Decima edizione delle
GIORNATE FAI D’AUTUNNO
Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi
sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021
Visite a contributo libero in 600 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 300 città d’Italia.
Tra questi, 42 beni delle Forze Armate in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto
l’edizione 2021 è dedicata ad Angelo Maramai (1961-2021) già direttore generale del fai
IN VENETO OLTRE TRENTA LE APERTURE IN PROGRAMMA
Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it
Per immagini in HD: https://bit.ly/GFAVeneto2021
I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italiatra cui 42 luoghi delMinistero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.
Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.
Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale.
Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. N.B. il programma potrebbe subire variazioni.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19. In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l’accesso sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). La certificazione verde è richiesta anche per l’ingresso ai luoghi di carattere naturalistico. Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.
LE APERTURE IN VENETO
«Sui temi dell’eroismo, quello di ieri e quello di oggi e dell’ambiente, naturale e culturale, si declinano le prossime Giornate FAI di Autunno: state vicini al FAI e visitate gli oltre 30 beni aperti in Veneto. – invita Ines Lanfranchi Thomas, presidente regionale FAI – Sono luoghi normalmente chiusi, sconosciuti ai più; molti sono di proprietà privata e non accessibili normalmente. Visitarli è un’opportunità unica e talvolta, irripetibile».
PROVINCIA DI BELLUNO
Nelle Giornate FAI d’Autunno, la Delegazione FAI di Belluno farà fare ai visitatori un tuffo nell’800 accompagnandoli alla scoperta di Villa Fabris Guarnieri, detta “San Giuseppe” a Tomo (Feltre). La tipica tenuta feltrina, solitamente chiusa al pubblico perché di proprietà privata, è gestita fin dal 1860 dai Guarnieri, famiglia arrivata da Treviso nel ‘700 per occuparsi delle attività agricole di una casata locale. Si potrà ammirare la Villa, centro di un complesso che comprende anche la casa del Castaldo ed altri edifici rurali, riedificata sui resti di un precedente edificio a inizio Settecento dalla nobile famiglia Fabris. Sarà possibile visitarne due stanze che raccolgono ritratti e vestigia degli antichi proprietari; si passeggerà nel giardino all’italiana e si salirà al primo piano della Torre del Segusini, edificio decorativo d’impronta romantica che domina il parco e la vallata feltrina. Sarà possibile, inoltre, vedere le scuderie. Si entrerà nella settecentesca chiesetta gentilizia di San Giuseppe, arricchita dal precedente proprietario con tele di importanti autori dell’epoca – fra i quali Sebastiano Ricci – oggi custodite nel Museo Diocesano di Feltre che per l’occasione offrirà ai visitatori il biglietto d’ingresso a prezzo ridotto.
A cura del Fai Giovani di Belluno è la visita del Borgo di Arten, frazione del comune di Fonzaso, storico punto di passaggio della direttrice della via Claudia Augusta Altinate che già in epoca romana collegava il Feltrino e la pianura con il Primiero e lo sbocco verso il Sacro Romano Impero. Il percorso nelle Giornate costituirà l’occasione per scoprire la storia del paese di Arten tra devozione religiosa e punto strategico militare, passando per i suoi caratteristici capitelli. Si partirà dalla Chiesa di San Nicolò che conserva degli affreschi del tardo Quattrocento e un rivestimento ligneo del coro con raffigurati cinque santi, a seguire il capitello della Madonna delle Grazie. Successivamente si vedrà quello che resta del fortino napoleonico e infine, con una piacevole e breve passeggiata, si arriverà al capitello della Madonna delle scalette punto di confine tra Arten e Fonzaso. Sarà possibile, inoltre, visitare la chiesa di San Nicolò e scoprire le curiosità legate ai due capitelli e rivedere il fortino, liberato dalla vegetazione che da tempo lo nascondeva.
