto: KELLER BAND (Padova)
‘The Band’, basato su un format originale, è un programma di Carlo Conti; Ivana Sabatini; Emanuele Giovannini; Leopoldo Siano; Mario D’amico. Prodotto in collaborazione con Palomar Entertainment. Scenografia di Riccardo Bocchini. Direttore della fotografia Fabio Brera. Produttore Esecutivo Eleonora Iannelli. Produttore Palomar Marco Cingoli. Regia Maurizio Pagnussat