XXXV Festival del Cinema Latino Americano di Trieste
Vincono il Venezuela (Miglior Film e Premio Speciale)
e Identidad tomada (Miglior Interprete e Miglior Colonna Sonora)
La rivincita di una cinematografia che difficilmente lascia i confini nazionali e che quando lo fa lascia il segno: il Venezuelaha vinto il XXXV Festival del Cinema Latino Americano di Trieste con Lunes o martes, nunca domingo di Maruvi Leonett Villaquirán e Javier Martintereso Calvo, Miglior Film per la Giuria del Concorso Ufficiale. “Un’opera che manifesta una notevole capacità di raccontare una storia privata con degli echi sociali, tra presente e passato, e con una struttura cinematografica molto efficace, ispirata al classico road movie, con un approfondito lavoro sui personaggi femminili e uno sguardo tra il peso del passato (la memoria) – e il futuro (la speranza) – integrando nella sua struttura in modo coinvolgente il paesaggio del Venezuela” hanno spiegato i giurati. Venezuelano anche il Premio Speciale della Giuria, assegnato a Voy por tì di Carmen La Roche, per “la convincente rappresentazione – sceneggiatura, uso della macchina da presa, lavoro degli attori – del fenomeno del bullying nell’ambito di un liceo di Caracas, con un approccio sociologico molto attuale”.
Identidad tomada, l’ultimo film di Gabriel Retes, ha ottenuto due Premi: il Premio al Miglior Interprete, andato allo stesso Gabriel Retes, che così rompe l’egemonia femminile delle ultime edizioni del Festival in questa categoria, e il Premio alla Miglior Colonna Sonora. Il Messico ottiene anche il Premio alla Miglior Regia, assegnato a Jesús-Mario Lozano per Fuego adentro, grazie al “linguaggio cinematografico che combina abilmente fiction e documentario, ma rispettando sempre una struttura narrativa di finzione”. La Miglior Sceneggiatura è del cileno Luis Alejandro Pérez, per Piola, di cui firma anche la regia, per “la capacità di costruire personaggi in modo credibile attraverso una struttura della drammaturgia coerente e fluida”.
In Contemporanea Concorso il Miglior Film è l’argentino ¿Quién mató a mi hermano? di Ana Fraile e Lucas Scavino, “per la struttura e l’uso rigoroso del materiale d’archivio per raccontare le vicissitudini di un’adolescente, che cresce di fronte al dolore e alle avversità, costruendosi come forza e simbolo in grado di esigere giustizia di fronte all’omicidio e alla scomparsa del fratello”. A Cuba l’ex aequo della Menzione Speciale, divisa tra Frágil, di Sheyla Pool e Brouwer: el origen de la sombra di Katherine T. Gavilán e Lisandra López Fabé. La Miglior produzione è il film peruviano-dominicano Somos todos marineros di Miguel Angel Moulet, che racconta “con acutezza e sobrietà, i conflitti, le speranze, i desideri, i sensi di colpa, la nostalgia o lo sradicamento, dei personaggi”.
La Giuria di Cinema e Letteratura ha premiato María de mi corazón di Jaime Humberto Hermosillo come miglior adattamento al cinema di un’opera letteraria perché “a partire da un fatto reale che gli racconta Gabriel García Márquez su una donna rinchiusa per caso in un ospedale psichiatrico, il regista realizza un film eccellente, tenero e brutale”. Menzione speciale per Leonardo Padura, una historia escuálida y conmovedora di Náyare Menoyo per dimostrare, “attraverso la voce dello scrittore, che l’arte e la creatività costituiscono sempre una forma di resistenza”.
Fidel de cerca di Eduardo Flores, Gabriel Beristain e Roberto Chile ha vinto il Premio del Pubblico. Il Premio Mundo Latino è andato al peruviano Kukama, la lengua de mis abuelos di Alejandro Legaspi, mentre gli studenti del Liceo Marco Belli di Portogruaro (VE) hanno assegnato il Premio Malvinas a Arenas de silencio: olas de valor di Chelo Álvarez-Stehle. Il Premio Impegno Civile, per l’argentino Los modernos di Guillermo De Carli “per il rigore della ricerca storica su un personaggio che, in fuga dal totalitarismo e in cerca di tolleranza, ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento nella sociologia contemporanea nella società che l’ha accolto, l’Argentina, e per l’intera America Latina”. Una Menzione Speciale all’Impegno Civile è andata a Resplendor di Cláudia Nunes ed Erico Rassi per la coraggiosa denuncia della condizione umana, culturale e sociale dei popoli indigeni nel Brasile attuale.