Provincia di Padova
La Delegazione FAI di Padova aspetta i visitatori a Villa Fortini, nel Borgo di Pontemanco, a Due Carrare, un raro esempio di un centro cinque-settecentesco ancora integro di cui si conserva l’impianto urbanistico e la quasi totalità dell’edificato. Il percorso prevede cinque diverse stazioni: si parte dall’estremità destra dell’abitato, da dove si osserva il borgo nella sua interezza; poi si costeggia il canale fino al ponte, spostandosi di fronte a Villa Lovato Sperandio. Da qui si ritorna sul ponte, da dove si osservano i resti della struttura di sostegno delle ruote e l’esterno del fabbricato che conteneva il mulino sulla riva destra. Andando verso la piazzetta, si arriva all’Oratorio della Beata Vergine Annunciata. Il percorso continua attraverso il piano terra di Villa Grimani Fortini, luogo normalmente chiuso al pubblico, dove in particolare si potrà osservare l’affresco della stanza al piano terra che rappresenta il luogo. L’uscita sul retro permette di percepire quello che era l’antico brolo. Da qui si ritorna sulla via sulla riva sinistra, dove il percorso finisce. Chi lo desidera può salire sull’argine, da dove si osserva l’effigie del Leone di San Marco.
In città sarà aperto, ai soli iscritti FAI, Palazzo Duse Masin (Prato della Valle 106). Il palazzo deriva da quattro casonetti, uniti nel Settecento e, dopo vari passaggi di proprietà, viene acquistato dal conte Bernardo Duse Masin nel 1812, anno che segna la fine del periodo napoleonico e vede il rientro degli austriaci nel Veneto. Nel 1817 vengono avviati importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio, secondo il gusto neoclassico interpretato dal Locatelli, grande ammiratore e seguace di Antonio Noale, architetto attivo a Venezia e a Padova. La decorazione interna viene affidata agli artisti più in voga dell’epoca, Borsato, Hayez, Bevilacqua, Moro. Il luogo è solitamente chiuso al pubblico perché di proprietà privata. Varcarne la soglia è una possibilità riservata agli iscritti FAI grazie alla disponibilità dei conti Paolo, Manola e Jacopo Duse Masin per queste Giornate FAI 2021.
In località Mandria, al confine con Abano Terme, sarà aperta Villa Pocchini Pacchierotti Zemella, famosa per essere stata la dimora degli ultimi anni di vita del grande sopranista Gaspare Pacchierotti che si fece seppellire nell’annesso oratorio di Santa Maria Assunta. La villa è stata ristrutturata nell’ultimo Settecento e si presenta con la sua facciata neoclassica, la barchessa rimane ancora con le sue linee cinquecentesche mentre l’oratorio, a pianta ottagonale, è coevo alla villa. Quest’ultimo fu voluto dal nobile Pocchini che lo costruì a partire da un tempietto preesistente. L’oratorio, completamente restaurato e riportato agli antichi splendori dal nobile Cavalier Zemella, custodisce al suo interno un bell’altare ligneo e la statua dell’Assunta di scuola del Bonazza. La visita permetterà di conoscere la storia di questa interessante villa, normalmente non aperta al pubblico, ma soprattutto di addentrarvi nel mondo della musica lirica di fine Settecento.
A cura del Gruppo FAI Giovani di Padova è la visita alle Fornaci dei Serciari di Fontaniva (via dell’Unità d’Italia). Le più antiche attestazioni relative alla produzione di calce nell’area risalgono al medioevo e i documenti prodotti nel corso dei secoli testimoniano la continuità produttiva e la costruzione di nuovi edifici. Alla fine dell’Ottocento risale l’edificazione della fornace detta dei Serciari. Inizialmente a forno unico, nel 1913 l’edificio fu ampliato con la costruzione di un secondo forno. Dopo anni di abbandono, le fornaci furono acquistate e sottoposte a restauro. L’edificio si caratterizza per la presenza di due camini a imbuto rovesciato che permettono di identificare i due forni verticali indipendenti tra di loro nella parte superiore, ma comunicanti nella parte finale dove veniva raccolto il prodotto finito. I due camini sono abbelliti da elementi architettonici come archetti, cornici e camminamenti che ingentiliscono le alte e maestose costruzioni in mattone rosso.
I giovani volontari FAI faranno scoprire ai visitatori anche Piombino Dese, attraverso un percorso urbano che consentirà, partendo dai primi insediamenti e dall’opera di bonifica della Serenissima, di ripercorrere le principali tappe delle vicende storiche e industriali di un paese solo all’apparenza piccolo. Il centro di Piombino Dese ruota attorno a Villa Cornaro, opera del Palladio, che può essere considerato uno dei padri putativi del concetto di paesaggio. In realtà la villa e i suoi annessi hanno influenzato e modellato il territorio solo in parte. La passeggiata, partendo dalla biblioteca Edith Stein (via Roma 77), toccherà rimanenze e punti di interesse storico del paese, partendo dal XVI secolo e arrivando ai giorni nostri. La visita si concluderà all’interno della biblioteca, dove è in corso una mostra fotografica con tematiche attinenti al percorso.
Provincia di Rovigo
La Delegazione FAI di Rovigo e il Gruppo Giovani FAI di Rovigo, in occasione delle Giornate FAI d’Autunno aspettano i visitatori per far loro conoscere alcuni luoghi suggestivi della provincia.
A cominciare da Adria, dove saranno visitabili l’oratorio e gli esterni di Villa Grassi Baroni a Baricetta e il Teatro Comunale.
Villa Grassi Baroni sorge nella frazione di Baricetta ad est di Adria nella campagna polesana. L’edificio principale del complesso non ha data certa di edificazione, dalle caratteristiche architettoniche si presume sia edificato su un precedente cason di valle attorno al XVI secolo o ai primi anni del XVII secolo, le barchesse laterali invece dovrebbero essere state costruite circa un secolo dopo. Il complesso è circondato da mura di cinta in mattoni, sul lato nord è presente una torre colombara che funge da porta di accesso secondaria, sono presenti inoltre quattro torrette circolari in mattoni agli angoli della recinzione. L’oratorio sorge esterno alla cinta muraria in posizione avanzata rispetto alla villa padronale e alle barchesse. Il percorso nelle Giornate FAI prevede la visita all’oratorio normalmente non accessibile. Si proseguirà il percorso all’interno del giardino di Villa Grassi e potendone ammirare la bellezza da vicino.
Il Teatro Comunale di Adria sorge nel centro della cittadina polesana e si affaccia sull’attuale Piazza Cavour antistante lo scorrere dell’Adigetto. Il teatro nella forma in cui lo vediamo oggi è stato inaugurato il 24 settembre 1935 con la prima di cinque rappresentazioni del “Mefistofele” di Arrigo Boito, le prime due dirette dal maestro Tullio Serafin e le altre dirette dal maestro Ferrante Mecenati. Nell’atrio si trovano due altorilievi in bronzo, su lapide marmorea, dedicati uno al direttore d’orchestra di origini adriesi Antonio Guarnieri, e l’altro al compositore adriese Nino Cattozzo; sempre nell’atrio sono stati collocati un bassorilievo bronzeo dedicato al tenore Beniamino Gigli, e un busto, pure di bronzo, della soprano Rosetta Pampanini. Durante le Giornate FAI il Teatro Comunale di Adria si mostrerà in tutta la sua bellezza, verranno illustrate le vicende che hanno portato alla sua costruzione e si varcheranno le porte dei locali dove una volta era ospitato il “Circolo dei Signori” godendo di una splendida vista sulla città.
A cavallo degli anni Cinquanta, una piccola comunità di sognatori creò su un isolotto in mezzo al Po, un libero Stato con passaporti, monete, francobolli e leggi: la “Tamisiana Repubblica di Bosgattia”, rifugio estivo creato in origine sulla golena di Panarella di Papozze e poi sull’isola del Balotin da un gruppo di persone guidate dal linguista milanese Prof. Luigi Salvini. Tutto è iniziato all’interno di Corte Milana, azienda agricola del Polesine, e oggi all’interno della fattoria didattica è stato creato un museo a ricordo di quel periodo felice che andò dal 1946 al 1955, luogo di memorie e di storia. La visita al luogo durante le Giornate FAI d’Autunno 2021 sarà incentrata sul racconto della Tamisiana Repubblica di Bosgattia nel 75° anno dalla sua nascita, verrà spiegata la figura del linguista Luigi Salvini, la sua idea, il suo metterla in opera e la prematura fine di questo fantastico sogno realizzato su un’ansa polesana del nostro grande fiume Po. Si proseguirà con la visita all’interno della corte, dell’oratorio di Santa Giustina dove all’interno sono contenuti degli affreschi realizzati da Leo Catozzo, prima di diventare montatore cinematografico e vincere il premio Oscar alla tecnica nel 1990 per aver rivoluzionato il mondo cinematografico con la sua invenzione.