Unaripartizione di premi che, senza dimenticare le grandi cinematografie del continente, messicana, cubana, cilena e argentina in primis, ha avuto un occhio attento per quelle meno conosciute e però capaci di raccontare piccole e grandi storie locali in modo originale e mai banale, come la venezuelana e la peruviana.
Di seguito la lista completa dei Premi e dei loro vincitori, con le motivazioni. Al termine, il programma di sabato 14 e domenica 15 novembre sulla piattaforma digitale, con i film vincitori e la Retrospettiva su Alberto Lecchi online; alcuni film saranno online fino a lunedì 16 novembre (la lista più in basso).
Per vedere i film, accesso dal sito del Festival, www.cinelatinotrieste.org.
Concorso Ufficiale
Miglior film
Lunes o martes nunca domingo di Maruvi Leonett Villaquirán, Javier Martintereso Calvo – Venezuela
Un’opera che manifesta una notevole capacità di raccontare una storia privata con degli echi sociali, tra presente e passato, e con una struttura cinematografica molto efficace, ispirata al classico road movie, con un approfondito lavoro sui personaggi femminili e uno sguardo tra il peso del passato (la memoria) – e il futuro (la speranza) – integrando nella sua struttura in modo coinvolgente il paesaggio del Venezuela.
Premio speciale
Voy por tí di Carmen La Roche – Venezuela
Il film è una convincente rappresentazione – sceneggiatura, uso della macchina da presa, lavoro degli attori – del fenomeno del bullying nell’ambito di un liceo di Caracas, con un approccio sociologico molto attuale. Una precisa riflessione sull’uso dei social media, sul loro impatto sulle nuove generazioni e sulle distorsioni che possono provocare situazioni tragiche e influenzare in modo pesante le relazioni personali.
Menzione speciale
Vendrá la muerte y tendrá tus ojos di José Luis Torres Leiva – Cile
Usando come titolo un brano di una poesia di Cesare Pavese, narra la storia di una coppia di donne alle prese con l’insorgenza di una grave malattia e l’imminenza della morte, senza essere soltanto un film sulle malattie terminali. La giuria evidenzia l’eccellente fotografia che riesce a sostenere una narrazione molto accurata, delicata e paziente, come veicolo per trasmettere emozioni, passione e amore. Il gioco tra interni (claustrofobia della malattia) e esterni (l’efficace rappresentazione della natura) contribuisce a sottolineare l’alto livello drammatico del film.
Miglior regia
Jesús-Mario Lozano per Fuego adentro – Messico
Un linguaggio cinematografico che combina abilmente fiction e documentario, ma rispettando sempre una struttura narrativa di finzione. La svolta del plot a metà del film cambia la prospettiva della vicenda narrata; si tratta di un’analisi originale della violenza e dei suoi effetti collaterali, attraverso silenzi e pause in varie conversazioni tra due fratelli. L’uso del paesaggio e delle scene di vita quotidiana arricchiscono le gestualità e le tensioni esistenti tra i due personaggi.
Miglior sceneggiatura
Luis Alejandro Pérez per Piola – Cile
Un film corale con la capacità di costruire personaggi in modo credibile attraverso una struttura della drammaturgia coerente e fluida, che presenta un mondo di adolescenti in crisi, in contrasto con gli adulti e alla ricerca della loro identità attraverso la musica rap.
Miglior interprete
Gabriel Retes per Identidad tomada di Gabriel Retes – Messico
Originale e divertente commedia messicana dove l’attore/regista mette in scena, in modo autoriflessivo e autoironico, una personificazione di se stesso, dando inoltre vita a una lettura brillante e autocritica del mondo del cinema e dei festival cinematografici.
Contemporanea Concorso
Miglior film
¿Quién mató a mi hermano? di Ana Fraile e Lucas Scavino – Argentina
Per la struttura e l’uso rigoroso del materiale d’archivio per raccontare le vicissitudini di un’adolescente che cresce di fronte al dolore e alle avversità, costruendosi come forza e simbolo per esigere giustizia di fronte all’omicidio e alla scomparsa del fratello.