Provincia di Treviso
La Delegazione FAI di Treviso vuole quest’anno far scoprire al pubblico la Chiesa della santissima Trinità de “La Mattarella” nel Comune di Cappella Maggiore (TV), che prende il nome da quell’Andrea Matarela che compare quale committente nell’affresco della Madonna con il Bambino in trono e angeli musicanti nella parete nord. Databile all’origine al XIII secolo, l’impianto architettonico attuale risale invece al XV secolo e comprende un’aula unica e un ampio presbiterio con volta a crociera di gusto goticheggiante, arricchitosi dell’apparato pittorico ad affresco tra il 1487 e il 1503. In copertura vi è un semplice campaniletto a vela, mentre nel 1640 è stata aggiunta la Sagrestia. La chiesa ha vissuto periodi alterni di fioritura e di decadenza: in occasione della peste del 1576 venne adibita a lazzaretto e ne vennero coperti i preziosi affreschi per motivi igienici, nel corso del XVIII secolo venne utilizzata quale deposito attrezzi, fino a giungere al rovinoso terremoto del 1936 che, se da un lato ne ha compromesso seriamente la struttura, dall’altro ha dato avvio ad una azione di recupero organico e di rimessa in luce del ricco ciclo di affreschi. Oggi grazie al contributo del Comune di Cappella Maggiore e del Ministero per i beni e le attività culturali, la chiesa si presenta nuovamente in tutta la sua straordinaria bellezza.
A Cavaso del Tomba sarà invece visitabile, grazie ai volontari del FAI, la Chiesa di San Martino a Castelcies, situata in un luogo paesaggisticamente bellissimo, con ampie visioni sul monte Grappa, il Piave e i Colli Asolani e, sullo sfondo, la pianura. Frequentata fin dall’antichità, nell’area sono stati rinvenuti reperti archeologici dell’età del Bronzo (1400 a.C.) e del Ferro e di epoca romana, ma il periodo storicamente più importante fu attorno al Mille, quando sul colle esisteva un castello, con un piccolo borgo, vari annessi e la chiesetta. Nella chiesa di San Martino è conservato quello che è ritenuto il più antico documento scritto della provincia di Treviso: un piccolo blocco di pietra su cui sono incise da una parte una scritta in latino e dall’altra in retico (IV secolo a.C.). Presente anche un cippo di epoca romana dedicato a Publio Calpurnio Saturnino. L’interno è impreziosito da affreschi cinquecenteschi opera di Marco Rosso da Mel. Le pareti della chiesa sono percorse da fasce dipinte con motivi floreali stilizzati e nastri attorcigliati. Nel catino dell’abside ci sono finte fasce di marmo bianco e rosso. I Santi affrescati dall’autore rappresentano, probabilmente, i santi titolari delle chiesette esistenti allora nella parrocchia di Cavaso. Sulla parete sinistra un grande dipinto murale raffigura S. Girolamo. Un leone accovacciato accanto al Santo è un omaggio alla Serenissima Repubblica Veneta. Al centro dell’abside è raffigurato il Cristo benedicente e intorno sono dipinti i simboli dei quattro evangelisti.
Il Gruppo FAI Giovani di Treviso proporrà, invece, ai visitatori una visita dell’orto aziendale biologico di San Vendemmiano. Nato nel 2017, questo spazio dà la possibilità ai dipendenti che lo desiderano di occuparsi di un piccolo appezzamento di terreno, di curarlo e di beneficiare dei prodotti finali. L’obiettivo è quello di permettere di sperimentare personalmente i principi di un’orticoltura sostenibile, biologica e biodinamica. Negli anni il progetto si è ampliato ed evoluto con un laghetto e l’installazione di flow farm per la purificazione dell’acqua. Nell’area sono presenti un pollaio, uno stagno, dei Bug Hotel per insetti utili e delle casette per favorire la nidificazione delle cinciallegre. Su prenotazione.
Provincia di Venezia
In provincia di Venezia, il Gruppo FAI Giovani di Portogruaro propone, in occasione delle Giornate d’Autunno, un percorso che ha come meta Lison di Portogruaro, piccolo centro abitato e frazione di Portogruaro, dove sorge l’area di produzione di vini a denominazione di origine controllata “Lison-Pramaggiore”. Il percorso non ha vincoli di ordine, tutti i luoghi sono raggiungibili in macchina, tranne il bosco che è raggiungibile con un percorso di 7km a piedi/in bici.
A partire dalla visita all’Azienda Agricola Ca’ Berga situata nel cuore di Lison, i volontari del FAI insieme con gli Apprendisti Ciceroni del liceo XXV Aprile di Portogruaro, accompagneranno ii visitatori tra le vigne, con foto, video e storie che racconteranno i cicli della vite e le lavorazioni che vengono effettuate durante le varie stagioni.
Sarà aperta la Chiesa di Santa Maria di Lison, costruita nel 1565 come testimonia l’iscrizione latina incisa sulla lastra di pietra affissa sopra il portale della facciata. In tempi successivi l’edificio è stato modificato: venne aggiunta la cappella dedicata a Sant’Antonio e la cantoria a destra della navata e poi, verso la fine degli anni ’60 del ‘900, la cappella dedicata alla Vergine sulla sinistra, oltre all’aggiunta della sacrestia. Durante una campagna di scavi archeologici sono stati rinvenuti resti di fondazione e murature appartenuti ad una chiesa più antica di epoca tardo medioevale (1300-1400). All’interno degno di nota è il cinquecentesco affresco del Battesimo di Cristo attribuito all’Amalteo o alla sua scuola. Il timpano e due stipiti dipinti in color mattone incorniciano la facciata. Essa vede sopra l’ingresso principale una lapide, uno stemma gentilizio e un rosone sormontato da una rappresentazione della croce ai cui piedi è visibile il simbolo del cranio.
Da non perdere, infine la visita a Tenuta Planitia – Villa Bogdano con i suoi vigneti storici di grande interesse viticolo-enologico e il Bosco Antico, bosco planiziale risalente al 1200 e parte integrante della tenuta, eletto dalla Comunità Europea sito di Tutela delle Biodiversità Natura 2000, con numerose specie di flora e fauna protette. Nel 2018 il Ministero per i beni e le attività culturali lo ha dichiarato area di notevole interesse pubblico.
La Delegazione di Venezia insieme con gli Apprendisti Ciceroni dell’IIS Majorana-Corner di Mirano, invitano, i partecipanti a scoprire la città di Noale con la sua famosa rocca. Dalla Torre delle Campane di Noale si ripercorrerà la storia del borgo e del suo sistema difensivo basato sull’acqua. Si vedrà come i signori Tempesta fecero modificare il corso del fiume, suddividendolo in più rami che abbracciano e intersecano la fortificazione rendendola un arcipelago. Nell’isola più difesa dove sorge la Rocca, si incontreranno i personaggi del Palio di Noale e i loro costumi medievali. Nel susseguirsi di scorci suggestivi verrà illustrato come funzionavano i sistemi difensivi di terra e acqua. La Associazione Palio di Noale allestirà banchi ‘decorativi’ sui vari mestieri dell’epoca e con figuranti lungo il percorso dei visitatori.
A Venezia le aperture organizzate dalla delegazione e dal grupo FAI Giovani di Venezia dell’Arsenale marittimo, dei Chiostri di San Zaccaria e di Palazzo Dandolo hanno esaurito i posti dopo 2 giorni.
Provincia di Verona
In occasione delle Giornate FAI d’Autunno il FAI Giovani di Verona aspetta i visitatori a Palazzo Carli, uno dei luoghi simbolo del Risorgimento italiano, che si affaccia sulla centralissima via Roma, nei pressi di Castelvecchio. Superato il maestoso portale bugnato inquadrato da due lesene doriche; si raggiunge il corpo centrale del Palazzo, ornato da tre arcate al pianterreno sormontate, al piano superiore, da tre finestre ad arco. Si entra dunque nel vestibolo in cui, per mezzo di una maestosa scalinata, si accede direttamente al Salone d’Onore, illuminato da tre grandi finestre che danno sul cortile interno del Palazzo. Proseguendo si trova la Sala dell’Affresco ritrovato, preziosa opera del ‘700, da poco recuperata e restaurata da studenti e docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Verona. Accanto alla Sala dell’Affresco ritrovato, vi è la Sala degli Stucchi. Normalmente chiuso al pubblico in quanto comando militare, la sua apertura è stata proposta dallo Stato Maggiore per la celebrazione del centenario della traslazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria, avvenuta il 4 novembre del 1921. Il Palazzo, luogo simbolo della patria italiana, verrà eccezionalmente aperto al pubblico grazie al prezioso contributo del COMFOTER, Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto. Visite su prenotazione, è necessario esibire un documento valido di identità all’ingresso.