Miglior produzione
Somos todos marineros di Miguel Angel Moulet – Perù/Repubblica Dominicana
Per raccontare, con acutezza e sobrietà, i conflitti, le speranze, i desideri, i sensi di colpa, la nostalgia o lo sradicamento, dei loro personaggi; da un copione efficace, la messa in scena, il casting, l’interpretazione, le location, la direzione artistica e la fotografia eccellente. Una storia che ci permette di riflettere e di valorizzare la visione e la complessità del mondo latinoamericano e dell’emigrazione.
Menzione speciale della Giuria
Frágil, di Sheyla Pool – Cuba
Per l’attenta vicinanza con cui questo cortometraggio ci mette a confronto, dai silenzi e dai suoni o dalla brezza del desiderio e dell’immaginazione, all’universo spaziale di un rapporto materno filiale, della malattia, della famiglia e dell’emigrazione.
Ex aequo
Brouwer: el origen de la sombra di Katherine T. Gavilán e Lisandra López Fabé – Cuba
Per un ritratto, che ci avvicina, con una telecamera, sottile e sagace, al pensiero e ai processi creativi, di un grande musicista; senza alcuno zelo didattico, senza invadere i suoi spazi, affinché la creazione fluisca, quasi seguendo una partitura, dalla musica, all’immagine in movimento e alla pittura.
Cinema e Letteratura
María de mi corazón di Jaime Humberto Hermosillo – Messico
A partire da un fatto reale che gli racconta Gabriel García Márquez su una donna rinchiusa per caso in un ospedale psichiatrico, il regista realizza un film eccellente, tenero e inquietante. Usando con delicatezza i meccanismi del melodramma, Jaime Humberto Hermosillo offre uno sguardo toccante e amaro su una storia che si interroga su come la società, attraverso l’istituzione psichiatrica, decida i limiti tra normalità e malattia.
Menzione speciale
Leonardo Padura, una historia escuálida y conmovedora di Náyare Menoyo – Cuba
Questo primo documentario di Náyare Menoyo su Leonardo Padura dimostra, attraverso la voce dello scrittore, che l’arte e la creatività costituiscono sempre una forma di resistenza.
Premio del pubblico
Fidel de cerca di Eduardo Flores, Gabriel Beristain e Roberto Chile
Premio Impegno Civile
Los modernos di Guillermo De Carli – Argentina
Per il riscatto della memoria e la valorizzazione del contributo italiano nel mondo. Per il rigore della ricerca storica su un personaggio che, in fuga dal totalitarismo e in cerca di tolleranza, ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento nella sociologia contemporanea non solo nella società l’ha accolto, l’Argentina, ma nell’intera America Latina.
Menzione Speciale
Resplendor di Cláudia Nunes ed Erico Rassi
Per la coraggiosa denuncia della condizione umana, culturale e sociale dei popoli indigeni nel Brasile attuale.
Premio Malvinas
Arenas de silencio: olas de valor di Chelo Álvarez-Stehle – Spagna/USA
Il premio Malvinas è stato assegnato al documentario Arenas de silencio: olas de valor “perché affronta con molta umanità e delicatezza un tema, quello dell’abuso e dello sfruttamento sessuale della donna, sfortunatamente ancora molto attuale e vicino a noi”, come si legge nella motivazione della giuria formata da studenti dell’Istituto Statale Marco Belli di Portogruaro. “La regista ha costruito l’opera mostrando la storia di diverse donne che condividono un passato di violenza, compresa lei stessa, e che nonostante ciò riescono a superarlo grazie alla solidarietà”
Premio Mundo Latino
Kukama, la lengua de mis abuelos di Alejandro Legaspi – Perú
La motivazione del premio, conferito da una giuria di studenti delle Università di Trieste e Udine è stata la seguente: “Grazie alla sua ricchezza culturale, linguistica e antropologica, il film riesce a trasmettere al pubblico l’identità del popolo e della lingua Kukama che sta rischiando di scomparire. Il documentario, in maniera semplice e immediata, cerca di riscattarne la memoria e la cultura ed è proprio questa missione che la giuria ha deciso di premiare”
Premio Miglior Colonna Sonora
Identidad tomada di Gabriel Retes – Messico
Il premio va Osvaldo Montes per la colonna sonora di Identidad tomada che ha accompagnato magistralmente alcune scene davvero originali della sceneggiatura.
Menzione Speciale
La fiesta silenciosa di Diego Fried, Federico Finkielstain – Argentina
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