Alle porte di Verona si trova, invece, la dorsale di Montorio, un percorso panoramico posto sul crinale della collina che separa la Valpantena dalla Valsquaranto. La proposta dei Volontari FAI è una passeggiata con visita a luoghi ricchi di storia e curiosità poco conosciute ma ricche di fascino. La visita partirà dal Castello di Montorio, fortificazione che in periodo Scaligero divenne uno dei più importanti luoghi difensivi della città di Verona. Proseguirà poi verso il Forte, costruito per scopi militari in periodo Asburgico. Qui si parlerà anche del Piloton, monolite che racchiude leggende e curiosità legate all’origine della città di Verona e agli allineamenti che si creano durante il solstizio d’estate..
Ai piedi della dorsale si trova Montorio Veronese, noto per le sue numerose sorgenti e per i caratteristici corsi d’acqua. Qui troviamo la Pieve di Santa Maria Assunta, vicino al laghetto Squarà, da cui si ergeva uno degli acquedotti romani della città di Verona. Il laghetto, di origine romana, fu creato artificialmente come bacino di raccolta di acque sorgive, e la sua costruzione è databile al II-I secolo a.C., contemporanea alla fondazione di Verona romana. Ingresso riservato solo agli iscritti FAI a cui sarà riservata una visita, curata dall’Associazione “Montorioveronese.it”, che li porterà a scoprire questo straordinario edificio la cui esistenza risale al 1069. La lapide posta al suo interno ricorda la consacrazione nel 1128 ad opera del vescovo Bernardo. Dopo un periodo di abbandono, nel 1540 sotto la guida del Vescovo Gian Matteo Giberti, si pose mano ai lavori più urgenti e fu costruito il campanile dalla parte opposta rispetto all’attuale. La trasformazione della chiesa come la vediamo oggi è dovuta ad un progetto dell’architetto Bartolomeo Giuliari databile attorno al 1820.
Da non perdere, infine, a Custoza, il percorso organizzato dai Volontari FAI che condurrà i visitatori in alcuni dei luoghi più rappresentativi della prima e della terza guerra risorgimentale di indipendenza italiana: da Villa Pignatti Morano, fino ad arrivare all’Ossario di Custoza, eretto nel 1879 per volere di Don Gaetano Pivatelli. L’esperienza consentirà di dare voce ad un paesaggio che è testimone silenzioso di quanto avvenne oltre 150 anni fa, ma la cui conformazione è immutata, facendo comprendere immediatamente come geografia e morfologia di un territorio siano determinanti nello scrivere capitoli di storia.
Provincia di Vicenza
In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, la Delegazione di Bassano del Grappa aspetta i visitatori a Villa Roberti alle Acque, complesso architettonico alle pendici delle colline bassanesi, lungo la strada porta a Valrovina. Il complesso di Villa Roberti, composto da una villa, barchesse, foresteria e cappella privata nasce, molto probabilmente, da un primo nucleo del XV secolo, assai più piccolo e raccolto, stando ai resti che è dato di intravvedere nel tessuto murario della parete su strada delle barchesse. È da questo piccolo nucleo che prenderà corpo, negli anni a seguire, la splendida proprietà dei Roberti alle acque, che il catasto dell’epoca riporta essere ‘una casa di villeggiatura a tre piani, con 34 stanze, un oratorio privato e 45 campi’. La grande trasformazione, da casa di campagna a casa di villeggiatura, avviene verso la metà del ‘700, periodo in cui ai Roberti viene riconosciuto il titolo nobiliare di Conte. La villa diventerà negli anni a seguire un salotto culturale molto frequentato, uno fra tutti da Antonio Canova. Vicino alla villa si trova una bellissima chiesetta di origine longobarda dedicata a San Giorgio. È una delle più antiche chiese di destra Brenta. Al suo interno si possono vedere dei pregevoli affreschi del ‘300 recentemente restaurati.
A Vicenza, la Delegazione FAI di Vicenza aprirà al pubblico Palazzo Roi, situato in Contrà San Marco, tra prestigiosi palazzi, dopo Ponte Pusterla, di fronte all’imponente Palazzo Franceschi Folco. È costruito sull’antico sito della chiesa di San Marco, che risale al 1119 e fu demolita nel 1814. Il luogo venne venduto alla Famiglia Roi nello stesso anno della demolizione. Nel 1891, sotto la direzione dell’architetto Folladore di Schio, l’edificio venne ristrutturato in stile lombardesco, con il rifacimento della facciata. Normalmente chiuso al pubblico, in occasione delle Giornate FAI, sarà possibile ammirare le ricche collezioni e i preziosi arredi, che rivelano la straordinaria sensibilità del suo proprietario. Per l’occasione, verrà anche aperto l’appartamento del marchese Roi in Palazzo Chiericati, le cui stanze ospitano opere d’arte, oggetti e arredi appartenuti al marchese e donati alla pinacoteca.
Il Gruppo FAI Giovani di Vicenza aspetta invece il pubblico a Recoaro Terme, nell’alta Valle dell’Agno, ai piedi delle Piccole Dolomiti, al confine con il Trentino-Alto Adige, in un ambiente naturale che, caratterizzato da una vegetazione straordinariamente rigogliosa, è anche conosciuto come la “Conca di smeraldo”. Una passeggiata permetterà di conoscere le bellezze e la storia del comprensorio delle Fonti Termali, dalla scoperta della prima sorgente, avvenuta alla fine del XVII secolo, fino al massimo splendore del secondo Ottocento e, poi, alle drammatiche vicende legate alle guerre mondiali. Grazie alle fama e alle qualità curative delle sue acque, Recoaro è stata infatti una delle stazioni termali più frequentate d’Italia, tanto da ospitare innumerevoli personalità italiane e straniere. Famosa la visita della Regina Margherita di Savoia che soggiornò alle Fonti nella Villa Tonello, raffinato esempio architettonico degli anni ‘60 del secolo XIX.
Una secondo tour sarà invece dedicato al centro cittadino di Recoaro Terme, per rivivere i fasti della Belle Époque, dove un tempo la nobiltà e l’alta borghesia di mezza Europa si dava appuntamento per un incontro pomeridiano in qualche caffè o anche solamente per una semplice passeggiata. Il tutto circondato dalle tracce artistiche e architettoniche legate ai gusti estetici e architettonici che si susseguirono soprattutto a cavallo fra il XIX ed il XX secolo, che potremo apprezzare sia sulle facciate che in alcuni interni degli edifici. Al gusto neoclassico subentrò lo stile Liberty, con importantissime tracce ancor oggi molto evidenti per le decorazioni e forme sinuose e floreali, che donano un aspetto elegante e raffinato al centro cittadino
Elenco completo dei beni aperti in VENETO:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=VENETO
Per ulteriori informazioni: www.giornatefai.it – www.fondoambiente.it o 02/467615399
IMPORTANTE: Verificare eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse
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Le Giornate FAI d’Autunno 2021 sono rese possibili grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate:
FinecoBank, una delle più importanti banche FinTech in Europa e fra le principali Reti di consulenza in Italia, è il prestigioso Main Sponsor dell’evento perché da sempre è impegnata nel valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio.
Multicedi, impresa della grande distribuzione da sempre attenta ai territori in cui opera, per il primo anno è accanto alla Fondazione in qualità di Sponsor dell’evento.
Grazie inoltre a Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, costituita da Leonardo nel 2018, che nasce per favorire il dialogo con la società civile, promuovere la cultura industriale e d’impresa e valorizzare il proprio patrimonio culturale e museale; a Edison, storica azienda amica del FAI da sempre impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale, turistico e sociale presenti nel nostro Paese e a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa.
L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di Regione del Veneto, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, concedono l’apertura, durante le Giornate FAI d’Autunno, di alcuni loro luoghi simbolo.
Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana Rai di Sensibilizzazione dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dall’11 al 17 ottobre la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica a sostegno del FAI, per emozionare e coinvolgere sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2021 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.
Grazie di cuore alle 130 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 98 Gruppi FAI Giovani e 9 Gruppi FAI Ponte tra culture,attivi in tutta Italia.Ad affiancare i volontari ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti che desiderano attuare con i propri docenti un’esperienza sul campo come percorso formativo per le competenze trasversali e l’orientamento, o che hanno scelto autonomamente di mettersi in gioco in prima persona per raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del proprio territorio.
Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione alla Protezione Civile, con la quale quest’anno festeggiamo i 15 anni di stretta collaborazione, all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e alla Croce Rossa Italiana per il prezioso supporto in questo periodo di emergenza sanitaria e per una partnership ormai consolidata negli anni.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.
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